Ideologie a confronto sulla "Crisi americana,,

Ideologie a confronto sulla "Crisi americana,, Al Circolo della stampa Ideologie a confronto sulla "Crisi americana,, , Problemi che ci toccano da ' vicino. L'incontro al Circolo della stampa, gremito di pubblico, per la presentazione del volume di Alberto Ronchey, si è acceso rapidamente, il discorso è passato più volte dal tono del dialogo a quello dello scontro. Il libro è piaciuto ai vari interlocutori per la qualità dello scrittore e per lo scrupolo del giornalista, sempre fedele ai fatti, che Arrigo Levi, nell'introdurre il dibattito, ha subito messo in luce. Ma, sull'atteggiamento dell'autore di fronte al problema, i giudizi divergono. Francesco Forte, nell'esprimere un sostanziale (g.c.) « La crisi americana » fa discutere, coinvolge ! consenso, si e chiesto per i ché non traspaia, con più , chiarezza, quale sia l'ideolo i °ia di Ronchey. E Lucio Li ! bertini ha manifestato il pro P™0 dissenso, perche il libro ; accumula una serie di dati, : P°ne domande di fondo, sen¬ ; traddizioni americane za offrire una risposta uni voca. «A questa crisi, che Ronchey rappresenta così bene, lui non dà un senso; io glielo voglio dare », ha detto l'esponente del pei, tracciando una analisi marxista delle con- E' legittima questa richiesta di ragioni ultime, pei- l'opera di un osservatore di storia? Secondo Luigi Firpo, no. Lo studioso di dottrine politiche ha apprezzato l'opera di Ronchey proprio perché cerca di capire i fatti, senza prenderne parte. E Ronchey, nella sua risposta, ha ricordato quanto sia difficile un approccio « ideologico », secondo le concezioni europee, per una società pluralistica, come quella americana. La realtà degli Stati Uniti smentisce alcune fra le stesse tesi centrali del marxismo, come « il depauperamento progres¬ sivo della classe operaia nel sistema capitalistico ». Il successivo dibattito ha mostrato che proprio le « ragioni ultime » muovono gli animi; anche quando gli interlocutori, come Libertini e Forte, si affrontano sul problema dei modelli di sviluppo, in termini di scienza economica. Ma le domande poste da Ronchey nel libro, alla fine della discussione, rimangono aperte; l'analisi è pessimistica. Quando « La crisi americana » usci, poche settimane fa, gli americani non avevano ancora abbandonato Saigon. « Oggi gli Stati Uniti rischiano di passare a un neoisolazionismo, che non significa pacifismo. Se nei prossimi anni dovessero subire altri Vietnam, i risultati potrebbero essere esplosivi », ha avvertito l'autore. Per questo, secondo Ronchey, proprio i sovietici sono i più attenti a non aggravare oggi la crisi americana: nonostante le contraddizioni di quel sistema, che l'interlocutore marxista è tanto abile a mettere in rilievo.

Luoghi citati: Saigon, Stati Uniti, Vietnam