Loi è accusato anche di percosse in carcere

Loi è accusato anche di percosse in carcere Con altri quattro fascisti Loi è accusato anche di percosse in carcere Milano, 7 maggio. (m. f.) La nona udienza del processo a carico di Vittorio Loi e Maurizio Murelli, accusati di aver ucciso negli scontri di piazza del 12 aprile di due anni fa l'agente di polizia Antonio Marino e di avere scatenato, con altri estremisti di destra, una guerriglia urbana, è durata poco più di un'ora. La corte d'assise avrebbe dovuto ascoltare stamattina numerosi testimoni, ma se ne sono presentati pochi, in maggioranza agenti di pubblica sicurezza dello stesso reparto del Marino, alcuni feriti in maniera leggera da schegge della bomba omicida. Alle 11 il presidente Di Miscio ha deciso una breve sospensione, nella speranza che arrivassero altri testi. Durante la sospensione si è appreso che a carico di tre degli imputati il pubblico ministero Guido Viola ha emesso comunicazioni giudiziarie per lesioni volontarie aggravate. Si tratta di Vittorio Loi, Nico Azzi e Cesare Ferri, che, il 30 aprile scorso, insieme ad altri due estremisti di destra, Alessandro D'Intino e Fabri- ato Zani, avrebbero aggredito nel carcere di San Vittore, durante l'ora d'aria, tre giova- ni simpatizzanti di sinistra, Ivan Massimo Della Tana, 25 anni, Roberto Buratto e Maurilio Co, di 20 anni. Gli aggrediti hanno riportato lesioni piuttosto gravi. Alessandro D'Intino, 21 anni, è un personaggio noto alle cronache della violenza nera. Lamio scorso, assieme ad uncompagno di fede, Alessandro Danieletti, era passato in auto davanti al Politecnico ed alla Casa dello studente, sparando numerosi colpì di pistola contro i giovani che sostavano sulla strada. Un proiettile aveva ferito in maniera grave una bimba di 9 anni che stava tornando a casa da scuola. Lo Zani è a San Vittore perché sospettato di aver pro¬ gettato di far saltare in aria una diga nel Varesotto.

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