Dodicenne cade nella Stura e muore il fratello non è riuscito a salvarlo

Dodicenne cade nella Stura e muore il fratello non è riuscito a salvarlo Due gravi disgrazie durante la festa del 1° Maggio Dodicenne cade nella Stura e muore il fratello non è riuscito a salvarlo A Germagnano, dove era andato in gita con la famiglia - Un altro annegato alla Falcherà, nel laghetto artificiale dove aveva cercato un po' di refrigerio al primo caldo Tragica line, il primo maggio, di un ragazzo torinese in gita con la famiglia nelle valli di Lanzo: mentre si lavava sul greto del torrente Stura è stato travolto dalla corrente ed è annegalo, malgrado gli sforzi del fratello che si è tuffato per salvarlo. Si chiamava Giuseppe Ferreri, aveva 12 anni, frequentava la prima media; il padre Felice, 40 anni, è un operaio Fiat, profugo dalla Tunisia, a Torino dal 1960, abitante In via San Francesco da Paola 29. Alla tragedia hanno assistito, impotenti, la madre Maria Cammareri e il padre. La famiglia Ferreri era partita all'alba e verso le 9 si era incontrata a Germagnano con 1 parenti. Volevano trascorrere la giornata festiva all'aria aperta, tutti insieme e, come avevano già fatto altre volte, si erano diretti verso il torrente Stura a valle della diga idroelettrica di Funghe™. Qui c'è un ampio piazzale erboso che costeggia il corso d'acqua, mèta di turisti. I genitori preparano la colazione, Giuseppe gioca al pallone con i cuginetti. Il fratello Francesco, 18 anni, lo osserva sorridente, seduto sotto un albero con la fidanzata. Il tempo passa in fretta e verso le tredici il pranzo è quasi pronto. Racconta il padre: « Stavamo per andare a tavola, Giuseppe era sudato e stanco, e ci ha chiesto se poteva andare a lavarsi le gambe. Non avevamo alcun motivo per temere, il ragazzo era molto prudente e già altre volte era sceso in acqua per rinfrescarsi. Ha dato le scarpe a mìa moglie ed è corso verso la Stura ». II fratello lo vede sedersi su di un masso e togliersi le calze: « Ho sentito un urlo — racconta — e ho visto Giuseppe precipitare. E' caduto a testa in giù e ha picchiato il capo sulle pietre, rotolando in acqua. E' rimasto a galla un istante, poi la cor- rente lo ha travolto. Dopo pochi metri è scomparso ». L'urlo ha richiamato anche i genitori e gli zil che si sono inoltrati in acqua, nel vano tentativo di strappare il ragazzo ai vortici. Francesco ha rischiato di più: si è spinto verso il centro del torrente, ha scandagliato gli anfratti e le buche: « Ad un certo punto l'ho rivisto, era immobile, svenuto. Ho cercato di afferrarlo, ma la presa mi è subito sfuggita ». Ha dovuto desistere per evitare di essere travolto anche lui dalle acque impetuose. Il corpo dell'annegato è i stato recuperato alcune ore dopo dai vigili del fuoco e dai carabinieri di Lanzo, vicino al ponte della strada per Viù, a circa 800 metri più a valle dal luogo in cui era caduto. * Il caldo ha fatto la sua prima vittima: è un operaio di 18 anni, annegato ieri in un laghetto artificiale alla Falcherà sotto gli occhi di un amico. Si chiamava Domenico Alessandria, era immigrato pochi mesi fa da Maierato in provincia di Catanzaro. Assunto come apprendista dall'impresa di costruzioni Bogliacino di via degli Ulivi, abitava in una baracca che si era costruito a pochi passi dal luogo di lavoro. Il primo maggio, Domenico Alessandria è uscito con un amico* Francesco Malta, 20 anni, via dei Pioppi 38. I due si sono stesi al sole sulla riva di una cava di sabbia piena d'acqua piovana, fangosa. Un laghetto di trenta metri di diametro, profondo tre. Verso le 18, accaldato, il giovane st è spegnato: «Faccio il bugno». L'amico l'ha sconsigliato, ha tentato di trattenerlo, ma l'altro insisteva. Domenico Alessandria si è tuffato, dopo poche bracciate ha incominciato ad annaspare, a invocare aiuto. Francesco Malta, sprofondando nella fanghiglia, ha tentato di raggiungerlo ma prima che vi riuscisse il corpo del giovane era scomparso, come risucchialo dalla melma. Sono intervenute radiomobili dei carabinieri e della polizia, poi i vigili del fuoco con una barca. Il cadavere di Domenico Alessandria è stato recuperato da un sommozzatore mezz'ora dopo la disgrazia. a, Giuseppe Ferreri - II padre c il fratello: « Ho tentato invano di salvarlo »

Luoghi citati: Catanzaro, Germagnano, Lanzo, Maierato, Torino, Tunisia, Viù