Parigi divisa sul futuro delle "Halles,,

Parigi divisa sul futuro delle "Halles,, Contrasti sulla sistemazione urbanistica del "ventre,, della capitale Parigi divisa sul futuro delle "Halles,, (Nostro servizio particolare) '. Parigi, 30 aprile. II «ventre di Parigi» conti- \nua a far parlare di sé. e an- ! cora ima volta i consiglieri di : Questa città priva di una vera i e propria amministrazione \municipale sono chiamati ad i occuparsi del problema rap-\ -presentato dai quindici ettari \ Un cui^ fjn0 a pochi anni fa, | sorgeva il brulicante mercato idelle Halles. Inizialmente, ai - tempi dell'urbanistica «bor- ■. ghese» in vigore con la presi-1 —~ densa Pompidou, in quelgrande rettangolo doveva sor-gere un centro di commerciointernasionale. Poi. con la presidenza Giscard, l'urbani-stica si è fatta «aristocratica»: il 6 agosto dell'arniei scorso, il nuovo capo dello Stato bloc- ca il progetto del centro com merciale. Alle Halles devono trovar posto un giardino, li- mitate costruzioni per alloggi, impianti sportivi e sociali, un«forum» commerciale all'im- boccatura della grande stazio- 'ne di smistamento del «me ] tra» regionale. Si vuole, all'È- iliseo. una prestigiosa creazio [ ne monumentale, degna di 'quel luogo unico al mondo. \ Decine di architetti si met ! tono al lavoro, e fioriscanole idee più bizzarre: qualcuno , vuole trasformare il rettango- ilo, in gran parte scavato a grande profondità per le fon- , damenta dell'abortito centro 'internazionale, in un porto jcollegato da un canale alla \ Senna. Tre progetti, molto meno rivoluzionari, vengono presi in considerazione. Quel- lo dell'architetto spagnolo Ri-cardo Bofill (giardino alla francese, costruzione a portici, colonnata di stile classicheggiante); quello di Bernard de La Tour d'Auvergne (giardino all'inglese, il «forum» a forma di piramide rovesciata); quello infine di \ verno la visita di ventimila pa [riero?. Le preferenze, espresse [attraverso schede anonime, "f/ra/^ cartiere di fronte !alla chlesa dl Saint-Eustache, • una piazza sullo sfondo della Jean-Claude Bernard (un giardino obliquo rispetto al tasse del rettangolo, che pe- chìesa, attorno un'architettura «minore» i. Esposti in una sala dell'Hotei de Ville, i tre plastici rice¬ j progetto Bernard. Ma il prò ' setto Bofill r«architetto di ; corte», lamentano quelli che i7!on son° d'accordo) ha l'ali¬ Ì^JinnojerJa maggioi- parte al torevole gradimento di Gì scard. Risultato: il Consiglio di Parigi è chiamato a pronunciarsi su una proposta di sintesi fra ì progetti di Bofill e La Tour d'Auvergne: una fusione, cioè fra le due scelte che al pubblico piacciono dì meno. Lo scontro sui criteri urbanistici e architettonici si è così trasferito sul piano po jlitico: e mentre gli oppositori j all'Hotel de Ville lamentano !dl trovarsi ancora una volta !di fronte al fatto compiuto, la I situazione appare senza alier \native, anche per considera Izioni finanziarie. Comunque i ! quindici ettari delle Halles [vengano sistemati, infatti, è chiaro che la realizzazione richiede un sacco di soldi, e che ci vuole il contributo dello Stato. Tale contributo, più di cento miliardi di lire, non potrà evidentemente che finanziare un progetto gradito a chi tiene i cordoni della borsa. Da qui il senso di fru- strazione che, ancora una voi-ta, serpeggia all'Hotel de Vii- le. sede di un potere illusorio che soltanto una radicale ri- \ forma dello statuto di Parigi potrà rendere effettivo. Il problema delle Halles ha molto interessato l'opinione pubblica parigina. Molti avrebbero voluto che l'area la destinazione che aveva pri- \ma che l'architetto Baltard la sventrasse per costruii'vi i suoi padiglioni di ferro. Era .un formicolante quartiere, [non certo uno «spazio di ser vizio» per la chiesa di Saint- \Eustache. Perché mai, dicono \ i critici dei progetti attual1 mente in corso di esame, dob , tornasse, entro certi limiti, al-biamo sentirci legati al perimetro delle demolizioni di Baltard? Non si potrebbe df-lvidere l area fra giardino e al- loggi destinati alla gente del quartiere? Questa impostazione si riflette anche nella predilezione popolare per il prò- \les. tentando una fusione fra j ; l'area disponibile e il quartie- ! \ re circostante. j getto Bernard, l'unico che ! «rompe» la prospettiva Tet \ tangolare delle vecchie Hal- di, v.

Persone citate: Bofill, Claude Bernard, Eustache, Pompidou, Ri-cardo Bofill

Luoghi citati: Parigi