Roma e Napoli: azione combinata contro i Nap di Fabrizio Carbone

Roma e Napoli: azione combinata contro i Nap Le indagini per il rapimento Di Gennaro Roma e Napoli: azione combinata contro i Nap Dieci mandati di cattura emessi nella capitale - Nel capoluogo campano, scoperta in pieno centro una "centrale operativa" Roma, 23 maggio. Ci sono dieci mandati di cattura contro persone so- spettate di appartenere ai Nap (i «Nuclei armati prole-tari», che tennero prigioniero per 5 giorni il consigliere di Cassazione Giuseppe Di Gen-naro). Li ha firmati stamane ia procura della Repubblica romana proprio mentre a Na-poli l'Antiterrorismo faceva irruzione in un «covo» al cen-tro della città. L'azione è combinata. Sono mobilitati i vertici degli uffici politici, i responsabili regionali dell'ispettorato comandato da Emilio Santillo, i carabinieri dei nuclei di polizia giudiziaria. Il sostituto procuratore di Viterbo, dove il 9 maggio sera scoppiò la rivolta dei tre detenuti che rivendicavano il rapimento politico di Di Gennaro, ha fatto la sua parte inviando i risultati dell'inchiesta a Roma dove è ora unificata. Riscontri fotografici, testimonianze e un lavoro a tutta pressione degli uomini dell'Antiterrorismo hanno portato a questo risultato. Ma i Nap non sono caduti nella rete. Chi conduce le indagini ha reso noto solo quattro nomi: Rita Gorgone, moglie dell'ergastolano rivoltoso Giorgio Panizzari; Maria Rosaria Sansica, colpita da due mandati di cattura e latitante dall'ottobre '74; Nicola Pelacchia, 21 anni, ricercato per l'attentato al carcere di Poggioreale (Napoli); Giacomo | Chianchiano, 21 anni, definito i «anarchico» dalla polizia, già j noto col fratello Franco per j che sospettato di appartenere lai «Nuclei armati proletari».! I Non si sa nulla degli altri, | tranne che sarebbero pregiu-1 i dicati per crimini comuni: 1 personaggi della malavita na poletana. 1 Ecco che il filo riconduce a ] Napoli, da dove i Nap partiro1 no nel luglio del '74 con 70 ! milioni in tasca: il bottino del \ sequestro di Antonino Gargiu lo, studente universitario figlio di un medico. Un .-apimente «dubbio» perché il Gargiulo è ritenuto complice. Nicola Pellecchia, ora ricercato, è tra i sospettati del sequestro; era amico dello studente Giuseppe Vitaliano Principe, morto mentre confezionava un ordigno nel covo di via Consalvo a Napoli. Con la morte del Principe, i carabinieri mettono le mani su parte dei milioni di un altro sequestro: quello dell'industriale cementiero Giusep-. pe Moccia (dicembre '74: un: miliardo). Si risale ad una decina di persone e si comincia a stilare una mappa dei terroristi: studenti usciti dalla sinistra extraparlamentare (da loro accusata di «revisionismo») e collegati alle lotte e alle rivolte dei carcerati, ap- i i 1 è à a o e l prodati ad una rabbiosa e vio- lenta «presa di coscienza» po-1 litica. I Nap si muovono con nuclei «interni» (prigioni) ed «esterni». Prima si autofinan- ziano con i rapimenti, e poi- compiono «uscite» pubblicità-1 rie Gli investigatori dicono che hanno ancora 800 milioni da spendere. Dopo il rapimento Di Gennaro (5 maggio) le indagini ripartono con una raffica di perquisizioni e di indizi di reato che colpisce a raggiera giovani della sinistra extraparlamentare, persino un giornalista radicale di «Stampa alternativa». Le reazioni sono vivaci: caccia alle streghe, repressione, azione elettoralistica, dicono le accuse. E' un buco nell'acqua. Passano giorni di silenzio. Si mette in relazione il rapimento del gioielliere Gianni Bulgari con i Nap. C'è un collegamento? Pare di sì; poi c'è una smentita. Ancora sospetti e ancora perplessità. Si avanza anche il dubbio di un'intesa Nap-Brigate rosse. E' Di Gennaro che riferisce dichiarazioni in questo senso dei suoi carcerieri. Perché poi il trasferimento richiesto dei rivoltosi di Viterbo in Piemonte, se non per «agganciarsi» ai brigatisti rossi, detenuti in zona? Il 20 maggio all'Aquila si scopre un commando fascista mascherato da Nap: aveva firmato con questa sigla due attentati e aveva portato a segno un furto d'armi di precisione in un poligono di tiro all'Aquila. Ci sono possibili collegamenti? Mentre l'antiterrorismo locale compie tre arresti, dalla Campania giungono notizie importanti: uno dopo l'altro, tre covi Nap vengono alla luce. Maria Pia Vianaie è catturata a Pozzuoli: era ricercata. Poi, stamattina, la scoperta della «centrale» di via Toledo. Chi sono i Nap? Divisi in «interni» ed «esterni» appaiono come provocatori. Sono respinti dalla sinistra extraparlamentare; trovano spazio tra i «dannati della terra», i giovani ergastolani pronti a tutto perché non hanno nulla da perdere. Chi li manovri resta un mistero. Fabrizio Carbone