I tedeschi si illudono di Bruno Bernardi

I tedeschi si illudono I tedeschi si illudono Né l'allenatore Cramer né Beckenbauer sanno fare autocritica - Gli inglesi ingenui e violenti - Calcio o guerriglia nello stadio francese? (Dal nostro inviato speciale) Parigi, 29 maggio. « Bayern: la Coppa della tristezza ». E' il titolo a tutta pagina di Paris Soir. Tutti i giornali francesi sono concordi nel definire la finale di ieri sera come una delle più brutte nella storia della Coppa dei Campioni, una finale che ha scandalizzato anche milioni di telespettatori per la povertà del suo contenuto tecnico e per i gravi incidenti che l'hanno caratterizzata. Il Bayern, dopo aver subito a lungo la superiorità territoriale del Leeds, ha vinto nella ripresa con due classici gol in contropiede — una tattica all'italiana —, ma anche grazie ad una colossale svista dell'arbitro francese Kitabdjian che, al 36' del primo tempo, aveva ignorato un netto fallo da rigore commesso da Beckenbauer ai danni di Clarke. Ancora sullo 0-0 Kitabdjian aveva poi annullato un gol di Lorimer per fuorigioco di posizione di due o tre inglesi: almeno su questa decisione la tv ha dimostrato che l'arbitro aveva ragione a non convalidare Il punto. Ma i bollenti supporters del Leeds. già esasperati per il penalty negato, hanno perso la testa: la loro ira è degenerata nella violenza, con un fitto lancio di bottiglie e di oggetti di ogni genere sul campo, con ripetute invasioni (uno è penetrato anche nel rettangolo di gioco). Un centinaio di feriti, alcuni gravi, atti di vandalismo verso le attrezzature dello stadio, con danni per parecchi milioni, panico per le strade adiacenti al « Pare des Princes », copertoni di macchine tagliati, parabrezza rotti: questo il preoccupante bilancio degli incidenti. Dopo Rotterdam, dopo Barcellona, i fans britannici si sono resi recidivi in atti di teppismo e di guerriglia: è lontano il tempo del fair-play e dei gentlemen. A proposito di violenza c'è da dire che, anche in campo, gli inglesi non scherzavano affatto: Yorath. con entrate da autentico killer (tollerate dall'arbitro), aveva messo fuori combattimento ben due giocatori del Bayern: dopo quattro minuti Andersson era uscito in barella con il ginocchio destro lussato (oggi a Monaco verrà operato) e al 37' aveva messo fuori uso anche Hoeness, procurandogli uno strappo ai legamenti del ginocchio destro. La perdita di queste due importanti pedine è l'unica attenuante per i tedeschi: a loro merito vanno ascritte una maggiore intelligenza tattica e una superiore esperienza internazionale. Hanno lasciato sfogare il Leeds e poi l'hanno colpito inesorabilmente di rimessa, con due belle reti di Roth e Moller. Il Leeds ha pagato i grossi limiti in zona-tiro di Jordan e Clarke: solo Lorimer si è reso pericoloso e Maier ha compiuto una miracolosa parata su una botta ravvicinata di Bremner. <• Il Leeds avrebbe meritato di vincere ai punti, ma il Bayern l'ha messo k.o. », ha detto Helmut Schoen, direttore tecnico della Germania Ovest. E' la verità, ma non tutta perché se l'arbitro avesse accordato il rigore al Leeds, forse la Coppa sarebbe finita in Inghilterra. E' rimasta invece a Monaco nella bacheca di un Bayern che è ormai logoro e che ha finito un ciclo quadriennale davvero eccezionale. Ettmar Cramer, il piccolo e calvo allenatore del Bayern, ha rinnovato proprio ieri il contratto con la società ri¬ nunciando a trasferirsi al Borussia Moenchengladbach (che assumerà Max Merckel). « Non è stata una vittoria di Pirro la nostra », diceva stamane Cramer prima di partire alla volta di Monaco. « La nostra forza principale è stata la difesa, un sistema che ha sorpreso gli inglesi. Dominare non vuol dire vincere: e il Leeds l'ha sperimentato a sue spese. Vi prego di non fare paragoni con l'Inter di Helenio Herrera. In comune con la squadra milanese euromondiale noi abbiamo soltanto I gol segnati di rimessa. Non ci siamo difesi di proposito, ma soltanto perché siamo stati costretti dall'aggressività degli inglesi ». Cramer non sembra aver sentito il campanello d'allarme derivato dalla deludente prestazione di ieri sera. E non l'ha avvertito neppure Beckenbauer, un kaiser il cui impero sembra al tramonto. « Noi possediamo una esperienza — dice il capitano del Bayern — che è difficile eguagliare. Sappiamo adattarci a tutte le circostanze e ad ogni tipo di avversario. E' questo che ci ha permesso di restare campioni d'Europa ». Un destino « maledetto » vuole che il Leeds sia un eterno secondo: anche al •< Pare des Princes » la regola non ha fatto eccezione. La squadra dello Vorkshire, pur essendo animata da una feroce volontà di vittoria, ha confermato di essere priva di fantasia e tatticamente molto ingenua. Monsieur Kitabdjian. che l'ha defraudata di un penalty sacrosanto, dice che non poteva certo aiutarla a vincere e sente di avere la coscienza a posto. Kitabdjian non è stato all'altezza della situazione e per qualche tempo non gli verrà concesso di dirigere altri incontri internazionali. Perfino la tv francese l'ha definito il « detonatore » che ha determinato l'esplosione della follia inqualificabile dei tifosi inglesi. L'unico che non si permette di giudicarlo è l'allenatore del Leeds, Jimmy Armfield: « A che serve recriminare sulle decisioni arbitrali? Diciamo piuttosto che il Bayern non ha rubato nulla ». E' l'unico che ha conservato il lair-play anglossassone. Bruno Bernardi Beckenbauer e la Coppa

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