Agostini corre oggi pensando a Spa

Agostini corre oggi pensando a Spa Mino ha perso la battaglia per spostare a Nivelles il prossimo impegno Agostini corre oggi pensando a Spa Ad Hockenheim si gareggia su una pista sicura e moderna Tutti gli italiani hanno il miglior tempo nelle prove delle varie categorie - Soltanto Lansivuori interrompe l'egemonia tricolore 'Dal nostro inviato speciale) Hockenheim, 10 maggio. Mentre le moto di piccola cilindrata girano in pista senza correre rischi grossi, grazie alla moderna concezione di questo circuito tedesco, Agostini annuncia di aver perduto, se non la guerra, almeno una battaglia grossa in favore della sicurezza nelle corse. «Ci siamo riuniti ieri a prove finite — dice Mino — dopo un mucchio di rinvi! e di tentennamenti, lo avevo pronta la lettera per la Federazione belga con una versione italiana e una inglese per chiedere lo spostamento a Nivelles. la leggo e la prima obiezione che mi sento fare è quella di un inglese, ma a Francorchamps ci pagano bene, lasciamo perdere, pensiamo agli altri circuiti. A quel punto lì mi è venuta la voglia di mandare tutto al diavolo e me ne sono andato. Dopo un poco è venuto a ri¬ pescarmi Falomo che aveva proposto di costituire subito un'associazione di piloti e poi di dare mandato all'associazione stessa di affrontare il problema della sicurezza. Almeno quello l'abbiamo fatto, però è chiaro che è poco». Mino è visibilmente seccato, ma ormai ha assorbito lo scacco e si tiene su toni piuttosto diplomatici anche nei confronti della MV-Agu sta: «Read non c'era alla riunione, ma credo che aderirà anche lui a/-.l'associazione. Possiamo non esse re amici, ma non lo giudico un|' i cretino e non credo sia andato lui in giro a far opera di persuasione contro la nostra iniziativa. E' chiaro però che nell'ambiente la posizione della MV ha finito per influenzare tanti corridori immaturi e per questo indecisi. A questo punto l'unica cosa che non vorrei sarebbe vedere confermato con un incidente il giudizio negativo che avevo dato sul circuito di Spa". L'ingegner Ghislieri, vuoi perché ha saputo del fallimento dell'iniziativa di Agostini, vuoi perché in sede e con più calma, si è deciso di rettificare il tiro, si dichiara meno intransigente, riparla di tempi e metodi ma si ritiene impegnato in pieno nella lotta per la sicurezza. Adesso però deve dimostrare con i fatti di riuscire a ottenere qualcosa con il suo sistema e non può nemmeno aspettare molto perché purtroppo, lasciando il calendario immutato, gli incidenti ci saranno e daranno un'altra botta definitiva alla validità del motociclismo come sport. Oggi ho la sensazione che le parole spese e le azioni compiute da due anni a questa parte per riconquistare le corse motociclistiche alla ragione, siano state del tutto inutili. Si riduce lo spazio per II motociclismo vero, e qui, ripeto, si può correre bene perché il tracciato presenta tutte quelle garanzie che si richiedono a una pista. Elemento unificato delle prove di oggi è il fatto che in vetta a tutte le graduatorie nei tempi, ci sono piloti italiani a partire dalla piccola 50 che vede l'altrettanto piccolo Lazzarini al comando con largo margine. Poi c'è la 125 con i -gemelli» Bianchi e Pileri che danno almeno quattro secondi a quelli che non hanno la fortuna di sedersi su una Morbidelli. Buscherini che ritorna in corsa per il mondiale con la Malanca ha il quarto tempo ma perde la bellezza di sette secondi esatti da Bianchi. La lotta è più serrata nelle 250. dove Villa ha ottenuto il miglior tempo con un margine di 7/10 sul secondo. I tempi salgono già per Takai, che guida la Yamaha ufficiale, e per Rougerie, che ha la seconda Aermacchi H. D. Pons, che guida la graduatoria mondiale, perde 4 secondi, mentre fra I tempi buoni c'è quello di Buscherini, che fa esordire la bicilindrica Malanca. E' più che chiaro comunque che la lotta per il titolo mondiale rimane ristretta a Villa e Cecotto, con maggior favore per Villa, che ha un'esperienza superiore e dispone d'una casa alle spalle che conta su tecnici di valore assoluto. Agostini e Kanaya non hanno grossi problemi nelle 350, mentre guidano la graduatoria delle 500 praticamente alla pari con Lansivuori. che è stato accreditato ufficialmente d'un tempo simile al loro, che viene però contestato da tutti. Sono nettamente davanti alle MV-Agusta e all'altra Suzuki di Siicene, che come nelle prevision! verrà lasciato partire malgrado non si regga ancora in piedi. Agostini ha ottenuto il tempo con la moto da allenamento, mentre quella di gara continua a fare le bizze. Dopo Salisburgo è stato cambiato tanto l'impianto elettrico che l'albero motore, ma da due cilindri interni si verifica adesso una perdita di olio. Ouesta sera i meccanici della Yamaha lavoreranno per vedere di eliminare il guasto; se invece non si riuscirà a far funzionare questo motore si prenderà quello della moto da allenamento e lo si trasferirà sul telaio della prima macchina. Una cosa sull'altra, è uno scherzetto che terrà svegli tutti quanti per la notte intera, ma ne può valere la pena, Giorgio Viglino CLASSE 50: Lazzarini (Italia) su Piovaticcl, 2'57"3 alla media di 138,073; Van Zeebroeck (Olanda) .su . Kreidler, 3'00"6; Dorflinger (Svizzera) id., 3 02 3; Nieto (Spa|san> id-,,302 $ Kunz (Germania) ' id., 3 02 7. CLASSE 125: Bianchi (Italia) su Morbidelli, 2'35", media 157,650; Pileri (Italia) id., 2'35"6; Andersson (Svezia) su Yamaha, 2'39"6; Buscherini (Italia) su Malanca, 2'42"; Gustavsson (Svezia) su Yamaha, 2'43"2; Van Kessel (Olanda) su AGV, 2'43"8. CLASSE 250: Villa (Italia), su Aermacchi H. D., 2'29"7, media i 163,215: Thiele (Germania) su Yamaha, 2'30"2; Cecotto (Venezuela) id., 2'30"4: Takai (Giappone) id. 2'31"3; Rougerie (Francia) su Aermacchi H.D., 2'31"8; Buscherini (Italia) su Malanca, 231 "9. CLASSE 350: Agostini (Italia) su Yamaha, 2'24"9, media 168,610; Braun (Germania) id., 2'25"4; Pons (Francia) id., 2'25"8; Cecotto (Venezuela) Id., 2'26"; Eckerold (Sud Africa) id., 2'26"1; Villa (Italia) su Harley Davidson, 2'26"1. CLASSE 500: Lansivuori (Finlandia) su Suzuki, 2'19"2, media 175,640: Agostini (Italia) su Yamaha, 2'19"5; Kanaya (Giappone) id., 2'20"1; Toracca (Italia) su MV Agusta, 2'20"5; Read (Gran Bretagna) id., 2'21"; Sheene (Gran Bretagna) su Suzuki, 2'22"3.