"La preside veniva in classe solo per confonderci le idee,,

"La preside veniva in classe solo per confonderci le idee,, "La preside veniva in classe solo per confonderci le idee,, Al processo per attività antisindacale alla "Matteotti" di Rivoli, acquisite agli atti lettere scritte dagli alunni - La loro protesta culminò nella frase polemica del ragazzo che venne in seguito sospeso per "atteggiamento irrispettoso" - Il dibattito prosegue «Oggi processo a carico della preside Lara Rabacchi: la seduta è aperta al pubblico», annunciava ieri mattina un cartello fatto affiggere dalla Cgil-Scuola all'Ingresso della scuola media «Matteotti», a Rivoli. Su richiesta dell'avvocato Argan, rappresentante del ministero della Pubblica Istruzione, il pretore dottor Converso, ha fatto modificare il contenuto del cartello nella forma: «Oggi si svolge l'udienza al processo civile Cgil-Scuola contro il ministero della P. I. per attività antisindacale verificatasi alla "Matteotti" ». Il che, formalmente ma non sostanzialmente, è forse più esatto, dal momento che la vicenda giudiziaria all'esame del pretore ha preso l'avvio da una diversa interpretazione che ai decreti delegati hanno dato il sindacato Cgil-Scuola e la preside della «Matteotti» Lora Rabacchi. Dallo scontro tra due diverse mentalità, due differenti modi di concepire la scuola, all'udienza di Ieri mattina, è emerso uno spaccato di vita scolastica con tutti i problemi provocati dall'innovazione dei decreti delegati, la cui interpretazione è spesso «oscura» o lascia un margine di iniziativa a varie for¬ ze, in assenza di una pronuncia definitiva del Consiglio di Stato. Al primo punto della lista dei quindici capi d'accusa formulati dal sindacato Cgil-Scuola il «monte ore». «V'è tuttora incertezza — ha detto nella sua deposizione la preside Rabacchi — sul tipo di attività comprese nel "monte" correzione dei compiti, riunioni del collegio degli insegnanti, ecc., non essendovi una precisa circolare ministeriale in proposito». E' comunque emerso che tra le varie proposte che alla «Matteotti» si fecero nell'imminenza dell'entrata in vigore dei decreti de¬ legati, quella della Cgil raccolse il maggior numero dei voti, 12, quella di una professoressa 8, quella della preside nessuno. La proposta della Cgil non si tradusse però immediatamente nel nuovo orario. Sulla richiesta di assemblea fatta 11 20 gennaio di quest'anno sempre dalla Cgil-Scuola, previa raccolta di firme regolari da parte degli iscritti al sindacato, la preside non ha saputo precisare per quale motivo l'assemblea che si tenne poi il 27 gennaio non avrebbe potuto essere anticipata al 22. Anche sull'interpretazione da dare a qualsiasi comunicazione all'interno della scuola o dell'ambiente scolastico, anche al di fuori dell'orarlo di insegnamento, la preside è stata categorica: diventa una comunicazione scolastica e per questo motivo la preside ne deve essere informata anticipatamente. L'avvocato Bin, che patrocina il sindacato Cgil-Scuola, ha poi consegnato al giudice alcune lettere di alunni scritte alla preside, in risposta ad una sua vìsita nella loro classe. Secondo l'avv. Bin la preside avrebbe accusato gli scolari della « II B » di non conoscere la differenza tra un documento «storico» e un ciclostilato redatto sulla base di una «interpretazione» di un documento storico e di non saper collocare nel tempo con esattezza fatti che si riferivano ad una «scheda» preparata dalla scolaresca su una traccia di lavoro data dalla loro insegnante. L'alunno Giuseppe Naudln, poi sospeso per cinque giorni per turpiloquio, disturbo alle lezioni e atteggiamento irrispettoso, avrebbe tra l'altro contestato alla preside di «venire nella nostra classe per confonderci le idee e di lasciar capire con il suo atteggiamento di non approvare il tipo di insegnamento della nostra professoressa». Il processo continuerà sempre alla «Matteotti» nella prima settimana di giugno.

Persone citate: Argan, Lara Rabacchi, Lora Rabacchi, Matteotti, Rabacchi

Luoghi citati: Rivoli