Gli abiti per la primavera

Gli abiti per la primavera Gli abiti per la primavera Riemerge la donna fra guaine e "tubi,, La donna, la moda e la cosa inammissibile, insopportabile di non sentirsi alla moda. Incrociano e per nulla al largo, il rimorchiatore dell'esperta di sfilate e con una domanda che sa d'accusa, bloccano l'arbitra elegantlarum: « E allora, è proprio vero che ritorna lo "stretto?" ». Che tradotta in altre parole vuole significare: cosa ne facciamo degli amatissimi camicioni; e le gonne ampie dobbiamo aporie nell'armadio; e non è appena ieri che il j nostro corpo era da cancellare, ' nascondere; se era tutto così comodo perché dovremmo chiuderci in un astuccio fra guaine e abito, per giocare alla donna-crisi. Frasi che non hanno neanche bisogno del punto interrogativo. Più che domande sono cronache del momento: erano si o no tutte in camicione o over dress le osservatrici e le professioniste della moda alla sfilata bomba di SaintLaurent e dei suoi tubetti incollati al corpo? Ma è stata appunto una volta tanto l'Alta Moda ad aver scatenato il mutamento, conI traddicendo persino il proprio ! prèt-à-porter, presentato ad ottoi bre. Nella moda pronta l'incertezì za fra ampio e stretto è stata magi giore, giustamente soccorritrice '■ delle donne, che prima di disfar: si anche del più smilzo guardaI roba, ci pensano due volte. Dal {camicione alla camicia, lunga, sciolta di Chloé, alla tunica di Cadette, alla cubane di Saint-Laurent, il passo non è troppo lungo j ed è soprattutto il tessuto a dire la sua parola: impalpabile e di toni pastello alla Watteau, a fiorel, lini minuti in una voglia di Arcai dia. secco ma fluido a righe bril- I lanti o in bianco e blu. La gonna è diritta ma allentata da pieghe, anche svasata, la camicio abbondante traduce le am- I piezze di ieri In una morbidezza nuova, la casacchina di Ungaro sulla gonnella a pieghe, affusola la figura senza costringerla. GII abiti sono chemisier senza cintura con II loro spolverino uguale, continuano le linee cadenti mentre gli orli risalgono a coprire appena il ginocchio e si allungano i cardigan in lana o in seta; trasparenti ma fatti per velare. Ripensando alle sfilate di Alta Moda viste a Roma come a Parigi, anche se è giocoforza ammettere che la linea del prossimo futuro tende allo stretto, non è che i sarti abbiano offerto un'indicazione netta. La donna nascosta quest'inverno nel camicione ne è riemersa per essere invitata alla romantica sensualità delle sete stampate a fiori e frutta, alle seduzioni stile Lola Montez, alla suggestione degli Impressionisti in abiti che non rinunciano affatto al volume negli effetti sblusanti, nelle mantelline simulate, nell'enfasi delle maniche rigonfie e delle scollature da spalla a spalla, nelle bavarette sulle camicie, nelle sciarpe e negli scialli e soprattutto nell'impiego del nido d'ape. Modelli amplissimi da garden party, semplici camicioni fioriti, revival acceso degli Anni Cinquanta. Ma la donna del camicione è pregata anche di considerare la riscoperta pungente del nuovo stretto, sobrio, rigoroso, dei due pezzi, gonna tubolare e casacca rigate in cobalto o bianco e nero di Enrica Sanlorenzo, degli orgogliosi e pimpanti tailleur di Valentino, delle guaine di Saint-Laurent (beata chi le può portare), dei tubetti-camicia ancora a righe di Ungaro, inclusi gli abiti diritti ma flou di Dior, gli chemisier aderenti ed i bei tailleur mascolini. Addio al gioco del cumulo, con l'inversione della maglietta sotto la camicia, del cardigan su tutto quanto e ritorno degli abiti spogli, alcuni potranno apparire persino un po' nudi. La linea stretta ha più di una ragione d'essere. Non solo introduce un richiamo alla disciplina per un corpo adusto e svelto, non solo vuole rispecchiare, opponendosi al versante delle tenere pastorellerie, delle settecentesche dolcezze, il momento di crisi generale con abiti da signora compita e votata a dinamico far da sé. La linea stretta bada all'austerità del poco tessuto per realizzare un abito e alla facilità di copiarne il modello, per esempio da Saint-Laurent o da Ungaro. Il ritorno del sacchetto, dell'abito camicia, a righe, In bianco e blu, a fiori, a pallini, con la cloche o la magiostrina, ci restituirà alla sarta con il nostro bravo pezzo di seta — di lino bianco o gessato — scelto nei negozi degli stockisti. per un abito o, vera quadratura del cerchio In questo periodo di transizione fra largo e stretto, per un tailleur classico e proprio per questo ultrafemminile. Lucia Sollazzo j ! r Un abito da cocktail

Persone citate: Enrica Sanlorenzo, Lucia Sollazzo, Ungaro

Luoghi citati: Parigi, Roma