Un mezzo per frenare la crisi
Un mezzo per frenare la crisi Discussione televisiva sulla nuova legge Un mezzo per frenare la crisi Roma, 27 maggio. (g.f.) Ai problemi e ai prov-vedimenti per la crisi dell'editoria è stato dedicato un dibattito del Telegiornale, andato in onda ieri sera in Tv. Vi hanno partecipato l'onorevole Flaminio Piccoli, presidente del gruppo de della Camera, il senatore Giovanni Spadolini, ministro per i Beni culturali, l'onorevole Paolo Vittorelli, del psi, direttore de II Lavoro di Genova, Paolo Murialdi, presidente della Federazione nazionale della stampa, Gianni Letta, direttore de Il Tempo e Amerigo Terenzi, direttore editoriale di Paese Sera e de L'Ora. Il presidente della Fnsi ha detto che la Federazione è favorevole a «inversioni dì tendenza nel passivo dei bilanci e in prospettiva a un riequilibrio degli stessi». Murialdi ha poi sostenuto che il disegno di legge è insufficiente perché non tiene conto di una rifor- rila, dell'editoria riguardante | la completezza dell'informaizione, i condizionamenti dei giornali e l'autonomia professionale. Secondo Terenzi, il difetto fondamentale del disegno di legge, che prevede un intervento di circa 104 miliardi in tre anni, è l'inclusione dei periodici tra i destinatari dell'intervento finanziario. Il provvedimento — ha detto — «deve favorire il Sud, aiutare i giornali che fanno edizioni provinciali» destinate a grosse città con oltre centomila abitanti e che non hanno nessun quotidiano. «Poi l'aiuto vada all'estero, agli emigranti. Bisogna pagare o dar loro a basso costo il giornale ». D'accordo con Terenzi sulla questione dei periodici s'è dichiarato Vittorelli. «E' sufficiente ricordare — ha detto che i quotidiani italiani ti- ] rano complessivamente ciu que milioni di copie al giorno e i periodici venti milioni; ba | sta questo per indicare che certamente i secondi sono inflazionati rispetto ai primi». A proposito della libertà di stampa, Piccoli ha ribadito la necessità dell'economicità delle testate, rilevando che «anche se il grande monopolio viene ad esercitare una pressione immensa nel nostro Paese nella misura in cui dispone di strumenti d'informazione», bisogna ammettere che esso è stato «garanzia di sopravvivenza di alcune grandi testate». Il ministro Spadolini ha ribadito che lo spirito dei provvedimenti è quello d'intervenire con urgenza per frenare una crisi in atto. «Senza lapretesa di risolvere la crisi — ha detto —, la riforma della stampa non vuole pregiudicarla e non vuole comprometterla, vuole invece stabilire obiettivamente e realìsticamente alcuni criteri d'intervento dello Stalo che non li milìno in nessuna maniera la libertà dei giornali».
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