I noli sono in crisi di Paolo Lingua

I noli sono in crisi Impegni non assunti, perché I noli sono in crisi Una conferenza si terrà a Genova, dal 9 giugno, per dare un nuovo assetto alla normativa in vigore (Dal nostro corrispondente) Genova, 29 maggio. La «crisi» dei noli marittimi che sta assumento, in queste settimane, ima dimensione allarmante sul piano mondiale, ha provocato anche una mezza rivoluzione nel settore dei contratti marittimi. Società di navigazione, armatori e mediatori (i «brokers») non sono più in grado di rispettare gli impegni assunti anche perché le perdite nei trasporti superano il margine del 30 per cento, che è il limite di guardia, previsto dall'attuale nor- mativa, per rivedere 1 noli. Per questo, a Genova, a partire dal 9 giugno, per tre giorni, si svol- gerà una conferenza internazio- naie di studi, nel corso della quale, giuristi di diversi Paesi e tecnici del settore, cercheranno di trovare un nuovo assetto della materia. La situazione è decisamente pesante: si calcola, secondo i dati in possesso ai maggiori «brokers» italiani, che al momento attuale ben 26 milioni di tonnellate di naviglio tanke, cioè di navi-cisterna, addette al trasporto di idrocarburi, siano in disarmo. Non solo, in molte società armatrici e presso le associazioni degli armatori, a Genova, si sussurra, con inquietudine, che il dato dei 26 milioni di tonnellate, cioè un decimo dell'intera flotta petrolifera del mondo, è «ottimistico»: le navi in disarmo diventerebbero, entro pochi mesi, se non si inverte la tendenza, quasi 100 milioni di tonnellate, poco meno del 40 per cento dell'intero naviglio cisterniero. « Siamo al di là d'una crisi ciclica — dice Marco Maccib, uno dei tecnici della « Banchero e Costa », la più importante società «broker» di Genova — tipica del mercato del noli, che com'è noto è più mobile di qualsiasi altro settore economico ». Ma è soltanto una crisi strutturale, drammatica, forse la più grave nella storia della marina mercantile mondiale che si ricordi a memoria d'uomo, oppure c'è dell'altro? E' forse una manovra dei proprietari di navi e di certi controllori «monopolisti» del settore tesa a far precipitare, per motivi puramente speculativi, il livello dei noli, oppure a far «saltare» una serie di contratti già stipulati? A queste domande è diffìcile trovare risposta anche negli ambienti marittimi più «esclusivi»: per 11 momento, tutti gli addetti ai lavori, interpellati in proposito, si limitano a scuotere la testa e a segnalare che è in corsa una vera e propria «corsa» ai « posti-barca », come d'estate nei porticcioli turistici per gli yachts. La Spezia è ormai al livello di saturazione. Si cercano ovunque, a qualsiasi prezzo moli e approdi. L'industria cantieristica, che sperava in una ripresa, contando ! Su una certa ristrutturazione del j sistema di trasporto (diverse pe troliere, in seguito alla riaperti! ra di Suez, nuove portacontainers differenti navi da crociera, tra ghetti, e Obo, cioè naviglio « misto » adatto a rinfuse e idrocarburi) è bloccata. Il mercato dell'» usato » è in leggera ripresa e l'unico settore veramente florido è quello delle demcJizioni navali. Paolo Lingua

Persone citate: Banchero, Marco Maccib

Luoghi citati: Genova, La Spezia, Suez