"Ora mi crederete,, scrisse il ragazzo che si è ucciso davanti ai compagni

"Ora mi crederete,, scrisse il ragazzo che si è ucciso davanti ai compagni Ieri i funerali in un paese nei pressi di Losanna "Ora mi crederete,, scrisse il ragazzo che si è ucciso davanti ai compagni (Dal nostro corrispondente) Berna, 19 maggio. Centinaia di persone si sono radunate oggi al cimitero di Morges, vicino a Losanna, per assistere ai funerali del ragazzo che sabato si è ucciso davanti all'insegnante e a tutti i suoi compagni sparandosi un colpo alla tempia. I genitori del giovane studente — aveva appena tredici anni e frequentava la terza media — sembravano pietrificati. Non hanno parlato con nessuno, limitandosi a stringere la mano agli amici e ai conoscenti. Perché lo studente, Guy R., si è suicidato in modo così clamoroso? Ha agito per protesta verso la società oppure la sua mente era da tempo ammalata? Per il momento nessuno riesce a trovare una spiegazione per lo sconcer¬ tante comportamento del ragazzo. Pedagoghi e psichiatri si sono affrettati ad analizzare la vita di Guy e le fasi salienti del suo disperato gesto, ma un fitto mistero circonda ancora il retroscena dell'agghiacciante suicidio. La polizia locale ha ricostruito le diverse tappe del drammatico episodio e in base agli elementi finora raccolti emerge con certezza che Guy, un ragazzo dal carattere molto fragile, pensava da parecchio tempo alla morte volontaria. Conversando con gli amici e i compagni di studio, aveva ripetutamente accennato ai suoi macabri propositi: « Sono stanco di vivere. La scuola è un incubo. Lo studio non ha senso. Durante la notte medito a lungo sugli scopi della vita, ma non trovo conclusioni che mi soddisfino ». Il ragazzo non si era, invece, mai confidato con i suoi genitori, mentre i compagni di scuola si rifiutavano di prenderlo sul serio. Sabato scorso il giovane è andato a scuola. Nessuno ha visto la pistola che aveva nascosto nella borsa (l'arma l'aveva presa giorni fa dalla scrivania del padre, ufficiale dell'esercito svizzero). Prima dell'inizio della lezione di grammatica francese, Guy si è rivolto ai compagni: « Basta con la vita. Sono nauseato da tutto. Tra pochi minuti mi toglierò la vita. Non ci credete? Ebbene facciamo una scommessa ». Ma le sue parole sono state accolte da una risata. Verso la fine della lezione Guy è improvvisamente balzato in piedi, con la pistola in mano si è avvicinato alla cattedra del professore e si è sparato un colpo alla tempia destra. E' deceduto sull'istante. Nessuno ha fatto in tempo ad intervenire. In una tasca della giacca è stato trovato un foglietto di carta « Ora ci credete. Quanto ai miei modesti risparmi, li lascio ad un caro amico ». Ad alcuni cronisti, il primario della clinica psichiatrica di Wil (Cantone di San Gallo), prof. W. Poldinger, ha spiegato: « Non è certo un mistero che numerosi giovani sono afflitti da gravi depressioni psichiche. In ogni caso è indispensabile prendere sul serio tutti coloro che parlano di suicidio. Con un'adeguata cura forse sarebbe stato possibile salvare Guy ». Luigi Fascetti

Persone citate: Gallo, Guy R., Luigi Fascetti

Luoghi citati: Berna, Losanna