E' stato trovato il manganello con cui venne assassinato l'industriale; era vicino alla cella già preparata per lui di Gianni Bisio

E' stato trovato il manganello con cui venne assassinato l'industriale; era vicino alla cella già preparata per luiDelitto Ceretto: i carabinieri hanno fatto due importanti scoperte E' stato trovato il manganello con cui venne assassinato l'industriale; era vicino alla cella già preparata per lui Un grosso tubo di gomma, foderato di nastro isolante, giaceva in un cubicolo che comunica con la cantina del Caggegi (il primo arrestato a Orbassano) - Le pareti della prigione erano state foderate con materiale isolante, rimosso due giorni dopo la scomparsa della vittima, e portato in una vicina discarica - Un altro fermato: si fa chiamare "Ringo", è un uomo alto e robusto, lavorava nei cantieri del Canavese come muratore e avrebbe fornito i pannelli "afonici" La probabile arma del delitto — un tubo di gomma piena di una quarantina di centimetri — e la prigione in cui Mario Ceretto doveva essere rinchiuso dopo il sequestro in attesa del pagamento del riscatto: sono le due nuove tessere che si so- | no aggiunte ieri al mosaico che i carabinieri cercano di completare per chiarire del tutto la tragica fine dell'industriale ed assicurare alla giustizia i responsabili. Il « pacchetto » degli indizi si fa di giorno in giorno più pesante per gli accusati. Il sostituto procuratore della i Repubblica di Ivrea, dott. Enrico Gumina, non ha nascosto la sua soddisfazione. Non ha voluto rilasciare dichiarazioni, ma ha autorizzato il capitano Buggeri a fornire alcuni elementi che non pregiudicano gli sviluppi dell'inchiesta. « E' stato fatto un sopralluogo nella casa del Caggegi — ha detto l'ufficiale — per federe se nella cantina vi potesse essere la cella preparata per accogliere il rapito. La ricognizione ha dato risultati ottimi che ci fanno bene sperare ». Abbiamo chiesto se si prevedono altri arresti: « Ci potrebbe essere un sesto, un settimo e, chissà, anche un ottavo uomo », ha risposto senza sbilanciarsi il cap. Ruggeri. Anche gli avvocati di parte civile, Zancan e Cottellero, che seguono fin dall'inizio tutte le indagini si sono dichiarati soddisfatti: « Il segreto istruttorio non ci consente di entrare nei particolari — ha detto l'avv. Zancan — ma certamente dobbiamo affermare che l'inchiesta prosegue in modo decisamente soddisfacente ». Vediamo ora come sono andate avanti le indagini in questi sto di Giovanni Caggegi, del cognato Giuseppe Longo e di Giuseppe Zappala, sabato è stato fermato Cosimo Metastasio, un conoscente del Caggegi. E' sospettato di aver assistito al seppellimento del cadavere del Ceretto. In un secondo tempo si scopre ! che l'uomo è proprietario di una i baracca a poca distanza dalla ■ strada che unisce Orbassano a i Bruino. I! magistrato lo interroga, ma l'uomo nega qualsiasi ad| debito. Sempre nella notte fra i sabato e domenica viene ferma: to anche un quinto personaggio della vicenda: si chiama Rino ] ' Pasqualina ha 37 anni ed è ori- j ginario del Veneto. In passato | . ha lavorato nell'edilizia anche a !] San Maurizio Canavese. Ora è : disoccupato: ai carabinieri è più j noto come « Ringo ». E' un uomo I massiccio, alto quasi un metro j e 90. Si sa per certo che cono| sce e frequenta il Caggegi. « Ringo » per la notte del de: litto — quella fra il 22 e il 23 | maggio — ha un alibi molto laj bile che ora i carabinieri stanno . cercando di controllare. Pare che j abbia detto di essere stato a ToI rino fino alle prime ore del mat, tino ma non si troverebbe nessuno in grado di confermare la circostanza. La sua prestanza fìsica — dei cinque personaggi della vicenda è certamente il più forte — viene considerata dagli ] inquirenti un elemento impor! tante. Domenica i carabinieri conti- I nuano controlli e perquisizioni ! mentre arrestati e fermati ven- ' gono tenuti scrupolosamente separati in varie caserme della zo- i na. Il Caggegi è colto da crisi di sconforto, il Metastasio minac- . eia di fare sciopero della fame. j Durante la giornata non vi sono 1 interrogatori: il magistrato esa- mina il materiale raccolto fino a quel momento. Ieri mattina il dott. Gumina compie una prima sommaria ricognizione della baracca del Me- ! tastasio. Nel pomeriggio uno de- i gli arrestati — Giuseppe Longo — chiede di parlare con il ma- | gistrato. Il colloquio è molto ! breve — 4 o 5 minuti al massimo — vi assistono anche ì capita ni Ruggeri e Siazzu ed il difen- sore aw. Pio Coda. Quando esce, I Longo ha la faccia distesa, sor- ride. Riusciamo a chiedergli: i « Perché rìdi? ». « lo