Il Napoli degno rivale

Il Napoli degno rivale Il Napoli degno rivale Regalato al campionato un finale thrilling che alcune settimane or sono pareva Impensabile, alla Juventus corre l'obbligo di chiudere la vicenda in modo degno, contro il Vicenza già protagonista di altri scudetti (bianconeri) vinti in volata. I tempi dei dieci punti di distacco nel nostro calcio sono finiti, i giocatori di valore si sono suddivisi con un certo equilibrio fra le varie squadre, e l'Impegno delle formazioni minori compensa spesso (non con la sola foga, ma con la sagacia dei loro giovani tecnici) il maggior potenziale tecnico di quelle considerate «maggiori». Per i bianconeri, due lunghezze di vantaggio all'ultima giornata sono già un buon margine, dal pareggio in su tutto è buono per non dover tendere l'orecchio alle notizie sul Napoli da Varese. Per i tifosi è un giorno di festa vera, pubblicazioni e bandiere con II sedicesimo scudetto sono già pronte. Tutti, giocatori per primi, Invocano un gol subito per sbloccare una situazione che obbiettivamente non può spaventare, ma che logicamente crea un po' di tensione. « £ se Il Vicenza... »: molti discorsi iniziano così in questi giorni fra i tifosi, e non solo fra quelli. C'è chi arriva a pensare che la ormai scontata retrocessione può avvantaggiare i veneti, ponendo gli atleti di Scoplgno nella con¬ dizione psicologica favorevole di chi — ormai perso l'autobus — vuole però dimostrare di non aver meritato il torto subito. Congetture di una vigilia tesa più di tante altre perché alla fine dei novanta minuti c'è il traguardo dello scudetto: di certo un gol subito non solo rischiarerebbe la situazione agli occhi dei bianconeri, ma varrebbe anche da « stop » a chi eventualmente pensasse di cogliere l'ultima occasione di bagarre che II campionato 1974-75 concede. Quanto I bianconeri tengano al successo (ed oltre al successo, alla loro squadra) lo dimostra la battaglia fra i rincalzi per andare in panchina, per avere almeno la teorica possibilità di essere in campo nell'ultima gara, quella del possibile trionfo. Da Varese, dove cercherà certamente di dimostrare la sua magnifica regolarità stagionale, Il Napoli aspetterà il risultato di Torino con l'animo preparato alla « brutta notizia ». Gli uomini di Vinicio hanno almeno la grande soddisfazione di essere restati In corsa sino all'ultima giornata, e non è poco in un mazzo di avversari (della Juve) che si sono squagliati come il ghiaccio al sole. Gli azzurri partenopei hanno dalla loro la continua dimostrazione di un gioco valido soprattutto a centrocampo, dove inve¬ ce altri hanno mostrato grosse difficoltà. Con un Clerici più giovane, oppure con una seconda punta più incisiva (anche se Broglia ha giocato partite di ottimo livello), Il Napoli avrebbe fatto tremare ancora di più la squadra di Parola. Del resto, però, gli azzurri si sono tagliati le gambe da soli con la scriteriata tattica che ha propiziato il 6 a 2 di Fuorigrotta a favore della capolista. Nel giorno in cui era costretto a toccare con mano che qualcosa andava ritoccato (e Vinicio infatti ha provveduto), il Napoli paradossalmente poneva le basi per il miglior rendimento, ma intanto aveva già compromesso all'ottanta per cento la sua pur brillante stagione. Se la squadra del presidente Ferlaino è all'ora dei rimpianti, le altre sono all'ora dei baffi finti. Se si volesse essere appena maligni, basterebbe riprendere alcuni titoli reboanti pubblicati (in quanto provocati dagli Intervistati) alla viglila dell'inizio del campionato. SI salverebbe forse (oltre la Juve e Parola) soltanto la Roma di Nlls Liedholm. Per gli altri, cose da arrossire. Non si è visto il gioco olandese dell'Inter, non ha dato frutti la cura Giàgnonl al Mllan, ha deluso profondamente fra malanni ed acciacchi il Torino, è crollata la Fiorentina di Rocco, è sfumato presto il sogno di un bis della Lazio, più momenti negativi che positivi ha avuto II Bologna, malgrado la partenza lanciata. Per II Torino l'amarezza è più grande, perché la squadra di Fabbri con lo stordito comportamento delle ultime settimane ha gettato al vento anche l'apparentemente sicura qualificazione per la Coppa Uefa, un traguardo che a fine stagione viene sempre comodo. Mentre la serie A chiude, le considerazioni sulla Coppa Italia valgono in gran parte come paravento ai pensieri sulla ormai vicina campagna trasferimenti. Molti accordi sono già stati conclusi (alcuni già da un anno, come quello concernente Garritano), e si attende solo la conclusione dell'attività della serie B per darne pubblicità. La teorica proposta su un tourbillon di scambi alla pari per offrire novità ai tifosi delle varie squadre è vissuta lo spazio di una barzelletta: ogni allenatore che pensa di avere sotto mano una Intelaiatura di squadra già valida, non ha altra idea che II « tocco in più » per renderla ottima. Sarà un'estate combattuta a colpi di fioretto, fra I dirigenti di società. E con la Juve anch'essa alla caccia di un tipo da gol in più. Che le è mancato in questi mesi, per non dover soffrire sino ad oggi. Bruno Perucca

Persone citate: Broglia, Bruno Perucca, Clerici, Fabbri, Ferlaino, Garritano, Liedholm, Parola

Luoghi citati: Bologna, Italia, Lazio, Torino, Varese