Piccola cronaca di ieri

Piccola cronaca di ieri Piccola cronaca di ieri La vita dei torinesi trent'anni fa, dal 13 al 17 maggio 1945 La cronaca, in un giornale, è lo specchio delle vicende di ieri. Non era solo questo nei giorni successivi alla cacciata dei nazifascisti, durante la primavera del '45. La libertà di stampa spalancava le finestre su un silenzio durato vent'anni. La gente scopriva quello che non aveva mai saputo, o che aveva appreso in modo distorto attraverso le ambigue ?wtizie lasciate filtrare dal regime della sopraffazione. I giornali (2 pagine, 4 talvolta di domenica, prezzo 2 lire) divìdevano lo spazio tra i resoconti della storia recente e l'informazione sui fatti quotidiani: quelli per estinguere una lunga sete di verità; questa per riflettere le tappe del ritorno alla vita normale nella grande città stremata dalla guerra, appena uscita dalla resistenza armata contro un potere iniquo. Apriamo quelle pagine ingiallite. Pian del Lot 13 maggio, una domenica. La necrologia di Walter Rossi, 19 anni, svela la strage di Pian del Lot, 2 aprile '44. « Al colle della Maddalena, falciato da piombo barbarico con 26 compagni, finiva il suo calvario di persecuzione e di sofferenza ». Era uno studente ebreo, prelevato per un'atroce rappresaglia dal braccio tedesco delle "Nuove". Lo stesso giorno la cronaca annuncia che la Comunità israelitica si e riunita, dopo anni, in un piccolo tempio — presenti alcuni militari ebrei della V Armata — a pregare per i suoi morti e per i vivi che sono chissà dove. Le donne dell'Udì lanciano un appello a tutte le torinesi: « Alle Casermette, scalzi, laceri, af¬ famati, dopo un viaggio di migliaia di chilometri sono giunti gruppi di ex intemali nei campi tedeschi. Mancano di tutto: indumenti, cibo, sigarette, cure; guardate negli armadi, nei vecchi bauli; sacrificate qualcosa delle vostre mense ». Non è facile, con distribuzioni settimanali di 100 grammi di carne e di 50 grammi di grassi. Ma alle Casermette arrivano cibi e generi di conforto. In troppe famiglie si è ancora in angoscia per un figlio deportato. Chi non ha nulla da offrire, versa denaro, poco o tanto non importa, alla sottoscrizione lanciata dalla Giunta popolare per le vittime del nazifascismo. Il giornale sollecita gli operai: « Come sempre, siate i primi ». Si raccolgono soldi persino durante la processione che nel pomeriggio riaccompagna sugli altari le reliquie dei Santi Protettori della città. Tornano ì santi, ma anche gli sfollati. La fame cresce e crescono pure i prezzi. La prima agitazione e dei pubblici funzionari: « Siamo i peggio trattati ». I Cln di base si riuniscono al Carignano. Una grande assemblea democratica in cui tutti hanno voce. Democrazia, cioè partecipazione. Si parla di epurati l« senza acredine, ma lo sgombero è da fare avanti che si getti sulle pietre la calcina»), di rifornimenti, della piaga della borsa nera, della necessità di accertare le scorte agricole, di riaprire spacci aziendali. Il prefetto Passoni: « Viviamo in un momento gravissimo. Abbiamo trovato la provincia con viveri sufficienti per 3 giorni, siamo oltre il 15" e abbiamo dato da mangiare a tutti; il pane è sicuro anche per la settimana prossima; se arriviamo alla sal¬ datura col raccolto siamo a posto ». Non per la carne, forse la minuscola razione diminuirà. Non per la frutta fino a che non miglioreranno i trasporti. Pane e galletta Al palazzo del governo, il 15 maggio, si riuniscono i prefetti della regione per concordare lo scambio delle eccedenze e un passo presso gli alleati: urgono viveri e carbone. La Sepral comunica il divieto di macellazione privata e la confìsca dei bovini: sì promettono 50 grammi di sale entro il mese e per il 21 il rifornimento delle latterie. Il vino è in libera vendila: unica consolazione insieme all'annuncio di altri due chili di patate a testa. Si preannunciano giorni di vacche magre: pane a 17.30 lire al chilo, poi galletta invece di pane. I ragazzi vanno a scuola con la fame in corpo e tornano a casa festanti. Lo dice anche la cronaca del 17 maggio: le lezioni fluiranno il 9 giugno, il 10 scrutini, poi esami e vacanze. Disposizioni speciali per i partigiani: due sessioni entro l'anno, a settembre e dicembre. Ma i partigiani, anche i più giovani non hanno voglia d'essere allegri: « Facinorosi, dichiarandosi appartenenti a Sap e Gap commettono perquisizioni e arresti, infliggono punizioni corporali, asportano beni ». I veri combattenti della libertà sono già quasi tutti in borghese: è chiaro che si tratta di « agenti provocatori e delinquenti comuni che si servono del nome di partigiano per coprire ribalderie ». Mai niente di nuovo, a chi oggi rifletta su questi episodi. ga. p.

Persone citate: Passoni, Walter Rossi

Luoghi citati: Pian Del Lot