sorto tran- I quìllo — dice — non ho fatto nul- ! la, perché mi devo preoccupa- I re? ». Alle 16,30 alcune atuoradio dei 1 carabinieri partono alla volta di ! Orbassano portando il Longo, il ; magistrato e tutti i difensori, gli ' avvocati Gioannetti, Musumeci, i Stratta e Coda. La meta è la ca- j scina del Caggegi in via Milano. I Dietro l'edifìcio c'è un'apertura ' nella parete che conduce nella ; cantina già scoperta nei giorni ' scorsi proprio con l'aiuto del Cagj gegi: lui stesso con il piccone I aveva allargato l'apertura per consentire agli investigatori di entrarvi durante il primo sopralluogo immediatamente successi- vo alla scoperta del cadavere nel prato a 70 metri dalla casa. Si era fatta l'ipotesi che potesse essere la prigione per il Ceretto, ma vi erano molti dubbi. Ieri sono stati chiariti. II Longo ha indicato un cubicolo che si apre sulla parete di sini- stra appena entrati. E' un vano di 2 metri per uno e cinquanta cne to passato (la casa venne co- strutta nel '30) conteneva la scala che collega la cantina alla cucina del piano terreno e che ora non viene più utilizzata. I carabinieri hanno trovato sulle pareti i resti di alcuni pannelli di « truciolato paglia-cemento », un materiale che serve per isolare i rumori. E' risultato chiaro che il vano era destinato ad essere la prigione del rapito. Il sopralluogo ha dato però un altro frutto. Sempre nella cantina, questa volta sull'angolo destro, in una cassetta contenente ferri, seminascosta da un albero di Natale artificiale, è stato trovato un tubo di gomma piena nera, lungo una quarantina di centimetri e del diametro di sei. Da una parte è coperto di nastro isolante, come per farne un'impugnatura rudimentale. Il manganello potrebbe essere benissimo il « corpo contundente privo di asperità » che il perito settore prof. Tovo ha indicato come mezzo usato per uccidere Mario Ceretto. E' stato sequestrato e nei prossimi giorni sarà esaminato dai periti. Mentre si svolgeva il sopralluogo una piccola folla si è rac- colta intorno alla casa di via Milano. Nessuno dei Caggegi è uscito. Dopo essere rimasti nella cantina per una mezz'ora gli investigatori hanno anche esaminato il cortile posteriore della casa. Si è appreso che la costruzione sarebbe stata smantellata — forse dallo stesso Caggegi — la domenica successiva alla sparizione del Ceretto, quando il corpo non era stato ancora ritrovato. I pannelli sono stati staccati in fretta e furia, tanto che sono rimasti alcuni pezzi attaccati alle pareti, e sono stati portati nella discarica pubblica del comune di Orbassano, presso il cimitero sul greto del Sangone. Anche in questo punto è stato fatto un sopralluogo, sempre con il Longo, ed i carabinieri hanno sequestrato alcuni pannelli di truciolato. La discarica era piantonata da due giorni. Gli inquirenti si sono poi spostati alla baracca del Metastasio sulla strada per Bruino. Qui pure sono stati trovati in gran numero pannelli « simili », se non « identici », a quelli già rinvenuti nella « prigione » e nella discarica. Si aggiunge un particolare al quale gli inquirenti, per ora, non sembrano dare peso: accanto alla baracca del Metastasio pascolano due cavalli in un recinto. Al termine dei sopralluoghi anche gli avvocati della difesa hanno rilasciato qualche cauta dichiarazione. Hanno sottolineato la loro perplessità sul fatto che il manganello sia stato ritrovato o . — a o . n e a i l , . a o n soltanto adesso: « Inoltre — ha detto l'avv. Musumeci — per ora è soltanto un pezzo di gomma ». Circa i pannelli è stato rilevato che si tratta di materiali unificati, molto comuni nelle case di campagna. « Secondo noi — hanno detto gli avv. Gioanetti e Stratta —- tutti e cinque gli indiziati cercano di nascondere qualcosa che nulla ha a che vedere con il Ceretto e la sua morte. Ci sono troppe perplessità su alcune prove e bisogna attendere la perizia merceologica ». Nella tarda serata il giudice dott. Gumina ha incominciato ad interrogare « Ringo ». L'uomo è apparso tranquillo, più un « barbone » male in arnese (aveva persino le scarpe bucate) che un « gorilla ». Dovrà chiarire agli inquirenti come ha trascorso la notte del delitto. Ancora una volta si ha l'impressione che si sia vicini ad un nuovo elemento decisivo delle indagini. Sarà per oggi? Gianni Bisio | i Giuseppe Longo esce dalla cantina dov'era la prigione pronta per il Ceretto - I pannelli trovati nella baracca; il manganello, avvolto in un giornale, è tra le mani del maresciallo Re « Ringo » è il quinto personaggio della vicenda

Luoghi citati: Bruino, Ivrea, Orbassano, San Maurizio Canavese, Veneto