Parte il Giro senza il "faro,. Merckx di Maurizio Caravella

Parte il Giro senza il "faro,. Merckx Il fuoriclasse belga, ancora a letto, costretto a confermare il suo forfait Parte il Giro senza il "faro,. Merckx La malattia di Eddy un duro colpo per la corsa che scatta oggi da Milano - Resta lui, anche se non partecipa, il vero protagonista, destinato a far comunque ombra al successo altrui - Baronchelli ora ha l'obbligo di vincere, ma ci riuscirà? - L'amaro precedente del 1971 quando gli italiani si fecero battere da Gòsta Petterson - Ultima occasione per Gimondi - Speranze di Battaglin e Conti (Dal nostro invialo speciale) Milano, 16 maggio. E' ufficiale: Merckx non parte. Anche Torriani, che fino all'ultimo aveva sperato in una guarigione-lampo del campionissimo » ha dovuto arrendersi di fronte all'evidenza. Eddy è ancora a letto con la febbre, da due giorni quasi non tocca cibo ed è debilitato da massicce dosi di antibiotici: oggi ha provato ancora ad alzarsi per fare qualche passo, ma le gambe sono deboli, non lo reggono. Noni riescono a batterlo gli avversari, spesso neppure alleandosi tra loro: lo ha messo k.o. un'angina. Proprio come la classica buccia di banana quando meno te lo aspetti. Peccato: perché senza di lui questo Giro d'Italia vale la metà, forse anche meno. Eddy sarebbe dovuto arrivare a Milano ieri, con la squadra. Aveva avvisato che non stava bene, si era fatto prenotare un posto su un aereo in partenza da Bruxelles nel primo pomeriggio. Sperava che un giorno di cure in più gli sarebbe bastato, anche se i medici gli sconsigliavano di muoversi. Niente da fare: sta¬ mattina aveva parlato per telefono con Torriani e gli aveva annunciato seppur a malincuore, di essere costretto a dare forfait. Ma Torriani non si era dato per vinto, lo aveva richiamato e gli aveva detto: « Ho messo a tua disposizione un aereo speciale, è all'aeroporto di Bruxelles e aspetta soltanto te. Se domatlna stai meglio, prendi la valigia e vieni ». Tutto facile, a mille chilometri di distanza. Ma so stasera Eddy non ce la faceva neppure a reggersi in piedi, come si poteva pensare che domattina corresse per quasi 180 chilometri in bicicletta? Lo abbiamo cercato a casa, per telefono. Ha risposto lui: lo aveva appena visitato il medico e gli aveva proibito di partire. Eddy ha detto: « Ho ancora più di trentotto di lebbre, mi sento uno straccio. Ho voluto io guest'ultima visita, proprio per vedere se ci fosse ancora una minima possibilità di prendere il via. Non solo non posso correre in bicicletta, ma per gualche giorno è meglio che non mi alzi neppure da letto. Mi dispiace, ma a questo punto è inutile sperare ancora. Non parto ». E non partirà I neppure la sua squadra: che sen- | so avrebbe, per la Molteni, corI rere il Giro senza di lui? E' una assenza molto grave: | | non tanto per Merckx che giri I d'Italia ne ha già vinti cinque, j ma per la corsa stessa, che per- I ! de il suo più valido motivo d'in' teresse. Dal '68 ad oggi, soltan[ to due volte la maglia rosa finaj le non è stata di Eddy: nel '69 I j quando il belga fu squalificato ! ; per doping mentre stava domi- nando la corsa (e su quell'api- j i sodio non si è mai potuto fare | piena luce) e nel 71 quando gli italiani, in assenza di Merckx, ! riuscirono a farsi battere persino da Gosta Petterson. Un giro d'Italia senza Eddy quindi, è una gara « zoppa », senza un vero punto di riferimento. Per chi riuscirà a portare la maglia rosa al traguardo finale si tratterà sempre di una vittoria con riserva. Perché nel caso di Merckx non si può certo dire che gli assenti hanno sempre torto. Un vero colpo di sfortuna, per