Tra i vigneti è rimasta la desolazione di Remo Lugli

Tra i vigneti è rimasta la desolazione Tra i vigneti è rimasta la desolazione Colpite sabato le zone di Canale, Castellinaldo, Magliano, Priocca - Danni anche a Cisterna d'Asti - Domenica la tempesta ha provocato distruzioni anche a La Morra, Novello e Barolo - Danni incalcolabili (Dal nostro inviato speciale) Alba, 26 maggio. Si incomincia ad andare nelle vigne, ora che il fango si va rassodando e i piedi non affondano più, per constatare da vicino i danni della grandinata di sabato pomeriggio, che ha colpito soprattutto la prelanga: Cisterna in provincia di Asti; Canale, Castellinaldo, Magliano Alfieri, Priocca in provincia di Cuneo. E come se quella prima pesantissima razione non fosse bastata, ieri pomeriggio altra grandine è caduta sulle Langhe: a La Morra, Novello, Barolo li guasto maggiore è av- venuto nel pomeriggio di sa-bato: a Castellinaldo, dove la piazza è come un catino nel quale affluiscono in forte discesa diverse strade, la grandine, arrivata a rovesci assieme all'acq.ua, ha formato uno strato di sessanta centimetri d'altezza. Grani piccoli, come piselli, ma tanti. « Tutta la campagna sembrava ripiombata d'improvviso nell'inverno — dice Luigi Prosperi, segretario comunale di Castellinaldo —. Per ritrovare una grandinata di queste proporzioni bisogna andare indietro nel tempo fino al 1934, anno in cui cadde, co- me quest'anno, proprio il 24 maggio ». Nelle fasce colpite, la col-lina ha cambiato fisionomia, ha perduto il verde intenso dei vigneti; i tralci, spezzettati, spogliati delle foglie, non fanno più quinta colorata, lasciano trasparire il grigio della terra. I contadini si guardano intorno con l'occhio smarrito. Il cielo è ancora carico di pesanti nuvoloni neri, ha smesso da breve dipiovere e poco più in là im-perversa ancora un ennesimo temporale. I contadini spiesano che sono stati colpiti anche i trai- ci giovani che sarebbero do- vuti, appunto, diventare frut- tiferi l'anno prossimo. Il vi-tigno che ha perduto in molti punti la scorza, così ferito,è come un malato grave, fa-eile preda di micidiali malat-tie, come la peronospera e l'oidio. A Canale, famosa per le sue pesche che vengono consumate soprattutto a Torino, Milano e Genova, la grandine si è abbattuta sulle frazioni Madonna Cavalli, San Defendente, Valpone, Rabini, Madonna Loreto. « Centoventi coltivatori diretti hanno per- o- ; duto il sonno per le preoccu-4 1 pazionì — dice il sindaco ! Piero Bracco —. Pesche, pru- l-1 gite, barbera, nebbiolo, tilt-a, ! to o quasi distrutto. Famiglie che di colpo vedono sfumare tutto il reddito di un anno. In tempi normali si reagiva ad una grandinata ricorren- do ad un lavoro extra, cer-cando di occuparsi in una o an alro fabbrica, ad esempio: ma con a j questi chiari di luna dove lo ni ! si trova un lavoro diverso? di, Abbiamo già quaranta disoc- m-. cupati rimasti esclusi dalla o ! Cca, la fabbrica di competi- | sati che prima ha chiuso e he j P°i ha riaperto ma con mac-i- \stranze ridotte. E' un grave o-1 colpo alla nostra economia. t- - anche perché i giovani già i- ; avevano tendenza a disertare ti là campagna quando le cose o, | andavano bene, ora cerchea- : ranno ancora di più di allt-1 darsene » e e no, e ni nati I estate le solite entrate — 1S0 r- ' milioni per le pesche e due La grandinata qui ha colpito una fascia lunga quattro chilometri e larga due, 400 ettari circa. A quanto ammonterà il danno in lire è difficile dire. « Sono valutazioni non facili nel primo momento — dice ancora il sindaco —. Certo è che questa 1 miliardi e mezzo per l'uva nebbioli, bonarda e brachetto ] — subiranno una grossa fai- ]1 cidia ». I j a Cisterna d'Asti sono sta-1 j ti colpiti 130 ettari — vigne- j ; ti, pesche e pere — nelle bor-1 gate San Matteo, Cassigliane, [ \ Cima Pescaglia, Lame, Ma- 1 donna di Loreto, Momiano e | \ Valmelana. Le famiglie dan- ; j neggiate sono una settantina. | \ Castellinaldo ha subito l'on j data più massiccia di gran dine. Le famiglie colpite so no 120, ognuna con un red- dito medio sui tre milioni I 1 annui. « Non hanno perduto ' 1 soltanto i tre milioni di que- ' | sfanno — dice il segretario comunale —: certamente il 50 per cento del raccolto del '76 é andato pure compromesso ». A Magliano la violenza della grandine ha fatto cadere anche l'intonaco della facciata del municipio. Trecentonovanta famiglie su 493 sono rimaste danneggiate; una sesj Santina di esse, fortunata1 mente, hanno uno dei componenti occupato in una fabbrica, alla Ferrerò o alla Miroglio o alla Fiat. Duecento ettari su 900 sono stati colpiti in territorio di Priocca; danneggiate 150 fa- miglie; a Novello la grandine > ] si è abbattuta nelle frazioni ] Sottocastello, Baginetto, Ba- I ricalino. Venda, Bepe, Pala- i ! 1 retta, Zora, Saccati. Qui si | j coltiva soprattutto barolo, 1 dolcetto, barbera; i danni so-1 [ no dell'ordine del 70 per. | cento. | H cosiddetto versante dei ; ; nebbioli a La Morra, compren- j | I oscilla tra il 25 e l'80. Non ' è stato risparmiato Barolo, ' dove su 500 ettari si pro ducono ogni anno circa 40 dente le località Croce Roera, Pontanazza, Cerequio, Boiolo, Annunziata, Roncaglia è stato bersagliato in varia misura. La percentuale del danno | l ' I i - mila ettolitri del vino famo-1 so in tutto il mondo. fe-|no male — dice il sindaco Battista Rinaldi — che siamo stati appena toccati. Da un primo sommario accertamento riteniamo che perderemo il 20 per cento della produzione. E possiamo dichiararci fortunati perché il danno, verificatosi in un tempo ancora precoce, non intacca la qualità del vino, anzi i grappoli che si sono salvati saranno ancora migliori se il vitigno è meno impegnato come quantità di produzione». Remo Lugli

Persone citate: Annunziata, Battista Rinaldi, Lame, Luigi Prosperi, Magliano, Piero Bracco, Roera, Roncaglia, Santina