Perché insieme alle elezioni Avanguardia operaia e pdup

Perché insieme alle elezioni Avanguardia operaia e pdup L'estrema sinistra al voto del 15 giugno Perché insieme alle elezioni Avanguardia operaia e pdup Le due liste presenteranno candidati comuni in cinque regioni - Per la prima volta sarà possibile accertare quale sia il seguito dei due gruppi Roma, 5 maggio. Perché e con quali speranze il pdup («Manifesto») e Avanguardia operaia presenteranno il 15 giugno candidati comuni in cinque regioni, ponendosi da sinistra in concorrenza con il pei e il psi? La loro presenza aggiunge motivi d'interesse al già importante torneo elettorale perché, per la prima volta, sarà possibile accertare in modo organico quale sia il seguito dei due gruppi e in modo specifico del partito di unità proletaria per il comunismo (pdup) che tenterà la prova a nove mesi dalla sua costituzione. In passato le varie formazioni di estrazione marxistaleninista e maoista tentarono senza alcun successo la via delle elezioni: non raggiunsero, nell'insieme, l'uno per cento dei voti validi complessivi. Se il pdup dichiara quindicimila militanti con il proposito di aumentarli a ventimila entro giugno, la sua forza è ragguardevole tra gli studenti (.«Il Manifesto» tira mediamente settantamila copie ogni giorno). Avanguardia operaia non rende noto il numero degli iscritti, ma è seguita da una frangia studentesca e soprattutto in ambienti operai milanesi e lombardi. Su questi orientamenti giovanili s'inserisce il fatto nuovo del voto ai circa tre milioni di giovani tra i 18 e i 21 anni che, il 15 giugno, si esprimeranno per la prima volta con le schede. Tutti i partiti puntano su queste leve di elettori «ignoti», ma specialmente i gruppi extraparlamentari, che nella prossima consultazione saranno rappresentati quasi esclusivamente da pdup e Avanguardia operaia. A metà aprile s'accordarono per presentare liste comuni in cinque regioni, denominate « democrazia proletaria». Il simbolo sarà un pugno chiuso che sovrasta una falce e una chiave incrociate, racchiuse in un cerchio. Queste liste unitarie saranno proposte in Lombardia (Milano, Bergamo, Varese e altri comuni), in Veneto (Venezia, Verona e altri comuni), in Umbria (Perugia, Città di Castello, Spello, Foligno, Umbertide, Bastia Umbra), nel Lazio e in Campania (Napoli, Salerno). Non c'è stato accordo per liste unitarie'in Piemonte, dove il pdup non si presenterà a Torino, ma in forma autonoma a Novi Ligure e Bra. Avanguardia operaia, invece farà liste comuni con altri gruppi in Piemonte, sotto il nome di « Democrazia operaia». Vi saranno, poi, le liste autonome del pdup, denominate «Unità proletaria per il comunismo», in Emilia (regionali a Bologna, Rimini, forse Parma e altri comuni), in Toscana (Firenze, Pisa, Grosseto, Arezzo e altri comuni), nelle Marche (Macerata e comuni minori) nel Molise (Campobasso), in Calabria (Cosenza, Crotone, Lamezia Terme) e a Cagliari. Il simbolo del pdup è falce e martello incrociati all'interno di un mondo ovalizzato. Proprio da stasera i due movimenti discutono le candidature comuni e quelle autonome: a Roma si fanno i nomi, come capilista, di Luciana Castellina o Luigi Pintor (pdup) e di Silviero Corvisieri (Avanguardia operaia). Il programma politico è fondato sulla lotta alla de, al compromesso storico e all'asse preferenziale proposto dal psi alla de. Pdup e Avanguardia operaia teorizzano l'esigenza d'una «nuova sinistra» che giunga al potere, sfruttando la crisi del capitalismo e la crisi del sistema in Italia, identificato nella de e nel centro-sinistra. Il compromesso storico, dicono quelli del pdup, può erodere parzialmente la de; ma può essere anche un mezzo di rafforzamento del sistema borghese. Occorre una democrazia di massa che incida nelle scelte economiche e politiche. Il programma elettorale parte da questa premessa politica e ad essa ritorna perché per pdup e Avanguardia operaia ogni scelta amministrativa dipende dall'egemonia politica generale. E questa vogliono battere o incrinare. Con quale schieramento alternativo? «E' difficile dirlo adesso perché non sappiamo quale sarà lo sbocco della crisi de». Contano sui giovani per i voti, confidando che il tre per cento raggiunto dal pdup nelle amministrative di novembre nel Trentino possa assestarsi, sul piano nazionale, intorno al due per cento. Poiché le liste unitarie o autonome dei due gruppi raggiungono circa venti milioni di elettori, sperano di ottenere mezzo milione di voti (nelle «politiche» del '72 il «Manifesto», da solo, conquistò 224.313 voti pari allo 0,7 per cento). «Non vogliamo portar via voti al pei o al psi, né provocare dispersioni dannose », garantiscono: per tranquillizzare i comunisti o, piuttosto, per guadagnarsi la fiducia dei potenziali elettori? «Dove non saremo presenti — dicono al pdup — faremo votare per il pei». Anche «Lotta continua» ha già deciso questa indicazione ma ci sarebbero ripensamenti. Avanguardia operaia, invece, è per ora in bilico «fra le liste di sinistra», dove non presenterà candidati. E' evidente che la scelta fra pei e psi la farà dopo il dibattito sulle nuove misure per l'ordine pubblico. Lamberto Fumo

Persone citate: Corvisieri, Lamberto Fumo, Luciana Castellina, Luigi Pintor