Stima e simpatia per il motocross

Stima e simpatia per il motocross Il sesto incontro tra i campioni ed i ragazzi al Teatro Erba Stima e simpatia per il motocross Semplicità e calore umano dei corridori, passione e competenza anche da parte dei giovani appassionati «Sono molto contento di essere | qui, quest'incontro è importante i per me e per tutto il motocross: i perché noi siamo abituati ad esse- ■ re considerati dei "parenti pove- ri" nella famiglia dello sport, in netta posizione di inferiorità ri spetto al motociclismo. Noi siamo visti soltanto come quelli che si sporcano di polvere e di fango, degli scatenati da non frequentare nemmeno dopo la corsa». Con queste parole, una specie dì ap- pello caloroso, Alberto Angiolini ha presentato se stesso e il suo sport lunedi pomeriggio al teatro Erba di Torino, dove circa 300 ra- Igazzi hanno partecipato al sesto incontro con i campioni dello I sport organizzato dal nostro gioì naie: l'aria spavalda, ì baffi alla tartara, il sorriso sincero, Alberto Angiolini è risultato subito il per sonaggio-principe della riunione. /'/ 'traii-d'union- ideale Ira il pai- coscenico e la platea. In lui il mo-tocross ha trovato un perletto av vocato difensore (anzi, reclamiz- zatore) e attorno a lui quasi subi to gli altri piloti-campioni. Piron, Ostorero. Cavallero hanno trovato l'atmosfera migliore per dialogare con un pubblico molto giovane ma pure molto esigente, II motocross seguiva, nella serie dei nostri "Incontri', al motocicli smo di velocità, quello di Agostini per intenderci. Il confronto è sta- lo nettamente favorevole ad Angiolini e compagni, regalando una significativa rivincita a questi personaggi e al loro mondo troppo spesso sottovalutato o addirittura 'snobbato', confermando col nu1 mero e col calore delle domande rivolte agli ospiti dagli intervista- tori -under sedici' presenti in platea la stima e la simpatia di tutto l'ambiente. E nelle poltrone della sala di corso Moncalieri se- ! devano — giovanissimi anch'essi — pure i piloti delle ultime leve, attenti e composti, del tutto in parallelo con I ragazzi nel discutere le questioni tecniche davanti alle moto esposte, dopo la riunione, nel cortile del teatro. Il moto- cross uno sport per matti? Niente vero, a giudicare dal comportamento e dalle parole di chi stava sopra e sotto il palcoscenico, dai programmi e dalle intenzioni dei più giovani piloti, compresa la 'ragazzina- Fabrizia Pons che ha imparato l'arte dell'acrobazia su due ruote in piazza d'Armi e ades so corre insieme con i 'grandi con tanta modestia e nessuna mi ! tomania. Emilio Ostorero. il -campionissimO', ha vinto sedici titoli italiani. Ma ha viaggiato tutta la notte per rientrare in tempo dalla Francia — dove domenica sera ha gareggiato — e davanti al microfono ha stentato un po' a trovare una certa calma e una certa sicurezza nel maneggiare l'attrezzo che gli faceva l'effetto di un manubrio perennemente in curva: Paolo Piron, il più giovane del quartetto (25 anni, contro i 28 dell'assai più disinvolto Angiolini) incespicava in qualche sillaba nelle prime risposte: Giuseppe Cavallero, malgrado la gran barba da carbonaro, parlava con timidezza. Ma dopo pochi minuti tutti seguivano al meglio l'esempio di Angiolini. che ha confermato con la scioltezza di j lingua e la prontezza d'interventi ! la sua lama di ideologo - contesta| tore del motocross italiano. I noI stri ospiti sono stati cosi sinceri, così convincenti, così -disponibi' li' nei confronti del pubblico da far dimenticare in fretta pure lo spiacevole incidente creato da un film risultato diverso dalle aspettative: come altre volte in questi incontri, avevamo messo In programma la proiezione di una pellicola — come dire? — divulgativa, attendevamo immagini spettacolari di motocross a colori e in| vece (per un equivoco da addebi] tare alla distrazione della Federa- zione motociclistica) dalla bobina sono saltate fuori le immagini di Daytona e di Agostini, proprio quelle del motociclismo di veloci fa che fa da pietra di paragone spesso antipatica per i nostri eroi dei giorno. Le domande dei ragazzi e le risposte dei piloti hanno dato quello che il film mancato doveva portare: un'immagine completa e sincera del mondo del motocross. 'Quali sono le doti migliori delle vostre moto?', "Come vi trovate con le sospensioni a gas? E con l'alimentazione lamellare?' hanno chiesto gli spettatori. Ma anche: •Si guadagna molto col motocross?', -Quanto costa una moto per cominciare a correre?'. -Oua-le è stato il momento più amaro della vostra carriera?'. E poi: -Fareste gareggiare vostro figlio se ve lo chiedesse?'. Interveniva- no qui pure le mogli dei piloti, sincere e cordiali come I mariti, per rispondere un «se convinto. Ma Ostorero aggiungeva: -Dicono che il motocross è pericoloso, però i pericoli ci sono ovunque, sempre, anche quando si va a piedi. E poi i figli bisogna lasciarli liberi di prendere le loro decisioni'. Applausi, meritatissimi. •Quali sono le migliori moto classe 50 sul mercato?' domandavano, assai interessati, gli aspiranti piloti: e stavano attenti pure , ì mini-crossisti, bambini di sette- i otto-undici anni già bardatissimì ! nelle divise da gara. Ma quando i {quattro ospiti dovevano precisarei il tipo di auto da loro usata nella I vita 'di tutti i giorni-, era Angioli ni a strappare applausi con la ri sposta: -Un furgone 238'. simbolo [di una vita semplice e un po'scanzonata che fa da base a tutto ! Il mondo del motocross. | A cura di Antonio Ta- varozzi e Giorgio Viglino j ! | I ' più piccoli tra gli appassionati del motocross con un mini-corridore in perfetta tenuta

Luoghi citati: Francia, Torino