Vietnam del Sud: si avvia un piano di ricostruzione

Vietnam del Sud: si avvia un piano di ricostruzione Mentre si conclude il dramma dei profughi Vietnam del Sud: si avvia un piano di ricostruzione Bangkok, 3 maggio. Dal primo maggio è scattato nel Vietnam del Sud il programma di ricostruzione varato dai dirigenti di Hanoi, di concerto con gli uomini del Governo rivoluzionario. In pari tempo il Vietcong ha consolidato ulteriormente il controllo sul Paese, sequestrando centinaia di imbarcazioni lungo i fiumi o al largo delle coste. Tra giovedì e venerdì si sono arresi il capo di stato maggiore della marina di Van Thieu e, con lui, oltre millecinquecento marinai. Sta volgendo intanto all'epilogo il dramma dei profughi. Le prime unità della Settima Flotta americana che ne hanno imbarcati settantamila sono giunte nella baia di Subic (Filippine) dove sono sbarcati i primi cittadini sudvietnamiti. Alti ufficiali governativi che si erano invece rifugiati sulla nave ammiraglia Blue Ridge sono stati trasbordati su altre unità e fatti proseguire per Guam. Il governo di Manila aveva infatti comunicato che avrebbe arrestato gli ex militari e dirigenti del regime di Thieu se questi avessero messo piede a Subic Bay. La loro presenza, infatti, sarebbe stata considerata violazione all'accordo in vigore fra Stati Uniti e Filippine per la destinazione e l'uso delle basi militari. Stamane è affondata al largo delle Filippine una nave sudvietnamita, la Truong Xuan, a bordo della quale c'erano circa tremila profughi sud vietnamiti. Sembra che tutti i passeggeri siano stati tratti in salvo òal mercantile danese Clara Maersk che incrociava nella zona: sono attesi per domani ad Hong Kong. Dimostrando di non voler perdere tempo, i nuovi dirigenti di Saigon hanno deciso che si dovrà lavorare di più e con maggiore impegno per dare nuovo impulso alla produzione, far risollevare il Paese dall'abisso nel quale lo hanno trascinato trenta anni di guerra. Da due giorni è aumentato il numero delle ore lavorative nelle fabbriche, nelle miniere, nelle scuole, nei campi e sono stati fissati i primi obiettivi. Con lo sforzo produttivo muove i primi passi quello sociale. Si sta cercando di riorganizzare la vita del Vietnam del Sud e di insediare, com'è avvenuto a Saigon, nuovi organismi sindacali. Nella fedeltà e nel rispetto dei propri principi, ispirati ad una rigorosa morale, i dirigenti di Saigon hanno continuato a chiudere night club, locali da ballo ed altri luoghi di divertimento o ricreativi, frequentati da stranieri. Alla campagna di ricostruzione del Paese sono impiegati anche i giovanissimi A ragazzi e ragazze sono affidati ad esempio compiti molto simili a quelli che potrebbero svolgere normali vigili urbani mentre almeno cinquemila persone, tra uomini e donne, sono impegnate a guardare e proteggere, giorno e notte, le proprietà governative a Saigon, ed in dieci città distrettuali intorno alla capitale. Le installazioni portuali di Da Nang sono state riattivate e il porto è pronto, dal 24 aprile, ad accogliere navi mercantili di tutti i Paesi: lo ha annunciato un comunicato del direttore generale del porto diffuso a Parigi dalla missione permanente in Francia del governo rivoluzionario. Ci si chiede ora quale sarà la prossima mossa politica dei nuovi dirigenti vietnamiti. Si esclude che essi siano disposti ad entrare a far parte di una federazione di Paesi del Sud-Est asiatico, così come ha proposto giovedì il primo ministro della Malaysia, Tun Razak. Secondo Bazak i cinque governi non comunisti che danno vita all'associazione dei Paesi del Sud-Est asiatico (Asean) dovrebbero convincere i quattro Paesi dell'Indocina (i due Vietnam, il Laos e la Cambogia), oltre al- la Birmania, ad aderire alla federazione, per assicurare la neutralità della regione. Al primo ministro della Malaysia ha risposto peraltro Chau Phong, uno dei massimi responsabili del Fronte nazionale di liberazione sudvietnamita. Intervistato dall'agenzia indonesiana Kni, Phong ha sostenuto che il suo governo è favorevole a rapporti con i singoli Paesi asiatici, ma non con la sua organizzazione. Dell'Associazione per il SudEst asiatico (Asean) fanno parte Indonesia, Malaysia, Filippine, Singapore e Thailandia. Il Fronte di liberazione — ha spiegato Chau — è per una politica di «buon vicinato» ed è disposto ad avere rapporti anche con gli Stati Uniti, a patto che Washington rispetti la sovranità del Vietnam del Sud. (Ap)

Persone citate: Chau, Ridge, Thieu, Truong Xuan, Van Thieu