Cinque anni al dirigente per i sette operai morti

Cinque anni al dirigente per i sette operai morti La disgrazia nel 1973 a Milano Cinque anni al dirigente per i sette operai morti E' l'amministratore delegato che però è latitante (Dal nostro corrispondente) Milano, 28 maggio. (g. m.) Si è concluso questa sera davanti ai giudici del tribunale penale il processo per lo scoppio avvenuto il 7 settembre di due anni fa nella conceria «De Medici» di via Grassi dove sono morti 7 operai e altri 27 sono rimasti feriti. Uno dei due amministratori delegati, Arturo Kuster, latitante, è stato condannato a 5 anni e 150 mila lire di ammenda: è stato ritenuto responsabile di «omissione do tosa di diverse cautele antinfortunistiche seguite da disastro» e di aver organizzato la lavorazione in un reparto della conceria senza essere in possesso delpre scritto certificato di prevenzione che deve rilasciare il comando provinciale dei vigili del fuoco. L'altro amministratore delegato Cosimo De Medici è stato assolto per non aver commesso il fatto; è stato infatti accertato che si occupava esclusivamente dell'amministrazione dell'azienda. I difensori dei due imputati ave ! vano chiesto l'assoluzione con formula piena sostenendo che lo scoppio era stato provocato dall'imprudenza di un operaio che aveva acceso un cannello di fiamma ossidrica senza far entrare in funzione gli aeratori, fermati durante l'ora di mensa. Lo scoppio alla conceria «De Medici» era avvenuto nel primo pomeriggio del 7 settembre 1973 e due operai erano morti sul colpo; altri 32 erano rimasti gravemente ustionati: cinque di questi erano successivamente dece- duti. L inchiesta ha permesso di accertare gravi responsabi- lita da parte dei due ammim- stratori delegati: nei loro con- fronti era stato spiccato man-dato di cattura ed entrambi al termine dell'istruttoria erano stati rinviati a giudizio con l'accusa di omicidio plurimo e lesioni colpose. Sia il Kuster che il De Medici si erano dati alla fuga: il secondo si è costituito quando è iniziato il processo e stasera subito dopo la sentenza è stato rimesso in libertà.

Persone citate: Arturo Kuster, Cosimo De Medici, De Medici, Kuster

Luoghi citati: Milano