L'Italia delle Regioni è ancora molto lontana
L'Italia delle Regioni è ancora molto lontana L'Italia delle Regioni è ancora molto lontana Sul bilancio di cinque anni di vita hanno parlato Bassetti, Simonelli, Franco Levi Processo alle Regioni dopo cinque anni di vita. Lo ha fatto Il circolo Turati moderatore Il prof. La Ganga, assessore di Rivoli, protagonisti il dott. Bassetti, ex presidente della Lombardia, l'avv. Simonelli, assessore al Bilancio e Programmazione del Piemonte, il prof. Levi, ordinario di diritto amministrativo all'Università. Il giudizio è pessimistico, ma con varie sfumature. Per Levi « il Piemonte si è distinto nell'accettazione del ruolo riduttivo della propria attività, non ha preso impegni per rivendicare le competenze nei confronti dello Stato ». Colpa delle Regioni, almeno del Piemonte. Secondo Simoncelli, invece, la colpa maggiore è dello Stato: « Le Regioni sono costrette a difendersi per sopravvivere; è vero che parte delle sconfitte politiche subite sono da attribuire a loro colpa; ma ogni volta che tentavano una legge innovativa il governo la respingeva e in caso dì conflittualità la Corte Costituzionale si è sempre affrettata a dar ragione allo Stato ». Levi la pensa In modo leggermente diverso: « I controlli statali sull'autonomia regionale si sono in parte allentati in questi ultimi tempi, i ricorsi alla Corte Costituzionale sono meno frequenti e le Regioni possono fare leggi innovative che forzano i limiti fissati nell'articolo 117 della Costituzione ». Ma Bassetti concorda pienamenie con Simonelli: « La Corte Costituzionale, in realtà, dà sempre ragione allo Stato ». llllllllliii!lliiiiiiJiiiiillllllllMiiiilil:illl!llll Perché nell'alta dirigenza la mentalità centralistlca è più radicata di quanto si possa pensare. Del resto ajiche i partiti politici sono vittima di questa mentalità e ciò non concorre certo alla buona riuscita delle Regioni. Il nodo da sciogliere è questo, da sempre, perché dalla difesa del centralismo nascono tutti gli attacchi, comprese le restrizioni finanziarle. E nasce il passaggio fittizio dei poteri, come è avvenuto per I trasporti e gli ospedali, trasformatisi in un aggravio delle finanze regionali, i?i un nuovo motivo di non credibilità di fronte alla opinione pubblica. Su questo punto, tutti d'accordo. Gli uomini delle Regioni sono all'altezza del compito? St è detto e scritto che molti sono stati eletti come premio per passate delusioni politiche, ma Bassetti contesta. Ci sono dei casi, senza dubbio, tuttavia non è lecito generalizzare. Ma anche i migliori, i veri regionalisti, quelli che concepiscono l'assemblea regionale come deve essere intesa e non alla stregua di un consiglio comunale e provinciale, non possono fare nulla, nelle loro sedi, di fronte all'offensiva del centralismo. Ed e per questo motivo che l'anno delle Regioni, si è detto a conclusione del convegno, sarà II 1977, cioè l'anno delle elezioni politiche. Più alto sarà il numero dei veri regionalisti che andrà alla Camera e al Senato, più forte saranno le possibilità di realizzare in Italia il vero Stato regionale.
Persone citate: Bassetti, Franco Levi, La Ganga, Simoncelli, Simonelli
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