Cade il contratto sociale?

Cade il contratto sociale? GL'INGLESI POLEMICI CON I LOBO SINDACATI Cade il contratto sociale? Le Unions, avvezze agli attacchi della destra, ora si vedono bersagliate dal centro e ancor più dalla sinistra - Aspri dibattiti e antagonismi di classe infiammano le "due nazioni", umiliando lo "storico patto" fra governo e forze sindacali (Dal nostro corrispondente) Londra, maggio. Si spara a zero contro i sindacati. E' un bombardamento generale, il cui fragore si aggiunge ai molti tuoni economici, sociali e politici, che scuotono oggi la Gran Bretagna. Le Unions erano avvezze al fuoco della destra, ma si vedono adesso bersagliate dal centro e, con esasperazione ancor più rabbiosa, dalla sinistra. « Non ci ama più nessuno », ha detto con amaro sorriso un capo sindacale. E come potrebbe essere altrimenti? L'inflazione ha figliato un mostro, l'iperinflazione, che ruggisce da Quattro mesi, come un tenebroso tornado, alla velocità del 35"'« e tutti senza eccezione, governo laborista compreso, additano nell'irresponsabilità sindacale la causa del disastro. Le Unions non smentiscono. Scrollano le spalle e rispondono: « Difendiamo i nostri interessi ». L'interrogativo non è certo nuovo. Sino a che punto una sezione della comunità può sfidare il resto della nazione, di una democrazia, in questa «difesa dei propri interessi»? Ma in Inghilterra non c'è più il clima per un pacato dibattito filosofico. L'isola, impoverita da troppi an¬ ni d'insufficiente crescita economica, vede franare il suo già modesto tenore di vita, vede avvizzire la sterlina, vede invecchiare i suoi servizi sociali, ha paura. E questa paura arroventa gli antagonismi di classe, abbatte reticenze, infiamma il linguaggio. Si gridano cose crudeli, ma si dissolvono anche i silenzi nocivi e ipocriti. C'è un pericolo. Che in questa requisitoria contro i dirigenti sindacali, che in questo sano desiderio di demolire il mito di un unionismo saggio e moderato, si dimentichi il quadro storico, si calpestino cioè le cause remote del travaglio attuale. La grande novità è l'inserirsi, e quasi il prevalere, nel coro antisindacale di voci della sinistra. Le voci politiche criticano, senza ancora sferzare, nel timore dì spingere molti operai tra le file degli antieuropeisti alla vigilia del referendum, ma ve ne sono altre meno prudenti. Il Daily Mirror, ad esempio, il vìvido giornale letto da quattro milioni di persone, non legato a nessun partito ma radicale e pro-laborista. « Cosa vuole in quest'anno di piccola grazia 1975 il movimento sindacale? », domanda su tutta la prima pagina. « Porse che si batte con passione per i poveri, gli sfortunati, i bisognosi, i disperati? », la risposta ahimè è no. I big brothers, i grandi fratelli, non pensano ai little brothers, i fratelli più piccoli. I big brothers sono i grossi sindacati, quelli la cui muscolatura permette loro di ottenere ciò che vogliono. Sono fratelli — tuona il «Mirror» — cui la forza è andata alla testa: e cita Joe Gormley, leader dei minatori. « I minatori andranno in cima all'albero e vi resteranno, e se ciò farà male a qualcuno... beh, l'm sorry ». Ma è sorry Gormley, insiste il Mirror, per l'infia- zione, per gli ospedali che non potranno essere costruiti, per i pensionati e per gli infermi? « Forse che i minatori hanno un diritto divino ad avere più degli altri? Nessun sindacato ha un tale privilegio ». E con quale diritto Hugh Scanlon, inflessibile capo degli elettrici, ha abolito di sua iniziativa il voto «postale e segreto» nelle elezioni dei funzionari? Il voto che permette ai moderati di prevalere sugli oltranzisti? al governo laborista di va rare la sua riforma dei sin dacatì e che nel '74 piegaro no il governo tory di Ed ward Heath. Il «j'accuse» di Johnson demolisce con ira fin troppo j disperata: ma i fatti sono ! quelli che sono. Sia sotto i , conservatori sia sotto i laboristi, l'apporto della dire- \ zione sindacale alla strategia economica e sociale della nazione è stato minimo: e assai modesto è stato pure l'apporto al benessere aziendale dei potenti, e ! più diretti, rappresentanti della base, gli shop stewards, ì delegati di reparto. Edward Heath disse nel '67: | « I sindacati non sono trop- : po forti. Sono troppo debo- j li. Ecco la causa di tutti i ! guai ». La diagnosi è tuttora vali- ■ da. La Union britannica è ' una lunghissima biscia, con . un cervello che non riesce \ a controllare i movimenti della coda. E la testa anzi segue sovente la cada con risultati disastrosi. La tipica agitazione inglese non è attizzata da grandi cause o da vasti obiettivi. No: un gruppo di operai pianta una grana e incrocia le braccia. Gli shop stewards, ansiosi di mostrare il loro potere, scendono in campo e sfidano il management. Si ha pertanto una escalation, che costringe il quartìer generale a prendere posizione, e la disputa dilaga. Tutti finiscono con l'immeschinirsì. Alla Chrysler, la proprietà offre alle maestranze la partecipazione alla direzione e agli eventuali utili. L'azienda è invece paralizzata da uno sciopero, autorizzato a denti stretti dal vertice sindacale, per avere un aumento immediato in contante. E così i lavoratori inglesi, anche quelli con i maggiori trionfi finanziari, sono oggi tra i meno privilegiati Europa. |1 \ ! ; j I i | I j | ; ; j | : ! | | ; ! | I J j i iin I I Pronostici? Chi osa più I farne dopo tante delusioni? \ L'avvento d'un sistema scan- anavo, con contratti collet- ! tìvi nazionali e pan-indu- | j ! , \ ! | : j ! | striali negoziati ogni due an1 ni da una formidabile centrale confederale, sembra qui un sogno. E un sogno sembrano la Mitbestimmung tedesca e la costruttiva opera dei sindacati francesi e italiani. Se non si possono fare previsioni si può però esprimere una speranza, quella che la probabile imposizione di una maggior disciplina sindacale non approfondisca la spaccatura tra le classi. Il ceto medio odia le Unions perché le teme e perché vede in esse la causa prima del suo declino economico. I colletti blu — e qui è la differenza con l'Europa — non ambiscono a diventare borghesi, perché della borghesia non hanno ancora cominciato ad assaporare i benefici.

Persone citate: Edward Heath, Gormley, Hugh Scanlon, Joe Gormley, Johnson

Luoghi citati: Europa, Gran Bretagna, Inghilterra, Londra