Il governo si impegna a riformare il sistema degli ''Enti pubblici,, di Giulio Mazzocchi

Il governo si impegna a riformare il sistema degli ''Enti pubblici,, Il governo si impegna a riformare il sistema degli ''Enti pubblici,, Accettata a maggioranza la "proposta di risoluzione" della de e del pri - Entro l'anno una legge che riordini le Partecipazioni statali e una società che raccolga le azioni pubbliche della Montedison - Il testo completo della lettera in cui Andreotti autorizzò Girotti a comprare azioni del "gigante chimico" Roma, 23 maggio. La Camera dei deputati ha chiuso ieri il dibattito sulle imprese al cui capitale lo Stato partecipa in maggioranza (imprese a partecipazione statale) con la votazione di una « proposta di risoluzione ». Accettata a maggioranza, la «risoluzione» costituisce un impegno costante per ogni governo, anche successivo a questo. I punti fondamentali sono tre. II principale impegno per : il governo consiste nel pre- : sentare entro la fine dell'an- i no al Parlamento una propo-: sta di legge che riordini l'in- ' i tero sistema. L'elaborazione , del progetto deve essere fat ra in contatto col Parlamento stesso. La richiesta veniva dall'intero arco dei grappi parlamentari «costituzionali» (dal pli al pei). t rollo sulla Montedison. C'è Iinfine l'impegno a risolvere Iil caso Egam, richiesta di base del pri, prima, e poi anche del psi, fino a renderla propria pure del pli e del pei. Se alla risoluzione dc-pri è mancato un voto unanime dal pli al pei, è solo perché, dopo tanti anni di dibattito, resta in alcuni schieramenti parlamentari il timore che il governo non proceda celer- mente, cioè prima delle ele: zi°ni (timore implicitamente i ma chiaramente espresso an che dall'oratore de Ferrari ' Aggradi). E c'è poi il timore , di possibili errori nella scelta dei successori di Girotti e di Einaudi. Si tratta, ci ha detto ieri Bisaglia, « di problemi di governo »; la scelta è cioè rimessa a Moro. Si sa che all'Eni un solo presidente sarebbe da tutti accettato: il presidente scaduto dell'Efim, ! Sette. L'avv. Sette rifiuta di lascia' re il « suo » Efim: si insiste 1 però perché accetti un inca| rico provvisorio (cioè fino all la riforma delle partecipazioni) contemporaneamente anj che all'Eni, con un vice presi■ dente operativo « valido ». A j questo proposito pare esiste| re — tra quelli sinora fatti — ] un solo nome il quale non provocherebbe scioperi tra i I dirigenti Eni: l'ing. Grandi. | Quanto ai settori politici si insiste perché il futuro defi nitivo presidente dell'Eni fac eia un «tirocinio» con un presidente che già abbia fornito prove di correttezza. Per la successione di Einaudi all'Egam c'è invece il buio più assoluto. L'ente è così giovane che nessuno sa se al suo interno vi sia un manager. La votazione di ieri alla Camera da alcuni parlamentari è stata vista come una «spaccatura» della maggioranza. Il presidente del gruppo de, Piccoli, non l'ha però vista in questa luce, pur dolendosi che fosse mancato il voto del psi. Per l'esattezza ieri gli schieramenti si sono comportati in questo modo. De e pri | harmo elaborato una « propo- I sta di risoluzione », che ha comportato il ritiro delle mozioni della de e del pri. Il psdi ha votato la risoluzione, ritirando la propria mozione. Il pei ha votato contro la risoluzione. Psi e pli hanno avuto un atteggiamento più composito. Il pli ha ritirato la propria I mozione facendo propria una | delle due presentate dal pri, I quella di condanna all'Egam. jj pri su questa votazione s'è ' ,*.„_„.._ „„,.„t,j v,_ j„4.(.„ „„„ | a-tenut° Perche, ha detto, non I aveva certo ragione di votar | contro, ma neppure di votare a favore, essendone state re cepite le richieste sull'Egam j nella «risoluzione». Il pei l'ha i votata. Il psi s'è astenuto su j tutto votando solo per la prò __io „,„„:„„„ r>„,.„ì,:o | P™ mozione. Perche? 