Lo studente fu scelto per caso

Lo studente fu scelto per caso Lo studente fu scelto per caso (Segue dalla 1" pagina) no le cronache sono piene di aggressioni, pestaggi, ferimenti in nome di una ideologia che snatura di ogni contenuto umano e sociale il credo di chi si serve di questi mezzi per imporre le proprie idee, la propria volontà. Ma il giovane studente lavoratore non si interessava attivamente di politica. E, soprattuto, non era un fascista. Scambio di persona, allora? Questa ipotesi viene tenuta in considerazione dagli inquirenti, che non debbono tralascia re nulla nel loro lavoro, ma trova scarsi elementi di conferma. Difficile credere che il « commando » omicida abbia sbagliato bersaglio. E' mai possibile che neppure uno dei cinque assassini conoscesse la vittima designata? A questo punto si fa strada un'altra ipotesi. Agghiacciante. La vittima è stata scelta a caso. Le sue idee politiche non avevano nulla a che vedere col delitto, il «commando» aveva l'ordine di uccidere «qualcuno», di farlo in modo che il movente dell'omicidio ne rivelasse la natura politica e la responsabilità ricadesse in una direzione ben precisa. Un'azione per seminare il panico, per creare uno stato di insicurezza, di paura in queste settimane che separano dalle elezioni. Il delitto rientrerebbe così nella strategia della tensione, | esattamente come gli attentati dinamitardi ai treni e le bombe nelle sedi dei partiti. Ma le sue conseguenze sono ancora più gravi perché ognuno di noi ora si sente esposto al pericolo. Si può morire per strada senza sapere perché, com'è accaduto domenica sera a Milano. Il terribile monito, il tragico messaggio è rivolto agli incerti, per spronarli a votare in un certo modo, a fare una scelta condizionata dalla paura. Chi può aver interesse a ciò? L'orizzonte politico italiano è denso di ombre minacciose. Nelle prigioni vi sono fascisti arrestati per gli attentati ai treni; brigatisti rossi accusati di rapimenti politici; nappisti che hanno commesso reati co¬ ai ti ti o¬ muni in nome di assurde ideologie. Pur professando idee opposte, tutti quanti hanno in comune lo stesso ri- sultato: seminare il terrore, creare un clima di tensione ricorrendo alla violenza. Al punto che è facile credere che siano tutti quanti (fascisti di Ordine nuovo, Br, Nap) frutto dello stesso ceppo. L'efferato ed assurdo omicidio del giovane studente rientra in questo pauroso mosaico. Stamane, al termine di un'agitata assemblea all'università statale, alla quale hanno partecipato studenti di tutte le organizzazioni di sinistra, è stato redatto un documento in cui si afferma che «un altro compagno e stato assassinato dai fascisti». Per gli studenti e le organizzazioni che hanno firmato la mo zione non esiste alcun dubbio che responsabilli del delitto siano elementi dell'estrema destra. Il professor Luca Caj fiero, uno dei leader del Movimento studentesco, ha detto che «ieri vi erano gruppi di fascisti che giravano nel centro di Milano. Hanno strappato molti manifesti di sinistra proprio vicino al punto in cui Brasili è stato ucciso». Gli studenti hanno indetto uno sciopero e si sono diretti in corteo verso il luogo dell'aggressione, dove sono stati deposti mazzi di fiori. Per domani è stata annunciata una nuova manifestazione, mentre per giovedì è in programma una « mobilitazione » in vista di un comizio annunciato già nei giorni scorsi dal msi. Alberto Brasili è stato assassinato alle 22,20 in via Mascagni, nei pressi di piazza San Babila, ritrovo degli extraparlamentari dell'estrema destra. Doveva andare al cinema con la fidanzata: dopo aver guardato i cartelloni dai vanti al «Nuovo Arti» avevano deciso di rinunciare. «Volevamo fare una passeggiata — ha raccontato Lucia all'ospedale —. Ci siamo incamminati, Alberto mi teneva una mano sulla spalla. Ci hanno accerchiato in cinque o sei. Non ho capito più nulla: calci, pugni, spintoni ». Francesco Fornari Alberto Brasili e Lucia Corna (f. A. Bosio « La Stampa »

Persone citate: Alberto Brasili, Francesco Fornari Alberto, Luca Caj, Lucia Corna

Luoghi citati: Milano