Alla vigilia delle gare di Hockenheim pensando a Spa di Giorgio Viglino

Alla vigilia delle gare di Hockenheim pensando a Spa Alla vigilia delle gare di Hockenheim pensando a Spa Le moto vogliono la sicurezza L'iniziativa di Agostini per il trasferimento del G. P. del Belgio dalle Ardenne a Nivelles L'atteggiamento contrario della MV è sbagliato e impopolare: può ancora essere modificato Prima che le fasi di immediata vigilia della corsa di Hockenheim prendano il sopravvento è bene ritornare sul problema della sicurezza dei circuiti, argomento attuale in ogni domenica di corsa, più urgente in qualcuna che coincide con tracciati troppo pericolosi. Dico troppo non a caso, perché il rischio è presente su tutte le piste europee incluse nel campionato del mondo, ma viene per convenzione accettato in una percentuale modesta, in un punto o due ben determinati dove il concorrente esperto raddoppia l'attenzione. E' il caso di Hockenheim che ha una sola curva un poco pericolosa, quella di ritorno dalla lunga passeggiata in rettilineo che si inoltre nella foresta, o in maggior misura di quello di Imola dove si correrà tra una decina di giorni che presenta tre passaggi rischiosi. Dove troviamo il «troppo»? Scorrendo il calendario del mondiale immediatamente, dopo Imola è in programma il Tourist Trophy, un circuito di oltre sessanta chilometri che corre in mezzo alle case, fra pareti di roccia strapiombante, affronta curve a gomito prima di stretti ponti e tornanti con il burrone a fianco. E' uno stupendo itinerario turistico, ma correrci sopra è un suicidio. Un morto all'anno è la media per difetto, ma i dirigenti della federazione internazionale (« imbelli e incapaci « nella definizioinserire la prova in calendario malgrado da cinque anni più nessun pilota che conti vada a correre il T.T. Agostini che a dispetto di tanti è il più bravo e lo dimostra ad ogni occasione ha detto chiaro e tondo che lui non partecipa al T.T. in nessun caso, ma ha fatto di più, è avanzato di qualche settimana nel calendario internazionale ed ha individuato la corsa belga di Francorchamps dicendo senza mezzi termini: « Nessuno deve correre su quel circuito, chiediamo il trasferimento a Nivelles ». La differenza tra i due tracciati è presto spiegata. Il circuito delle Ardenne è lungo una dozzina di chilometri, è bordato da una doppia fila di guardrail e oltre le barriere ci sono burroni, rocce o muri di case: le velocità di punta toccano i 270 chilometri orari, e alcune curve vengono prese in pieno. Nivelles è un circuito moderno, con piste di decelerazione in prato e sabbia, vie di fuga sulla tangente delle curve, fondo stradale tutto eguale e comunque privo di rappezzi. Agostini per ottenere lo scopo ha redatto una lettera in italiano e in inglese indirizzata alla federazione belga, lettera che dovrà essere sottoscritta domani e dopodomani da tutti i corridori riuniti ad Hockenheim. Purtroppo c'è la defezione della MV Agusta che se non toglie granché di efficacia all'azione condotta da Agostini e compagni — facciamo il gran premio con Toracca che sfida Read? — rischia di apparire totalmente negativa nel giudizio dell'opinione pubblica. L'atteggiamento adottato dal responsabile della casa Ghislieri è soltanto una reazione sbagliata alla massa di errori commessi dai dirigenti federali internazionali, e anche dai responsabili delle case concor renti. Insistere peraltro in questa posizione significa passare dall'altra parte della barricata, schierarsi con gli organizzatori più cinici e impreparati, allinearsi con chi tratta i piloti come gladiatori da sacrificare ai propri interessi. C'è il tempo per far modificare il programma redatto con tanta leggerezza a San Marino nell'autunno scorso, c'è anche il tem po per parlarsi chiaramente e dissipare rivalità che vanno fuori tono e i malintesi che le hanno generate. Del resto Read chr è un anziano ricco di esperienza può anche accettare una imposizione della casa, e così Toracca che è giovane e ambizioso, ma Bonera ad esempio, che è un campione effermato e può dire la sua, potrebbe rifiutarsi di prendere il via. E allora sarebbe veramente il crollo per la casa italiana che già in crisi coi risultati si troverebbe con la squadra in pezzi e oggetto dell'ostilità di tutti gli appassionati. Evitare anche un solo circuito pericoloro se non è possibile fare di più, è un dovere per tutti. Giorgio Viglino

Persone citate: Agostini, Bonera, Ghislieri, Imola, Read

Luoghi citati: Ardenne, Belgio, Hockenheim, Imola, Nivelles, San Marino