1 . . . | g $OClQ.llStl La spiegazione dell'atteggiamento socialista è stata fatta in aula da Giolitti. Egli ha colto tutti i segni positivi della replica di Bisaglia ma si è lamentato di due cose: che pur essendo stata decisa la sostituzione di Girotti, l'Eni I sia ancora privo d'un presi-1 d I dente e che il presidente del-1 il'Egam non sia stato esplicitamente condannato dal ministro. I due fatti, ha detto, lasciano ancora uno sconcerto I seduto in totale dal settore t• dJ mI tnell'opinione pubblica. Infine | lGiolitti ha lamentato che il j rParlamento non sia stato an- j Mcora informato del numero sdelle azioni Montedison pos- j zmpmapubblico. L'affare Eni-Montedison è ancora quello che maggiormente preoccupa il psi: la sua astensione sulla risoluzione dc-pri (che senza tale astensione non sarebbe stata approvata) sta a significare, ha detto l'esponente socialista, che questo partito chiede la definizione del problema con estrema urgenza, come momento di verifica della volontà politica di sistemare in modo congruo il rapporto tra enti di Stato e governo, tra enti economici e programmazione. Giolitti s'è, a questo proposito, riferito alla famo- n„sntvqlmepgdsa lettera con la quale l'alio-1 sra presidente del Consiglio, Andreotti, autorizzo il 9 mar- j zo '73 il presidente dell'Eni, ! s, pia di questa lettera, ancora , medita Per capirla occorre j premettere che Cefis, quando | Girotti, a comprare altre azioni Montedison. Il "sindacato" Abbiamo avuto stamane co- era all'Eni, convinse il gover- ! - no a comprare azioni Monte- j dison per impedire che que-, sta, coi soldi che venivano : dalla nazionalizzazione eletin- j ca, duplicasse gli investimen-. ti chimici dell'Eni. Diventato Cefis presidente della Monte- j 1 dison dopo l'acquisto di azioni da parte dell'Eni, non volle però seguire le indicazioni della programmazione. Richiamato dal governo, le sue tesi vennero riprese dal maggior azionista « privato » della Montedison, la Bastogi. Fu allora che direttamente il presidente del Consiglio Andreotti prese su di sé la questione e scrisse al presi- dente dell'Eni Girotti. « Caro ingegnere, lei sa che a segui- to della riunione del comitato della contrattazione program matica e delle difficoltà elve tuttora si frappongono per | l'attuazione della nota delibej ra del Cipc sull'aspetto della j Montedison, sto facendo per sonalmente opera di convitij zione. perché si riescano a rimuovere gli ostacoli emersi particolarmente in seno al maggior gruppo privato degli azionisti ». serielmFCmcij apde«La ragione di ordine ge-\ mnerale che spinge a questi I «P„/,,,.-.; ,-, „„„!,„ r„ „„„,„„ì(a casforsi e anche la necessita di\mnon vanificare gli esborsi fat- i tcti dallEni sotto i passati go- ■ ziverni (nrd: di centro-sinistra, quello di Andreotti era coi liberali) sui quali non esprimo giudizi; ma che esistono e quindi vanno considerali per acquisire azioni. Tali ragioni consigliano, allo stato degli atti, di non impedire ulteriormente all'Eni di poter rafforzare direttamente o indirettamente la propria pre¬ 1 senza nella Montedison. (( s conclude la lettera j ! durauPtecrlaaqzincestvcome vivamente spero, il sindacato andrà in porto, questo sforzo sarà utilizzato per l'auspicato indirizzo conciliativo. Se, invece, dovesse persistere il rifiuto dei "privati", l'Eni avrebbe in via subordi, nata un mezzo di difesa o di , partecimzione che renderei} j be fm mtro meno aieatorìa | „„a vossimm di guida og. dlcc ! n"PTtinn~"rlp7Tp)linrè sulìnliripa 1 s -lwtt ael seuore suua nnea i diUrdnupqnmgn j della programmazione nazio , nale e rfe, puooUco interesse. : Ella puo pertant0 agire se. j co„do quest0 orientamento». . . Girotti agi secondo quell o j 'lentamente, comprando azio- 1 ni tramite una finanziaria dei- l'Eni e finanziando Rovelli della Sir perché altre ne comprasse. Ciò che poi gli è stato rimproverato è di aver tenuto segreto al successivo governo di centro-sinistra l'importo delle azioni Montedison acquistate; di aver negato al Parlamento quest'anno d'avere tali azioni; di aver pertanto dovuto subire una situazione nella quale la pre¬ slsn senza pubblica è rimasta «paritaria » con quella privata eliminando la « Comina » in modo tortuoso. Giulio Mazzocchi

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