Mosca sorpresa per l'epilogo di Saigon?

Mosca sorpresa per l'epilogo di Saigon? Mosca sorpresa per l'epilogo di Saigon? (Dal nostro corrispondente) Mosca, 30 aprile. Neppure oggi le notizie sul Vietnam hanno avuto diritto ano, prima pagina nei giornali ! sovietici. Questa scelta non è dovuta soltanto al fatto che gli organi d'informazione sovietici, proprio per il loro carattere ufficiale, sono redatti seguendo un rituale rigoroso | secondo il quale le notizie di carattere interno e i bollettini ufficiali del governo e del partito hanno la priorità su ogni altra informazione. Essa dipende anche dal fatto che l'Unione Sovietica preferisce prendere le distanze dagli avvenimenti vietnamiti, evitando, in attesa che la situazione si decanti e si chiarisca, ogni ! causa," Stati Uniti "compresi : Così stasera rnapn™ nffi ; ciaie Tafche nlua B1oma L- rì f . «nnSJ. Ha£o 1 ta aV^a dat0 m poche nghe' commento che possa avere il sapore di una presa di posizione politica nei confronti di una qualsiasi delle parti in con dispacci datati da New York, la notizia della resa di Saigon — è riuscita a pubblicare un commento nel quale non vengono menzionati, neppure una volta, né gli Stati Uniti, né il Vietnam del Nord. Secondo la Tass. il crollo del Vietnam del Sud è «la conseguenza inevitabile dell'autoconsunzione del marcio regime di marionette di Sai | j gon». «Disprezzando gli accor di di Parigi, il regime di Sai. gon — continua l'agenzia so I vietica — si è opposto al prin j cipio dell'autodeterminazione del popolo sudvietnamita, pri vanitolo del diritto di decide ! re da sé in tutta libertà. La disfatta militare a Saigon è il | risultato logico della violazio1 ne degli accordi di Parigi da ! parte della cricca di Thieu». | Due indicazioni emergono chiaramente dal commento della Tass. La prima è che l'Unione Sovietica vuole evitare ogni attacco alla politica americana in Indocina perché teme che una polemica diretta, in questo momento, possa disturbare il rapporto coesi- jstenziale tra Mosca e Wa- 1shington, che resta pur sem- ! Pre un fattore prioritario del 1 la politica estera sovietica, Su questo rapporto pesano già fin troppi problemi — co me dimostra il rinvio della visita di Breznev a Washing | ton — perché i realpolitiker i del Cremlino vogliano aggiun. geme dei nuovi, lanciandosi 1 a testa bassa in una polemica i ideologica, fin troppo facile e tutto sommato fine a se j stessa, | In secondo luogo, l'Unione Sovietica non ha, per il mo- I mento, molti motivi di canta- \ re vittoria, essendo stata a i sua volta sorpresa dalla rapi-1 dita del crollo del Vietnam ; del Sud e della stessa Cambo- ; già, in quanto i nordvietnami- ì ti e i vietcong non hanno rite- 1 nuto opportuno informarla a ! priori delle loro intenzioni, | L'insistenza con la quale la \ Tass attribuisce ai vietcong tutto il merito della caduta di Saigon dimostra come ! l'Unione Sovietica non voglia ; sottolineare il ruolo svolto- j dal Vietnam del Nord, e - : quindi indirettamente dalla o 1 Cina, nella battaglia finale. -1 E' il segno più chiaro della - sorda lotta d'influenza tra i a due « giganti » comunisti, che - si è scatenata nelle ultimeo , settimane in Indocina, da o -1 quando cioè è stato evidente e 1 che i regimi di Lon Noi e di e | Thieu non avrebbero potuto - j resistere a lungo. I Paolo Garimberti controllo sul territorio — e ha definito saggia la capitola zione incondizionata, «perche ha risparmiato ulteriori spar gimenti di sangue». Stamane il primo ministro e il ministro degli Esteri hanno esaminato la nuova fase storica che si api e in Asia con la fine del conflitto vietnamita e la caduta del regime di Saigon e hanno discusso i nuovi orientamenti nipponici nella regione. Un processo di evoluzione graduale nella politica asiatica giapponese è già in atto da qualche tempo, con uno sganciamento progressivo dalla linea d'azione americana. Pechino, 30 aprile. A Pechino stasera non si ha ancora nessuna reazione ufficiale alla notizia della resa di Saigon, che l'agenzia Nuova Cina ha annunciato in questi termini: «Saigon liberata. L'esercito e il popolo sudvietnamiti hanno completamente liberato la città di Saigon alle 11.30 (17.05 ora di Hanoi) ». Il ministero degli Esteri cinese aveva pubblicato ieri sera una dichiarazione in cui esprimeva al popolo del Sud Vietnam «le calorose congratulazioni del governo e del Jon-pil. popolo cinesi per le sue grandi vittorie», affermando che «i trucchi dell'imperialismo statunitense e dei suoi lacchè non sarebbero mai riusciti». Il primo problema che oggi ci si pone negli ambienti diplomatici è in quale modo gli avvenimenti in Indocina potranno influire sulle relazioni cino-americane. Già da qualche giorno corre voce che la visita del presidente Gerald Ford a Pechino, prevista per l'autunno, sarà annullata. Ma, a rigore, le relazioni cinoamericane, fondate proprio sulla prospettiva del disimpegno degli Stali Uniti dall'Indocina, non dovrebbero subire sostanziali modifiche, - in seguito agli avvenimenti in Cambogia e nel Sud Vietnam. Parigi, 30 aprile. In viaggio per l'Arabia Saudita, il primo ministro sud-coreano Kim Jon-pil ha dichiarato oggi all'arrivo a Parigi che la caduta del Vietnam del Sud e della Cambogia indurranno la Corea del Nord a invadere il suo paese. «Gli avvenimenti del Vietnam non sono una questione locale ma un avvertimento all'intero mondo libero», ha detto Kim (Ansa)

Persone citate: Breznev, Gerald Ford, Lon Noi, Paolo Garimberti, Thieu