Un "buco,, per lo Staffo di oltre 1200 miliardi di Giulio Mazzocchi

Un "buco,, per lo Staffo di oltre 1200 miliardi Una dichiarazione del ministro Visentini a "La Stampa,, Un "buco,, per lo Staffo di oltre 1200 miliardi Roma, 29 maggio. Il Fisco incasserà da qui a fine anno mensilmente assai meno di quanto ha incassato nei primi 4 mesi, quando gli incassi sono rimasti appena uguali alle previsioni. Si pongono, quindi, problemi gravi per il bilancio di Stato e per le sue d'investimento Tecnicamente non c'è poi speranza di recuperare sulle evasioni, dati i pesanti scioperi nel settore fiscale, uno dei quali è ancora in corso. Si tratta d'informazioni che ci ha fornito il ministro delle Finanze. L'occasione per la domanda sulle entrate fiscali nasceva dal negativo rapporto sulla congiuntura preparato dalla programmazione, e che La Stampa ha anticipato due giorni fa. L'Ispe ritiene che le entrate dirette quest'anno cadranno nei confronti dell'aumento del reddito monetario. La caduta dipenderebbe dalla scomparsa delle vecchie im poste, mentre si ritarderebbe agli anni venturi l'iscrizione delle nuove. Si stima, invece, che cresca il gettito per i lavoratori dipendenti. Anche per l'Iva si prevede una caduta. Visentini ci ha risposto che quest'anno, invece di poco più di cento miliardi previsti per le imposte sui redditi bancari, si sono già incassati (per una sua disposizione drastica) 800 miliardi, e altri 200 se ne incasseranno. Le somme arrivate in più sono già state devolute dal governo alla ripresa economica: i ere-diti e i contributi per l'espor tazione e gli investimenti degli artigiani, delle imprese minori, dell'agricoltura. Al contrario, però, vi sono state nei primi 4 mesi di quest'anno, forti cadute rispetto alle previsioni del gettito dell'Iva sulle importazioni e dell'Iva sugli scambi interni (qui per l'evasione, aiutata dagli scioperi). C'è una caduta an-che per gli introiti del mono- polio. C'è solo un piccolo au- mento per le imposte dirette pagate dai lavoratori autono mi, ma qui le previsioni fiscali erano state «ridicolmente basse». In sostanza, per l'importazione, la caduta fiscale del 20 per cento è stata pareggiata dall'aumento dei prezzi e si sta quindi incassando esattamente quanto nello stesso periodo del '74. In definitiva, ci ha detto Visentini, nei primi quattro mesi di quest'anno s'è incassato esattamente quanto era stato previsto d'incassare. Detto in altri termini, se non ci fossero stati gli oltre 600 miliardi, in più del previsto, per i redditi bancari, lo Stato avrebbe incassato circa 600 miliardi in meno. Di questo passo l'anno si chiuderebbe con 1.200 miliardi in meno rispetto alle previsioni definitive. Si pongono poi i problemi del futuro, creati dallo sciope¬ ' ro ancora in corso alle impo ! ste dirette, e dai nuovi sgravi I decisi ieri dal governo. Ieri il ! n-inistro ci diceva, e oggi lo conferma il sindacato autono-mo, che difficilmente si ria-scirà a iscrivere a ruolo qual-che entrata per fine anno. Le entrate relative alle imposte arretrate del'73 e al condono fiscale si incasseranno solo nel '76, anche se il condono promette di dare assai più del previsto. Quanto ai redditi | del '74 da denunciare que- 1 sfanno (entro una scadenza ancora rinviata dallo sciope ro) il loro incasso avrà luogo dalla fine del '76 e si protrar- ra sino alla fine del '77 Per il prossimo anno, poi, le misure decise ieri dal governo fanno prevedere una perdita di 250 miliardi per la riduzione delle aliquote, di altrettanto per le riduzioni al cumulo e infine di 100 miliar- di per il «credito d'imposta» concesso a ogni «cumulo» fra marito e moglie per i redditi del '74 da denunciare que-st'anno (e, come visto, da pa- garsi quasi interamente nel '77). Lo Stato avrà dunque nel '76 un minor incasso (in base alle decisioni di ieri) di circa 600 miliardi. Appare dunque difficile, su tale base, che il Parlamento, a elezioni trascorse, «allarghi la borsa» Giulio Mazzocchi (Continua a pagina 2 in quarta colonna)

Persone citate: Visentini

Luoghi citati: Roma