Il Torino in cerca di gol per chiudere in bellezza di Edmondo Fabbri

Il Torino in cerca di gol per chiudere in bellezza Il Torino in cerca di gol per chiudere in bellezza Edmondo Fabbri: statura 1 metro e 62, torace 104, vita 96, taglia 52, mezzoforte corto. Luis Suarez: 1 metro e 78, torace 96, vita 87, taglia 48 snello extralungo. Uno di fianco all'altro, i due allenatori di Torino e Inter fanno parte degli indossatori per una ditta di confezioni sulle pagine dei rotocalchi: il sorriso è un po' stereotipato, sicuramente oggi le loro espressioni saranno più spontanee, sia in panchina che negli spogliatoi, per l'appuntamento di campionato che li fa incontrare allo stadio di Torino. Oltre che in campo pubblicitario, Fabbri e Suarez cercavano quest'anno qualcosa di inedito sul piano calcistico, mettendo un vestito nuovo alle proprie squadre, entrambe rinnovate — in dosi variabili — nei nomi, negli schemi e nella mentalità. Siamo alla penultima giornata di campionato e decisamente è Fabbri a poter sorridere più del collega-rivale: insomma se Luis ha la taglia più atletica, in snello extralungo, don Edmondo ha messo nelle ampie tasche del suo « 52 mezzoforte corto » una razione più ampia di soddisfazioni. Anche oggi è Fabbri a presentarsi in condizioni migliori, con ben poche probabilità di veder capovolto dal risultato del confronto diretto uno « status » chiaramente espresso dalla classifica: il Torino sta molto meglio dell'Inter, il Torino vuole portare a casa ancora tre punti (almeno) nelle ultime due giornate, il Torino vuole arrivare al terzo posto finale in classifica e iscriversi alla Coppa Uefa per la prossima stagione. Dice Fabbri, riferendosi alla gara con l'Inter: « Vogliamo chiudere in bellezza la serie di partite in casa, salutare in maniera festosa il nostri pubblico ». E il migliore dei commiati fra squadra e tifosi è sicuramente una vittoria, proprio quello che i granata cercano oggi con determinazione anche per spezzare una serie di pareggi (tre consecutivi). Nei traguardi da inseguire in questa volata finale — magari un po' stanca, visto che la Juventus è irraggiungibile in testa, ma ancora interessante — bisogna considerare pure la classifica dei cannonieri, obiettivo quanto mai rilevante per Paolino Pulici: già primo fra i marcatori della serie A due stagioni or sono, il « goleador » granata cerca il « bis ». Dopo Pulici, anzi con Pulici, Graziani. Si deve a lui la totale affermazione di un tandem d'attacco che tutta Italia calcistica invidia al Torino, che risulta incontenibile quando Sala è ispirato al meglio. Vedremo se Graziani starà dietro a Pulici anche in questa « caccia al gol » contro Inter e Cagliari, se Sala vuole ancora mettere qualche pulce azzurra nell'orecchio — del resto piuttosto sordo — di Bernardini. L'occasione di oggi sembra propizia per tutti: l'Inter che arriva al Comunale è ridotta assai male, priva di tanti titolari, del suo uomo-guida (Mazzola) e di una convinzione sempre più annacquatasi nelle ultime settimane. Questa Inter è ottava in classifica, ha perso sin qui nove partite: come il Cesena, che è undicesimo, addirittura come la Sampdoria che è quartultima e fino a qualche settimana fa viveva fra timori di retrocessione abbastanza consistenti. E' un'Inter da rifare, sicuramente. E altrettanto sicuramente oggi il Torino farà di tutto per dedicare ai nerazzurri un'ulteriore « stoccata »: la spada è nelle mani di Pulici e Graziani. Da parte sua l'Inter sembra già predisposta a offrire la testa. Non giocheranno né Mazzola, né Vieri, né Oriall, né Giubertoni, né Pacchetti e pare che insieme con i torcicolli e le distorsioni su certi « forfait » abbia pesato pure il desiderio di non assere coinvolti in una scontata disfatta. Insomma vedremo oggi i resti dell'Inter, una formazione tutta « baby ». E Suarez sorride sempre meno. Antonio Tavarozzi

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