Militari di leva a convegno discutono i loro programmi di Fabrizio Carbone

Militari di leva a convegno discutono i loro programmi Rivendicano il diritto di fare politica in caserma Militari di leva a convegno discutono i loro programmi Il "movimento" sarebbe costituito da alcune migliaia di soldati, aderenti alla sinistra extraparlamentare - Ammettono di essere stati isolati dal pei e dai sindacati Roma, 5 maggio. Attaccati furiosamente dal l'estrema destra, criticati con | forza dal partito comunista i « soldati democratici » sono usciti dalla clandestinità e I hanno tenuto un loro con- I vegno nazionale a Roma, nel I garage di una casa di periferia occupata dai baraccati. | Per due giorni hanno discusso del loro futuro insieme ai leaders dell'organizzazione delia sinistra extraparlamentare « Lotta continua »: hanno lanciato acouse contro le « gerrachie militari », rivendicando il diritto alla politica nelle caserme come primo passo per la « lotta di classe ». Hanno parlato soldati di Trieste, Milano, Roma, Padova spiegando com'è nato il « movimento » e come si è allargato prima su rivendicazioni materiali, poi su presupposti ideologici e politici. Hanno parlato anche due giovani ufficiali di leva. Sono state svolte relazioni « politiche », fino alle conclusioni di Adriano Sofri, capo indiscusso di « Lotta continua ». Ohe cos'è il « Movimento dei soldati democratici »? Quando è nato? Chi rappresenta? Dicono, replicando al pei, di non essere «esibizionisti» o «infantili». Affermano di rappresentare non solo gli aderenti alla sinistra extraparlamentare che vanno a fare il servizio militare, ma tutto il « proletariato » in divisa, aggiungendo che molti soldati hanno fatto una scelta politica in caserma. Vogliono presentarsi come movimento unitario di tutta « la sinistra di classe ». ma riconoscono di essere stati isolati dal partito comunista e dai sindacati. « Anche se — ha aggiunto un soldato — lo- calmente abbiamo ricevuto l'appoggio dei metalmeccani- ci e di alcuni Consigli di fabbrica ». Sono nati nel '70 come « nuclei » minuscoli. In quattro anni hanno raggiunto — dicono — una base di diverse migliaia di aderenti. Le zone dove la loro presenza è più forte sono Milano, il Friuli-Venezia Giulia e Roma. Dopo l'apparizione di soldati, con fazzoletti rossi sul volto, nei cortei e nelle manifestazioni delle ultime settimane è scattata, dicono, la « repressione ». Un artigliere di Modena, 8" reggimento: « Cinque nostri compagni sono stati arrestati in tutt'ItaHa per "manifestazione sedizisa". In realtà si trattava di manifestazioni autorizzate per il trentennale della Resistenza ». Cosa vogliono? Il « diritto di voto per tutti » alle prossime elezioni regionali. In quasi tutti gli interventi i soldati hanno manifestato la loro preoccupazione: « Sappiamo che ci saranno manovre proprio a metà giugno. Quindi ci saranno pochissime licenze mentre tutti noi vogliamo andare a votare. Ne abbiamo diritto tutti perché quest'anno votano anche i diciottenni ». Che cosa hanno ottenuto finora? In alcune caserme possono circolare loro opuscoli (come alla « Perrucchetti » di Milano); sono nati i Ncc (Nuclei controllo cucine); in alcune zone i soldati tengono assemblea di camerata 4 volte alla settimana. Si è parlato di « autogestione delle licenze e delle libere uscite ». Parla un soldato di Milano: « Da un mese sono in licenza che mi viene rinnovata auto- mancamente bisogno f senza che io debba rientrare. Sto ! per essere congedato. Questo ' perché mi hanno "scoperto politicamente e non vogliono più avere a che fare con me ». Poi sono arrivate le denunce le accuse, gravissime, che riportiamo per dovere di ero- ; naca anche se non possono I essere verificate. « A Taranto — ha detto un marinaio è morta una recluta che ave va accusato disturbi e non era stata creduta. Quattro giorni prima, era stata trasportata ai locali sottufficiali; le hanno dato l'ossigeno ma è morta e non abbiamo saputo più nulla ». Fabrizio Carbone | I I I | mMtompec—letal dicsu—de"eracamFrAnranodogli—Bavila

Persone citate: Adriano Sofri