Milano: si salvano i due "intossicati,,
Milano: si salvano i due "intossicati,, Milano: si salvano i due "intossicati,, (Nostro servizio particolare) Milano, 6 maggio. (o.r.) Sono fuori pericolo il ventenne Daniele Quadri ed il ventiseienne Sebastiano Barbarino, sorpresi sabato notte dai carabinieri mentre, in compagnia di alcuni amici, si iniettavano eroina. Il primo al Policlinico, il secondo a Niguarda; entrambi sono stati dimessi dal reparto rianimazione, dov'erano stati ricoverati dopo le prime cure al pronto soccorso. Altri quattro giovani: Pierluigi Ripamonti, 29 anni, Enea Veszali e Luigi Barugani, entrambi 38 anni, Carla Cappellini, di 19, sono finiti a San Vittore. Per tutti l'imputazione è di uso, detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti; sembra però che, ai fini di eventuali sviluppi delle indagini, i militi considerino con particolare attenzione l'attività del Ripamonti. L'operazione è stata effettuata, contemporaneamente, in un residence del centro ed in un appartamento in via Soldati (di proprietà del Ripamonti). Sono stati sequestrati mezzo chilo di eroina, due chili di sostanze anfetaminiche, mezzo chilo fra cocaina e morfina, una completa «attrezzatura» per distillare la droga, cinquecentomila lire in banconote, una rivoltella calibro 7,65, un minimo quantitativo di hashish e alcune agende con indirizzi e 1 cune agenae con indirizzi e nominativi di altri presunti tossicomani e tossicofili. Nel «mercato» milanese della droga, per anni quasi completamente occupato da marijuana ed hashish, l'eroina cominciò a circolare, in maggiore quantitativo, verso la fine del 1973. Il prezzo era «promozionale»: una dose si poteva trovare per dieci-quindici mila lire. L'immissione di questo stupefacente (il più tremendo), a questo livello di borsa, per un certo periodo di tempo continuò ad aumentare. Parallelamente, si assottigliavano hashish e marijuana: pochi mesi or sono, trovare queste cosiddette droghe leggere era divenuto quasi impossibile. Circolava solo più eroina. Di colpo, le dosi arrivarono a costare cinquanta, ottanta, centomila lire. Il consumatore di eroina non solo si intossica in brevissimo tempo, ma ha bisogno di quantitativi sempre maggiori: ben presto quindi gli «uncinati» si trasformarono a loro volta in spacciatori. A questo punto, nel «mercato» si inseriscono i truffatori; per eroina si vende stricnina, persino Nescafè (entrambe sostanze di un identico marrone scuro). Con un'iniezione di questo tipo si muore. Talvolta anche subito, più spesso, poco alla volta, con i centri nervosi e motori progressivamente lesi i sivamenie lesi. i
Persone citate: Carla Cappellini, Enea Veszali, Luigi Barugani, Pierluigi Ripamonti, Ripamonti, Sebastiano Barbarino
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