La maglia rosa al veneto, primo in salita a Prati di Tivo

La maglia rosa al veneto, primo in salita a Prati di Tivo La maglia rosa al veneto, primo in salita a Prati di Tivo // Giro ha ritrovato Battagliti Una scossa di terremoto per la classifica - Baronchelli, Gimondi, Bitossi e Conti ad oltre due minuti, ancora più serio il ritardo di Zilioli e De Vlaeminck, mentre si concretizza, per merito di Galdos e Lasa, il pericolo degli scalatori spagnoli (Dal nostro invialo speciale) I Prati di Tivo, 19 maggio. ! Ci si aspettava una scossa, arri-j va un piccolo terremoto. E il Giro, che sonnecchiava beato, si sve e ce invece chi. pur evitando il k.o.. fatica ad assorbire il colpo: come Baronchelli. Gimondi. Conti e Bitossi, che perdono più di due minuti: e come Zilioli e De I Vlaeminck. che ne perdono abbondanti. Sulla salita di Prati I di Tivo il Giro d'Italia ha finito il suo allegro valzer in maschera. Adesso chi non sa ballare ha un volto e un nome, non può più confondersi in mezzo agli altri. Battaglin: un terzo posto al Giro d'Italia del '73. dietro Merckx e Gimondi: un campione che nasce, dicono tutti. Ma l'anno scorso, a dimostrazione che la classica buccia di banana si può trovare ovunque, Battaglin scivola in un garage e si infortuna alla schiena: poi, visto che i guai sono come le ciliegie, cade alla Tirreno-Adriatico e si frattura un polso. E intanto arriva a passo di carica Baronchelli. e Moser si accorge di essere un grande passista. Così Battaglin deve tornare dietro le quinte, deve aspettare. Ma con una gran | voglia di prendersi una rivincita glia all'improvviso, come punto1 da uno spillo: Battaglin. in otto ' chilometri soltanto, mette tutti in rigorosa fila indiana, lasciandoseli alle spalle a soffrire. C'è chi se la cava con poco, come Galdos e La- I tre ! non sulla sfortuna, e anche su eh crede più in lui. E l'occasione gli si presenta oq gi, a otto chilometri dalla cima. À' quel punto, ha già cambiato bici-l eletta, se n'è fatta dare una con j gomme leggerissime, tipo quelle che si usano per le tappe a crono- ì metro. Gli altri hanno riso: «Vuoi\ lare troppo il turbo, bucherai tre ; volte e l'avrai voluto-. E lui. zit-l è irrequieto come un cavallo nellal gabbia, prima del via. Allunga. to. a far scongiuri con una mano. Otto chilometri alla vetta. Fontana gli dice di stare calmo, di aspettare. Ma lui non resiste più. tanto per vedere che facce avran-1 no quelli che lo raggiungeranno. Ma può vedere soltanto le facce di Galdos, Lasa. Conti e Bitossi perché gli altri sono già imballati. Cede anche Bitossi e allora Battaglio decide che è giunto il suo momento: attacca ancora a sei chilometri dalla vetta, stavolta solo e il suo vantaggio aumenta |" quasi ad ogni colpo di pedale. E' uno spettacolo, vederlo. Poi a un chilometro e mezzo, una crisetta: «Mi sono sentito improvvisamente le gambe di piombo — dirà poi —. sono stato costretto a rallentare, a prendere fiato. Mi sono voltato ed ho visto la sagoma di Galdos che si faceva sempre più grossa, e allora mi sono alzato sui pedali, e chissà dove ho trovato la lorza per scattare ancora-. E' stata la rabbia, forse, a dargli quella forza. Una rabbia che covava da Immesi. | uli grande sconfitto è Baronchel-'.pi. anche se è in buona compa-1 mgnia. Arriva stravolto, col fiatone I pe la testa china sul manubrio. I gquasi non riesce a parlare: «Ho, csollerlo — mormora —. ho sollcr- go parecchio. Gambe dure, legno-\ se: pensi di scattare, ma i muscoli j dnon rispondono. Una sensazione,cdi impotenza. Davvero ho perso | ppiù di due minuti? E' grave. Il ! tmio Giro d'Italia e già in salita-. E lo è anche per Gimondi. che psperava di cavarsela con meno di i un minuto e mezzo, diceva che si sentiva quasi a posto. E invece il ritmo di Battaglin ha messo a nudo i guai di tutti, chi pensava di trovare la forma nelle prime due tappe forse ha sbagliato i suoi conti. Una giornata positiva per il nostro ciclismo, perché ha ritrovato dun protagonista che sembrava es- mbsersi smarrito per strada. Ma è i una giornata che presenta anche delle ombre, oggi