Vietnam, la resa

Vietnam, la resa Nel "giorno della liberazione,, a Saigon Vietnam, la resa I 1 Tokyo. 2 maggio. Il presidente sudvietnamita Duong Van Minh si levò in piedi, mercoledì, all'ingresso dei soldati vietcong nel suo palazzo, e disse loro: «La rivoluzione è venuta, voi siete venuti». L'episodio è stato riferito dall'agenzia nordvietnamita Vna, secondo la quale le guardie al palazzo presidenziale di Saigon abbozzarono un tentativo di resistenza che venne però rapidamente stroncato. «Quando i combattenti della liberazione entrarono nel palazzo — ha detto alla Vna un corrispondente dell'agenzia vietcong — il generale Duong Van Minh, presidente, e altri esponenti del governo fantoccio erano seduti in attesa su due file di sedie». Nella prima giornata dopo la resa del governo Minh, dice i ia corrispondenza, l'erogazio ne di elettricità e acque nella capitale non ha subito interruzioni. I vigili del fuoco hanno estinto un principio di incendio nell'ospedale pediatrico: la Vna parla di incendio doloso. Nello stesso ospedale, ! il «giorno della liberazione», sono nati 45 bambini. La radio vietcong ha comunicato altri particolari sul giorno della resa, non escluso , il menù servito al palazzo j presidenziale la sera della rei sa del regime saigonese: minestra e gamberi fritti. A \Mirih fu invece servito «cibo , di guerra», ossia riso e carne in scatola. 1 in una corrispondenza at tribuita a un «gruppo di glor? 17ialisti» che seguivano i viet | Cong durante l'ingresso a Sai \ g0n, si dice che Minh e il lea \ der dell'opposizione Vu Van Mau sedevano e conversavano amabilmente, in attesa dei rappresentanti del governo rivoluzionario. «Vi ho atteso per trasmettervi i poteri di governo», disse il generale a un funzionario vietcong, e questi ribatté: «Non avete poteri da trasmetterci. L'unica cosa che potete fare è di arrendervi immediatamente senza condizioni». Minh volse «uno sguardo triste al suolo», secondo la corrispondenza. Il presidente e i suoi colleghi dissero poi ai vietcong di aver impedito all'ex presidente Van Thieu di portarsi via un grosso quantitativo d'oro, nel partire per Formosa. Secondo la radio, la vita è ormai tornata alla normalità: bambini e soldati dirigono il traffico, i negozi sono aperti e ai distributori di benzina si sono formate code di automobili in attesa. Sempre secondo la corrispondenza, molte persone si fanno attorno ai soldati vietcong, per chiedere notizie dei figli dispersi in guerra e di amici e parenti nel Nordvietnam. (Ap) sfasciarsi, il suo arsenale poteva considerarsi — almeno sulla carta — uno dei maggiori dell'Asia. Secondo i calcoli del Pentagono, ne facevano parte quasi 500 carri armati M41 e M48, un migliaio di pezzi di artiglieria da campagna, quasi 500 aerei da combattimento, e 650 elicotteri armati, tutti di fabbricazione americana. Gli aeroporti, le attrezzature portuali e i centri di comunicazione vengono stimati in un miliardo di dollari di valore e, per la maggior parte, sono stati catturati intatti. Altra partt del materiale aeronautico si è salvata con la fuga dei piloti, in molti casi insieme ai familiari. Molti elicotteri hanno così raggiunto le navi americane nel Mar della Cina meridionale e 188 aerei sono arrivati alla base Usa di Utappo, in Tailandia. In un primo momento, il governo tailandese aveva detto che questi 180 aerei sareboero stati restituiti al Vietnam. Ma oggi, in seguito a pressioni degli Stati Uniti, il ministro della Difesa ha detto che spetta al governo di Washington stabilire la loro destinazione finale (Ap)

Persone citate: Duong Van Minh, Van Thieu, Vu Van Mau

Luoghi citati: Asia, Cina, Formosa, Nordvietnam, Saigon, Saigon Vietnam, Stati Uniti, Tokyo, Vietnam, Washington