Sessualità, più politica

Sessualità, più politica PRIME VISIONI SULLO SCHERMO Sessualità, più politica Ore 10: lezione di sesso di John G. Avildsen, con Richard Carballo, Rosella Olsen, Devin Goldenberg, Zachary Haines, Jane Mac Leod. Stati Uniti, colori. Cinema Centrale d'essai. (s.c.) Educazione sessuale a scuola: una materia di studio accolta dai ragazzi con curiosità del tutto normale, ma che crea nei genitori gravi problemi e terribili reazioni negative. L'ambiente sociale in cui il regista Avildsen (La guerra privata del cittadino Joe, Salvate la tigre) ha collocato la storia è la piccola borghesia americana conservatrice e nazionalista. Il film, di cinque anni fa, si innesta in chiave satirica nel filone del cinema «sessuologico» inaugurato da Belga e coltivato in tutte le possibili varianti, per qualche anno, dai produttori germanici. A perorare gli ideali «liberatori» dell'educazione sessuale tra i bambini della scuola elementare troviamo la dottoressa Lilly Witehorn, dell'Istituto per le Relazioni interpersonali; sull'altro fronte sono schierati un padre, ex colonnello dell'esercito, e un sottotenente della «Buon Costume», accaniti nemici di ogni innovazione e solidi esemplari di tutti i complessi, le frustrazioni, le inibizioni peggiori note dalla repressione sessuale puritana. Ossessionati dai «tabù» e rincitrulliti dai messaggi pubblicitari i due difensori «della morale e del pudore» rivelano | sotto la fragile scorza di perbenismo inclinazioni e perversioni poco edificanti. Il militare alcolizzato e impotente costringe la moglie a trascorrere le vacanze nei cimiteri di guerra o a parate di reduci tentando catastrofiche avventure con la segretaria; il poliziotto, nella sua ansia moralistica che lo porta a vedere ovunque «complotti comunisti per corrompere la gioventù americana», inventa accuse di prostituzione contro ragaz ze innocenti e finisce con l'innamorarsi di un travestito negro. Più indulgente (con qualche riserva) verso le donne, il regista affida loro, insieme con i giovani, il compito di aiutare la trasformazione di una società che usa la repressione sessuale come strumento di potere costringendo gli uomini all'ipocrisia e al rifiuto di ogni istinto naturale. La dottoressa Witehorn spiega: «Noi vogliamo sanare la frattura tra quello che sid sesso si può dire e quello che realmente si fa». Ma questo principio si attira le accuse di bolscevismo, comunismo e sovversione da parte dei nostri due ottenebrati antieroi. Avildsen è impietoso e provocatore. Secondo la formula di «insegnare sorridendo» egli usa il problema sessuale soltanto come un pretesto per penetrare sotto la pelle dei suoi simbolici personaggi (e non soltanto americani) dove patria, famiglia, legge e morale costituita si fondono in una mistura di pericoloso potenziale reazionario. Lo stile è spoglio, didattico, quasi da sceneggiato televisivo. Un film che sembra fatto più per i genitori che per i figli.

Persone citate: Avildsen, Devin Goldenberg, Jane Mac Leod, Lilly Witehorn, Richard Carballo, Rosella Olsen, Zachary Haines

Luoghi citati: Stati Uniti