Lo scafo "fatto in casa"

Lo scafo "fatto in casa"Barca a vela Lo scafo "fatto in casa" il primo campionato della sesta classe IOR, organizzato dal Club Velico Castiglione delia Pescaia, è stato vinto da una barca «fatta in casa», dimostratasi capace di superare le macchine da corsa superdotate di accessori e di vele costosissime. Il «7,50 Cbs» di Vasco Donnini, progettato da Aldo Renai (ideatore del «Piviere» e del «Serenity») è stato brillantissimo sia nella prova a triangolo di 18 miglia, sia nella regata di altura di 175 miglia. I concorrenti battuti, una cinquantina, avevano barche di gran fama, dal «Quarto» al «Comet 7,50», allo «Sciacchetrà». La vittoria del «7,50 Cbs» assume un valore polemico. Anzitutto si tratta di uno scafo disegnato da un italiano. Troppi dei nostri cantieri sembrano convinti che senza un Finot, o senza Sparkman and Stephens non si possa ottenere un progetto competitivo. Poi, fatto molto importante, la barca è stata costruita in economia, partendo dal semplice guscio che costa circa due milioni. L'albero era stato adattato per risparmiare quattrini. Le vele, per niente eccezionali, erano state modificate e ricucite alla buona. Vasco Donnini non è nuovo ad imprese del genere. Aveva già e mostrato la possibilità di vincere regate con una barca usata e adattata, comprando un vecchio «So- ling» munito di un piccolo rufo e trasformato con pochi soldi in un quinta classe. ★ ★ «Le oli'riamo le spese per la bandiera ombra. Preterisce la bandiera liberiana, panamense, maltese? Risparmierà il 30 per cento di Iva». Cosi, senza più cautele né ritegno, si esprimono alcuni venditori di barche da crociera pur di allettare i clienti. Lascio ai responsabili dei cantieri seri le considerazioni di ordine morale, e rivolgo un pensierino a quei magistrati tanto zelanti nell'occuparsi di riviste pornografiche ma non di truffe allo Stato. A questo punto mi limito ad un discorso di ordine pratico: perché mantenere sulle imbarcazioni da diporto una tassa d'acquisto così esagerata da stimolare le evasioni, ingiusta perché non fa differenze tra barche di lusso e barchette per famiglia? Chi ha risparmiato per anni, magari associandosi a due o tre amici, è ingiustamente colpito quando deve aggiungere un milione e mezzo di tassa alla barca che ne costa cinque. Un'lva differenziata si impone. Chi compra una barca per famiglia, modesta, su cui passare le vacanze con minima spesa e non per ostentazione di lusso, non dovrebbe pagare un'lva superiore a quella applicata alle automobili o alle roulottes. Al tempo stesso sarebbe realistico abbassare il tetto del 30 per cento ivello medio del Mercato co- j mune, colpendo però le bandiere ombra senza più tentennamenti. ★ * «/ quaranta belanti» è il titolo di un libro pubblicato da NistriLischi (collana «Il tagliamare» diretta da Mauro Mancini) con scoperta polemica. L'autore, Ernesto Gastaldi, racconta come una famiglia in barca soffra ogni disavventura, fino alla perdita dell'elica. Al timone è un «Fantozzi velico», anti-eroe per eccellenza, che riesce a navigare dalla Toscana alla Sicilia e ritornare a casa con mille sconfitte ma senza vittime. Mario Fazio

Luoghi citati: Sicilia, Toscana