si è visto che il ! pericolo spagnolo esiste davvero: : Galdos non è Fuente. ma in salita sa scattare a ripetizione, e lo fa con tempismo, proprio quando si ; accorge che attorno a lui ce gente ;col fiato corto: e Lasa è pronto a dargli una mano, o magari a so-1 stituirsi a lui. Un campanello d'ai-1 larme da non trascurare, anche'perché adesso gli spagnoli, piazza- ti subito alle spalle di Battaglio. I possono lasciare il peso della cor-i sa sulle spalle dei nostri, rispar-1 •M'ramo Mer™* T trebbf P^metters, Podere la maglia rosa ali Inizio ? * tenerla {'no ?' terml"e:,Bat: ta9ln ,"0". e Merckx. clumd! " m&tr* Ir, la cenni,-, z. rtìmìn.m ni¬ miando energie per le grandi salite che verranno. E bisognerà fare; molta attenzione a non cadere nel- ! la loro trappola. Portarli in carrozza ' fino ai piedi delle grandi monta-! gne potrebbe voler dire invitarli a; tavola con la pappa pronta. Sembra invece attenuarsi il pe- j ricolo De Vlaeminck. Il belga, per; ora. fatica troppo in salita per, sperare di potersi sostituire a Merckx. Ma attenzione: a cronometro va forte, ed è un passista '> in grado di compiere qualsiasi impresa in pianura. Sostiene di non aver mai pensato di vincere il Gi-j ro, finge di non preoccuparsi affatto per il distacco subito oggi. Ma Gimondi. che ha troppa esperienza per sbagliare un giudizio, continua a considerarlo uno dei favoriti. E forse non ha torto. Adesso quale sarà la tattica di Battaglin? Ne parliamo con Fontana, il suo direttore sportivo: Soltanto Merckx — dice — po-. il lusso di I mat0 '° lasceremo a qualcun al-, tro, perché non posso ammazzare \ di lavoro la squadra per poi tro-\ varmela magari dislatta quando I mi servirà di più. So verrà fuori una fuga "pazza", fatta da coni¬ primàri, non sprecheremo inutil mente energie per bloccarla: ci pensino gli altri, se proprio vo- gliono. Nel ciclismo ci vuole an che cervello-. E Fontana, aggiun giamo noi. indubbiamente ne ha. Battaglin. insomma, non accetta di sostituirsi a Merckx e di bloccare a tutti i costi la corsa, col pericolo di lasciare tranquillamen te riposare gli altri. Se qualcuno vu0Ie \a maglia rosa, se la prenda pure, lui dice che per ora ce l'ha soltanto in affitto. Ma bisognerà, ovviamente, vedere chi sarà quel della corsa sarebbe diviso equa mente in due parti, anche perché «qualcuno». Perché Battaglin, è logico, i regali li fa a chi vuole, ora è nella condizione di poter scegliere. Un uomo della Brooklyn (non De Vlaeminck e neppure Panizza. naturalmente) potrebbe andargli benissimo. Il peso |a Brooklyn (con sprinters tipo Sercu e De Vlaeminck) ha già ora tutto l'interesse a bloccare ogni fuga. È gli altri? Baronchelli sta co minciando ad accorgersi che. an che senza Merckx. non gli sarà faCile vincere questo Giro, visto che alla terza tappa è già nella delica ta situazione di dover attaccare a tutti i costi. Gimondi e Zilioli, dal canto loro, si rendono conto sem pre di più che in salita le gambe contano molto di più deli'espe rienza. E alle loro gambe hanno già chiesto troppo, forse, in tanti . I , \ \ I Maurizio Caravella ORDINE D'ARRIVO: 1) Giovanni Battaglin (Jolljceramica), km 175 in 5 ore 2'03", media 34,762 orari; 2) Galdos (Kas) a 21"; 3) Lasa (Kas) a 1*53"; 4) Fabbri a 2'14"; 5) M, Bergamo s.t.; 6) Bitossi a 2'16": 7) Conti s. t.; 8) Gimondi s. t.; 9) Baronchelli s.t.; 10) Bertoglio s.t.; 12) Panizza a 2'3S"; 16) Zilioli a 3'18"; 17) De Vlaeminck a 3'44". CLASSIFICA GENERALE: 1) Battaglin in 15 ore 22'56"; 2) Galdos a 21"; 3) Lasa a 1 '53"; 4) Bergamo a 2'14"; 5) Fabbri s.t.; 6) Bitossi a 2'16"; 7) Baronchelli s.t.; 8) Gimondi s.t.; 9) Bertoglio s.t.; 10) Conti s.t. OGGI — La quarta tappa, da Teramo a Campobasso, è la più lunga del giro: 258 chilometri. Tre salite: il passo di San Leonardo (prima categoria), il Rionero Sannitlco ed il Macerone (entrambi di seconda). TV — Sintesi differita delle fasi principali e dell'arrivo con inizio alle 19,15 circa sul secondo programma (la trasmissione durerà circa quaranta minuti). I I Prato di Tivo. Giovanni Battaglili taglia il traguardo (Tel.) |