Giocatori e dirigenti

Giocatori e dirigenti Giocatori e dirigenti La decisione dell'Associazione calciatori di bloccare con uno sciopero le partite di Coppa Italia e di serie B in programma domenica, ha suscitato vasti echi in tutto l'ambiente del football. Sul fronte torinese. Anastasi, capitano della Juventus, ha commentato: »Se l'Associazione ha preso questa decisione, avrà delle buone ragioni. Anche se non ho apprpfpndito la questione, sono solidale. Per la prima volta domenica ci sarebbe uno sciopero nel mondo del calcio: è un fatto storico, una presa di posizione che può sensibilizzare l'opinione pubblica su certi problemi. Prima dello sciopero ci sono comunque ancora alcuni gioni per trovare una soluzione. Certo non è piacevole, dopo una stagione così intensa, spostare l'impegno di Coppa Italia. Del resto non bisogna cedere su certi principi». Cereser, capitano del Torino, ha detto: «Attento di ricevere comunicazione da parte dell'Associazione. Sono problemi molto discussi. Non dimentichiamo però che ci sono altri punti impellebti che riguardano il fututo professionale dei calciatori. Il fatto di spostare il calendario di Coppa Italia comporta problemi che si collegano alla presenza del pubblico. Non si può però fare in maniera diversa. Ritengo lo sciopero un buon punto di partenza». Ouesto invece il pensiero di Gianpiero Boniperti, presidente della Juventus: «Non posso fare dichiarazioni in proposito. Venerdì prossimo si svolgerà a Milano una riunione dei presidenti. Sarà il luogo adatto per questi problemi». Giuseppe Prisco, vicepresidente dell'Inter, ha commentato: «Lo sciopero è un diritto di tutti i cittadini, ma lo penso che l'astensione dal lavoro dei calciatori sarebbe decisamente non popolare e susciterebbe manifestazioni di antipatia. Il fatto che i giocatori possano essere ceduti senza esser interpellati è strano, ma abolendo il vincolo avremo la fine del calcio minore e gli emolumenti dei calciatori susciterebbero inevitacalciatori subirebbero inevitabilmente. Spero che II ventilato sciopero abbia a rientrare ». Giulio Onesti, interpellato a Losanna dove si trova per la sessione del Ciò, ha detto: «Nel '45 abbiamo combattuto e vinto per la libertà. In Italia pertanto ognuno è libero di fare ciò che vuole. Bisogna però vedere se questo sciopero è utile. Se le cose verranno fatte con serietà, allora si concluderà qualcosa, altrimenti non succederà nulla».

Persone citate: Anastasi, Cereser, Gianpiero Boniperti, Giulio Onesti, Giuseppe Prisco

Luoghi citati: Italia, Losanna, Milano