Bertoli legato ai neofascisti
Bertoli legato ai neofascisti Bertoli legato ai neofascisti /Dal nostro corrispondente) Milano, 31 maggio. Gianfranco Bertoli, condannato all'ergastolo per l'attentato del 17 maggio 1973 davanti alla questura di Milano, era in contatto con l'organizzazione fascista « Rosa dei venti», i cui componenti sono stati in buona parte arrestati. Questa circostanza, più volte trapelata nel corso dell'istruttoria, ha finalmente trovato I conferma e sono emersi alcuni sconcertanti particolari del I piano che si voleva attuare I per abbattere le istituzioni democratiche. Lo ha accertato il giudice istruttore Antonio Lombardi, che si occupa del supplemento d'istruttoria. Il programma della «Rosa» comprendeva un attentato contro l'onorevole Mariano Rumor che doveva essere compiuto nell'aprile 1973 nel Vicentino, nonché una grossa operazione in Valtellina per eliminare un noto esponente di sinistra della Resistenza; infine sarebbero stati provocati gravi disordini a Milano. La «Rosa dei venti» pare ab- j bia tuttora una sua base a Marsiglia. Erano già stati definiti alcuni compiti. Eugenio Rizzato, ad esempio, a sua volta indiziato, il 5 dicembre dello scorso anno, dal giudice istruttore Lombardi di concorso in strage per l'attentato alla questura, si era assunto l'incarico di portare a termine gli attentati in Valtellina. Per tale impresa il colonnello Amos Spiazzi aveva ordinato di dare al Rizzato 18 milioni, mentre l'avvocato Cesare De Marchi, consigliere regionale missino a Genova, aveva versato 10 milioni ad un altro esponente della «Rosa dei venti». Infine Roberto Cavallaro aveva avuto, il 27 giugno 1973, una ventina di milioni | per reclutare gente. In tutto questo piano Gianfranco Bertoli ha avuto un suo ruolo. Il giudice Lombardi non si è lasciato sfuggire alcuna indiscrezione ma si è appreso che il terrorista aveva preso contatti con la «Rosa dei venti» proprio a Marsiglia prima della sua partenza per Israele: ed a Marsiglia è tornato per ricevere le ultime istruzioni e garanzie. Per l'attentato alla questura gli sarebbero stati messi a disposizione 18 milioni, somma depositata in un istituto di credito di Milano. g. m.
Persone citate: Amos Spiazzi, Antonio Lombardi, Bertoli, Cesare De Marchi, Gianfranco Bertoli, Lombardi, Mariano Rumor, Roberto Cavallaro
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