Moto, Agostini e la Yamaha questo il binomio da battere di Giorgio Viglino

Moto, Agostini e la Yamaha questo il binomio da battere Moto, Agostini e la Yamaha questo il binomio da battere Il doppio ritiro di Salisburgo (compensato dai successi di Kanaya) motivato da cause accidentali - La MV-Agusta paga i suoi sbagli di uomini e di programmi - Prospettive Suzuki (Dal nostro inviato speciale) Salisburgo, 5 maggio. E' vero che c'è il precedente dello scorso anno e della scalogna, che diventata regola ha linito per impedirgli di vincere il titolo più ambito, ma questa volta per Giacomo Agostini il pronostico diventa sempre più favorevole, addirittura convalidato da due sconfitte con le quali lui ha proprio poco a che fare. Come sono andate le cose lo sapete dalla cronaca di ieri e nulla hanno aggiunto di più queste ventiquattr'ore, se non la conferma che i gursti meccanici alle due Yamaha sono accidentali e non di struttura. Vediamo piuttosto cosa si può dedurre da quanto è accaduto. SUPERIORITÀ' YAMAHA — Nella classe 500 ce la sfida è aperta fra tre marche ufficiali dopo la rinuncia della Kawasaki, troppo impegnata sul fronte americano. Si è partiti dalle posizioni acquisite lo scorso anno e ciascuno ha cercato di mutare il rapporto di forze in proprio favore. La Mv-Agusta ha conside-1 raro per buono un campionato I vinto con molta fortuna ed ha j agito di conseguenza. Ha distolto dal reparto corse un tecnico come Ruggero Mazza per portar- \ 10 alla produzione, ha allungato ' tempi e programmi, ha lasciato spazio anche a rivalità personali che avevano finito per portare fuori dall'ambiente corse proprio l'elemento più preparato, Alberto Pagani. Il risultato si è visto ancor prima delle gare nei collaudi e tutti i recuperi tardivi non sono serviti a molto. La Suzuki ha preso le sconfitte dell'anno passato con la giusta umiltà, ha lavorato sulla potenza dei motori e in tempi più lunghi, sulla solidità delle parti meccaniche. La Yamaha, infine, vincitrice morale del campionato piloti e immeritatamente detentrice di quello marche, ha considerato il '74 come ur'annata persa e si è messa sotto per migliorare macchine già vincenti, ottenendo ovviamente il massimo dei risultati. SUPERIORITÀ' DI AGOSTINI I — Ogni Casa ha il problema di '■ trovare il pilota adatto, più bravo j o malleabile, costante, preciso e i magari anche fortunato. La Yama' ha ha puntato su Agostini, troppo presto scartato come ferrovecchio dalla MV-Agusta, e ha colto nel segno: Mino rimane di gran lunga 11 più bravo e poi è personaggio tale al di fuori dei successi sportivi da garantire una pubblicità continua. L'anno passato ha provato ad affiancare al luoriclasse Teppi Lansivuori, ma i due caratteri erano troppo diversi e forse le ambizioni del finlandese sproporzionate con I reali meriti. Ecco quindi l'avvicendamento con Kanaya che ha professionalità e spirito da gregario, e doti di pilota brillanti se non eccezionali. La scalogna grossa l'ha avuta la MVAgusta perdendo Bonera. che nel breve volgere di un anno aveva saputo diventare più bravo di Read e che sotto tutti gli aspetti, anche e soprattutto per la diversità di carattere, era l'anti-Ago pei eccellenza. Con Read in declino costante e con Toracca scoperto per caso e comunque tutto da al I linare, accusa adesso un divario non interiore a quello tecnico. AIA la Suzuki è rimasto Sheene dal team dello scorso anno e poi lo I scarto Yamaha. Lansivuori. Siine- \ ne, che è uno dei cavalli pazzi del motociclismo, non è un tipo che possa dare affidamento e in effetti ha cominciato col fracassarsi le ossa proprio alla prima corsa di stagione a Daytona. Teppi ha reso lino a ora abbastanza, probabilmente proprio perché è rimasto solo, ma ha raggiunto il vertice con il secondo posto fortunato di ieri. AGOSTINI-YAMAHA — Sommate insieme la miglior moto e il miglior pilota e il pronostico per le prossime gare è presto latto. Mino ha dimostrato ampiamente anche ieri di essere il più lorte, partendo subito per andare a vincere e staccando tutti, avversari e compagni. La rottura del motore in un modello che da un anno esatto non si fermava più dev'essere attribuita a condizioni ambientali e contingenti sfavorevoli. Del resto, poi, la stessa macchina e andata avanti lino alla line per vincere con Kanaya, dimostrando cosi una superiorità di base che rappresenta per Agostini la maggior sicurezza. L'unico pericolo che ancora si può intravedere è quello di una Suzuki che azzecchi in pieno i rapporti come ha fatto al Paul Ricard, e unisca alla gran potenza la solidità dimostrata ieri. Difficile, invece, appare la rimonta della MV-Agusta, che con le nuove sospensioni a imitazione della monocross non ha trovato nemmeno la metà della stabilità che la nuova soluzione tecnica ha dato alla Yamaha. Può puntare sulle doti di Bonera di cui è prossimo il rientro — si parla addirittura di Imola Ira due settimane —, ma al pilota si dovrà concedere un mìnimo periodo di adattamento e quindi lasciar prendere ai rivali un vantaggio ancora maggiore e presumibilmente incolmabile. IL CASO CECOTTO — // simpai lieo venezuelano ha avuto la sua [ primavera felice, ma adesso paga ' un successo torse maturato trop| po in fretta, o forse soltanto | sconta la troppa fortuna accumulata in quelle occasioni. Ha picchiato per terra troppe volte nel : breve volgere di un mese, ha latto in pezzi le moto che possiede e | che non sono molte, soprattutto ■ ha perso quella bella fiducia che I nutriva all'inizio. Il babbo che lo I incita a non mollare, a rischiare sempre e molto, è per la sua par' le irresponsabile e nocivo, 'ma è chiaro che qualcosa non va in lui, se non altro la coscienza di avere avversari troppo forti. Agostini e ora anche Kanaya hanno avuto dalla Yamaha moto messe un poco più a punto se non potenziate, e appaiono imprendibili a meno j di acrobazie folli che si pagano alI la Une soltanto con cadute. Ecco I che qui si inserisce il discorso I sulla sicurezza, un tema da riprendere alla svelta per evitare che per interessi di parte si finisca per mettere da parte tutto il buono che in questi anni si era riuscito ad accumulare. Giorgio Viglino

Luoghi citati: Imola Ira, Salisburgo