il giro d'Italia, già bersagliato da critiche di ogni genere. E oggi più che mai, Francesco Moser (assente per volontà propria, non per malattia) si è accorto di aver sbagliato tutto. In un Giro senza Merckx ci sarebbe stato posto anche per lui: specie se lo Stelvio. come appare quasi certo, non sarà transitabile. D'altra parte quel che è fatto è fatto, oramai non c'è più tempo per rimediare. Vuol dire che a Moser (campione forse sì, ma non di coraggio) la lezione servirà per il futuro. Speriamolo, almeno. E adesso molti dicono: visto che manca Merckx, gli italiani devono vincere per forza, non c'è neppure Fuente a far da spauracchio. Ma il discorso non è cosi semplice. Innanzitutto, l'amara esperienza del 71 quando i nostri fecero a gara nell'eliminarsi a vicenda consegnando su un piatto d'argento la maglia rosa a Gosta Petterson, dovrebbe consigliare di andar cauti con i pronostici. Ci sono due spagnoli che quando la strada sale non hanno paura di nessuno [Lasa e Galclos). Senza contare che, secondo alcuni — Gimondi ad esempio — un giro d'Italia che non arrivi allo Stelvio potrebbe far gola anche a De Vlaeminck, che sta diventando temibile anche nelle gare a tappe. Certo, sarebbe gravissimo se i nostri dovessero perdere anche stavolta. Ma il guaio è proprio questo: dall'assenza di Merckx, gli italiani, a ben vedere, hanno molto da perdere e poco da guadagnare. Molto da perdere perché essere battuti dal grande Eddy non è disonorevole. Mentre finire k.o. contro Galdos, per esempio, farebbe giustamente gridare allo scandalo. Poco da guadagnare, perché vincere contro delle mezze figure aggiungerebbe ben poco al prestigio un po' traballante, nonostante Baronchelli e Gimondi. del nostro ciclismo. Insomma, l'angina che ha messo k.o. Merckx ha finito per mettere in un brutto guaio anche gli italiani, che sono quasi tutti d'accordo nel considerare l'assenza di Eddy un danno. Baronchelli spiega: » L'anno scorso sono arrivato a dodici secondi da Eddy, se stavolta vinco io i filosi la considereranno una cosa normale, logica. E invece non è cosi: perché con Merckx le fughe "pazze" non vanno quasi mai in porto, mentre senza di lui che cosa succederà. Chi sarà il laro della corsa? lo non so proprio se ne sarò capace ». Zilioli è d'accordo: » Senza Eddy, sarà il caos ». Bitossi anche: « Noi italiani siamo talmente abituati a lasciar fare tutto a lui, che non so proprio cosa combi neremo ». Unica voce dissenziente, quella di Gimondi: » Meglio parlarci chiaro: se lui ci lasse, chi potrebbe batterlo? ». Non ha tutte le ragioni. Gimondi, ma bisogna capirlo: quante volte Eddy gli ha soffiato il successo? Il Giro scatta domani da Milano con quattro probabili protagonisti: Baronchelli che è condannato a vincere per forza, perché stavolta anche un secondo posto verrebbe considerato dai tifosi un passo indietro: Gimondi. che cerca l'ultima grossa occasione approfittando del forfait di chi gli ha fatto trangugiare, nella sua carriera, tanti bocconi amari: Battaglin. deciso a riscattare un '74 fatto di chiaroscuri; Conti, che è sempre lì, fra i primi, ed è difficilissimo staccarselo di ruota (e questo conta parecchio, perché un Giro d'Italia si può vincere anche con la regolarità: Balmamion ci riuscì due volte, sen- j za imporsi nemmeno in una tap| pa). E poi, almeno sei « outsij ders »: Zilioli, Perletto, Panizza, | Lasa, Galdos e De Vlaeminck. Ma su tutto e tutti, l'ombra del - Campionissimo ». Si può essere protagonisti anche standosene a letto, quando ci si chiama Eddy Merckx. Maurizio Caravella «\ OMGNA S i gif 1 PASSO DELIO STEIVIO A2757 (CIMA COPPI) \ campionato delle Regioni