Cautela che pare inerzia di Giovanni Trovati

Cautela che pare inerzia Cautela che pare inerzia (Dal nostro corrispondente) Roma, 20 maggio. La domanda è come sia possibile che la pubblica amministrazione continui nei ripetuti scioperi senza che si intraveda una via di uscita. I disagi per i cittadini sono constatabili da tutti, i danni per il Paese (quindi per tutti i cittadini) possono essere meno evidenti ma sono gra bissimi. Bast^ Pensare alle conseguenze per lo slittamento delle denunce dei redditi e degli ingorghi alle dogane. Uno sciopero così ampio solo con tanta buona volontà lo si può non vedere come indice di disgregazione dello Stato. Da noi c'è un ministero apposito per la riforma della pubblica amministrazione, ma è senza portafoglio, conta poco e può far ancora meno. Lo ammette con franchezza il suo titolare, Cossiga: egli finisce per trovarsi nel crocevia dei diversi punti di vista di quei ministeri che contano, perché hanno il portafoglio. E' vero che spetta al presidente del Consiglio comporre le divergenze per formulare un indirizzo unico di governo, ma questo diventa tanto più difficile quanto meno il governo è sorretto da una sicura maggioranza. Allora teme, muovendosi, di trovarsi scoperto ed è costretto ad agire con una cautela che a volte può apparire inerzia. Negli altri Paesi dell'Euro- pa occidentale c'è un ministero per la burocrazia con piena autorità in materia: studia, tratta con i sindacati, decide. In Italia Cossiga può studiare, sentire i sindacati (non trattare), in quanto a\ decisioni dipende dai ministri forti, a cominciare dal Tesoro. Il risultato è negativo, perché il ministro della. Pubblica amministrazione anziché essere promotore di soluzioni (da quanto tempo si parla di riforma?) finisce per mascherare, e questo indipendentemente dalle capacità personali del titolare, la frammentarietà politica delle competenze. Un passo avanti pare sia stato fatto per il parastato (mutue, Istituti case popolari. Cassa per il Mezzogiorno ecc.) perché la competenza se l'è assunta direttamente la presidenza del Consiglio: il parastato, ricordiamo, sciopera perché chiede che siano rispettati i tempi del riassetto già fissati per legge. Ci si potrebbe domandare perché mai sia la presidenza ad occuparsi direttamente di questo settore. Una risposta non maligna potrebbe essere questa: che le trattative si svolgono con grossi enti, quelli che hanno un peso politico e finanziario. Gli statali hanno ragione quando chiedono che si apra una trattativa sulle pensioni e sul riordinamento delle carriere: forse hanno meno ragione quando portano avanti il discorso sulla « qualifica funzionale ». E' un discorso che tocca tanti punti, ma che in ultimo si può tradurre con Giovanni Trovati (Continua a pagina 2 in settima colonna) Francesco Cossiga

Persone citate: Cossiga, Francesco Cossiga, Italia Cossiga

Luoghi citati: Roma