Grazie a una radio nel cervello tenta i primi passi a undici anni di Claudio Giacchino

Grazie a una radio nel cervello tenta i primi passi a undici anni Eccezionale intervento su un bambino spastico Grazie a una radio nel cervello tenta i primi passi a undici anni Gli impulsi elettrici che inibiscono gli stimoli negativi causati dal male e "rieducano" i centri nervosi sono trasmessi dall'esterno a un apparecchio miniaturizzato inserito nel corpo La fantascienza diventa realtà. Con un eccezionale intervento l'equipe neurochirurgica del professor Fasano ha permesso ad un bimbo tedesco di 11 anni, da sempre costretto all'immobilità per gravi lesioni cerebrali, di muovere i primi, incerti passi della sua vita. Da una settimana j vive con uno stimolatore elettronico fissato nel cranio collegato ad un filo che scorre sotto la pelle fino ad una radio Inserita nella cavità costale. Il circuito è attivato da un trasmettitore esterno ohe condiziona periodicamente con onde elettriche il cervello a rifiutare gli impulsi della spasticità e dell'epilessia. L'annuncio dell'operazione è stato dato dal prof. Fasano ieri sera al Politecnico, nel corso della seconda giornata del convegno di ingegneria bio-medica organizzato dalla società degli Ingegneri ed Architetti. « Le tecniche per educare con macchine il cervello non sono più chimere del futuro ma realtà — ha detto il neurochirurgo — oggi si può condizionare il cervello a qualunque funzione, a sviluppare certe onde cerebrali ed a "dimenticarne" altre ». Quanto è stato fatto per Gertz Derflets, 11 anni, residente in un sobborgo di Duesseldorf. Undici anni, ma ne dimostra la metà. Una particolare forma di paralisi spastica gli ha sempre negato l'uso delle gambe, Gertz ha finora vissuto nel letto, non riusciva neppure a piegare gli arti, a tenere eretta la testa. Due settimane fa è stato ricoverato alla clinica S. Luca: un palo di giorni per gli esami, poi, giovedì 8 maggio, l'operazione. Gli è stato fissata sul lobo intermedio del cervelletto una piastrina con sei elettrodi ed un lungo filo di platino ricoperto da silicone, che è stato inserito sotto la pelle lungo la parte destra del collo. Lentamente, attraverso alcune incisioni sulla schiena, con un paziente ricamo il filo è stato portato dietro la scapola e le vertebre fino alla cavità costale sul Banco destro. Qui, sempre sotto la pelle, il bisturi del professor Fasano ha costruito una piccola « tasca » dove è stata piazzata una radio miniaturizzata, prodotto delle esperienze spaziali della Nasa. Ricucita l'epidermide, in corrispondenza dell'apparecchio è stata fissata un'antenna circolare del diametro del quadrante di un cronometro. Un cavo di plastica la collega ad una scatola rettangolare, grande come un normale registratore portatile. Di qui partono le onde elettriche che, recepite dalla radio sottocutanea, arrivano al cervello tramite gli elettrodi. L'operazione, alla quale hanno partecipato an¬ che il prof. Broggi e la professoressa Urciuoli, è riuscita perfettamente. Poche ore dopo il circuito elettronico ha iniziato ad « educare » il cervello di Gertz. Il bimbo è rimasto alla S. Luca fino a venerdì scorso, nel giro di tuia settimana ha fatto progressi enormi. Riesce a piegare le gambe, comincia a camminare sostenuto dalla madre, appoggiandosi con le mani ad una carrozzella compie, incerto e stupito, i primi barcollanti passi della sua vita. Anche la testa non ricade più sul petto come prima. Gertz è il primo « cyborg », il primo « uomo macchina » che la scienza ha « costruito » in Italia, soltanto tre o quattro persone vivono già negli Stati Uniti con questa apparecchiatura neurostimolatrice interna ed esterna al corpo. Il condizionamento è periodico, ogni quattro ore la madre del bambino, premendo un pulsante della scatola attiva il circuito, 'i Dapprima — spiega il prof. Fasano — soltanto quando gli impulsi venivano trasmessi si notavano certi miglioramenti, adesso, anche con il congegno spento il cervello continua a "comportarsi" sempre meglio, dimenticandosi, diciamo così, degli impulsi negativi. Poco alla volta si sta abituando a lavorare soltanto in base agli stimoli condizionati che gli diamo noi ». Con un esempio semplifica la spiegazione. Tra i vari stati cerebrali c'è il cosiddetto « stato alfa », che infonde nell'uomo profonda serenità, completo rilassamento, sensazioni di piacere, creando la condizione mentale raggiunta dai maestri del buddismo durante la meditazione. « Per insegnare al cervello a produrre onde "alfa" — dice Fasano — basta ricompensarlo con un semplice segnale acustico o luminoso ogni volta che dall'encefalogramma risulta che sono state prodotte involontariamente onde "alfa". In breve la persona diventa capace di produrre onde "alfa" a volontà. Se il cervello è spinto da una "ricompensa" a svolgere una determinata funzione, esso rinuncerà alle altre per quella suggeritagli dallo "stimolopremio". Questo sta avvenendo per il cervello di Gertz ». Fino a che punto potrà guarire? Il prof. Fasano allarga le braccia: « Impossibile fare previsioni. Siamo ancora a livello sperimentale. L'operazione su Gertz è soltanto un tentativo, il primo passo su una strada ancora tutta da esplorare. Abbiamo scelto questo bimbo perché presentava le caratteristiche ottimali per eseguire l'intervento. Passeranno anni prima che queste tecniche possano diffondersi ». Claudio Giacchino j Gertz Derflets - La madre regge lo stimolatore elettronico

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