Mette la moglie e i 5 figli contro il muro e minaccia di sterminarli tutti a fucilate

Mette la moglie e i 5 figli contro il muro e minaccia di sterminarli tutti a fucilate Lunga, angosciosa notte a Vimercate, vicino a Monza Mette la moglie e i 5 figli contro il muro e minaccia di sterminarli tutti a fucilate (Dal nostro corrispondente) Monza, 10 maggio. Drammatica cattura questa notte di un folle a Vimercate: armato di quattro carabine e di tre rivoltelle, ha sequestrato per alcune ore i familiari minacciando di ucciderli, quindi ha tenuto in scacco, fino all'alba, polizia e carabinieri. Infine l'uomo è stato arrestato. Si tratta di Giuseppe Quatola, 45 anni, originario di Trani e residente con la moglie e cinque figli in un alloggio popolare di via Cadore 14. Da anni il Quatola, operaio in una piccola azienda metal- meccanica della zona, sottoponeva a ogni genere di vessazioni moglie e figli, picchiandoli per ogni più piccola cosa. Questa notte è rientrato a casa verso l'una. Era ubriaco come capitava di solito. La moglie, Fausta Gerosa, 41 anni, e i figli Franco, 20 anni. Luigi di 16, Ercole di 13 e Maria Rosa di 9, erano già a letto. C'era anche la figlia maggiore, Graziella, 21 anni, sposata. L'uomo, con la mente annebbiata dall'alcol, si è messo a urlare svegliandoli tutti, quindi si v scagliato contro la moglie tentando di picchiarla. In difesa della donna sono intervenuti i figli maggiori. Giuseppe Quatola allora ha posato sul tavolo della cucina le armi, regolarmente denunciate, e una cassetta piena di proiettili di vario calibro. Minacciando di fare una strage, ha costretto i familiari, compresa la figlia più piccola, a stare in piedi controo la parete della stanza. Al figli Franco, ch'era stato il più energico nella difesa della madre, ha puntato alla gola la canna di una carabina. Verso le 3, il figlio Luigi è riuscito a scappare ed è corso alla stazione dei carabinieri a denunciare l'accaduto. I militari sono intervenuti, erano armati di mitra. Giuseppe Quatola li ha visti arrivare. Era alla finestra, li stava aspettando. In mano aveva una rivoltella calibro 6 e sotto il braccio una carabina con cannocchiale. Con lui ha parlamentato il brigadiere Salvatore Cirillo. «Non voglio venire in caserma con voi — ha urlato l'uomo dalla finestra —. Se vengo mi portate in i carcere. Se mi volete venite a prendermi, ma prima doovete', uccidermi». Dopo aver consentito di li-1 berare i familiari, che si sono I rifugiati in cantina, l'operaio 1 è uscito sulle scale. Impugnava la pistola. Gli si è fatto incontro il brigadiere. «Va be-1 ne, vengo con voi — ha poi detto —, ma dovete camminarmi davanti, ho la pistola». «Ho cercato di fargli capire che la sua richiesta era assurda — ricorda il brigadiere Cirillo —. Lui allora si è irrigidito; è sceso in cantina e ha fatto risalire in casa tutti i familiari. Faceva roteare davanti ai loro occhi la rivoltella coon il colpo in canna». Appena entrati nell'alloggio, moglie e figli hanno sbarrato la porta. «Poteva succedere di tutto — dice ancora il sottufficiale —, poi alla fine, quando ormai pensavamo a un'azione di forza per disarmarlo, l'uomo è venuto verso di me e si è arreso», g. a. Maria Scribanis, moglie di un conoscente, Umberto Frisone. Ha cominciato a farle la corte. Ieri sera, si è recato a casa della donna amata, ricevendo un ennesimo rifiuto. Allora ha cominciato a inveire contro Frisone e la moglie, e la coppia, esasperata, si è recata in questura a sporgere denuncia contro di lui, per minacce continuate. Con i coniugi, si è recato in questura anche lo scaricatore. Poco prima dell'alba, Roncallo è uscito di corsa dagli uffici e inseguito dai poliziotti, ha salito la scalinata che conduce a via Mura delle Cappuccine ed è salito sul cornicione.

Persone citate: Frisone, Giuseppe Quatola, Maria Rosa, Roncallo, Salvatore Cirillo, Umberto Frisone

Luoghi citati: Monza, Vimercate