Guarire con gli "aghi,,

Guarire con gli "aghi,, Galleria d'Arte moderna: corso di agopuntura Guarire con gli "aghi,, Docente il dott. Ulderico Lanza che da vent'anni conosce ed applica la disciplina orientale: "Non siamo stregoni, pratichiamo una medicina alternativa" « Non è più una medicina differente, l'agopuntura. Ormai collabora strettamente con la medicina ufficiale ». Il dottor Ulderico Lanza, 52 anni, che pratica l'agopuntura da 20 ed è il presidente della società italiana di agopuntura e vicepresidente dell'Unione Mondiale delle società agopunturiste, spiega i motivi del corso medico che si tiene nel salone dei congressi alla Galleria d'Arte Moderna. « Un corso di 4 giorni, una specie di meeting dell'informazione su questa disciplina che in Oriente è conosciuta da sempre ma che, ai suoi primi passi, nel nostro ambiente era considerata "magia" e suscitava sorrisi ». Il dottor Lanza parla sottovoce per non disturbare la spiegazione di diapositive proiettate su grande schermo, che rappresentano parti anatomiche o interi corpi umani intersecati da grandi linee e segni misteriosi. « Chissà perché — continua — i caratteri cinesi hanno sempre dato l'idea di segni magici. Non c'è nulla di più sbagliato del credere che l'agopuntura sia una specie di trattamento stregonesco per far guarire le malattie. All'università di Seul, in Corea, gli studenti in medicina abbinano l'agopuntura allo studio vero e proprio della disciplina occidentale. Due anni di lavoro, poi i giovani scelgono se continuare ad interessarsi esclusivamente delle cure con gli aghi o abbandonare per dedicarsi a quelle "ufficiali" ». / partecipanti al corso torinese non sono soltanto giovani medici usciti di recente dall'Università, ma professionisti vecchi di mestiere. « E' uno stimolo ad avvicinarsi al paziente in modo diverso. Essere agopuntori significa anche combattere il moderno meccanicismo che ha definitivamente cancellato 1' " humanitas " del medico. Si crea un contatto nuovo fra il paziente e chi lo cura, che è poi rapporto di uomo con uomo — continua Ulderico Lanza — non si può decidere, insomma, di piantare aghi sul corpo di un malato se prima non lo si conosce a fondo in tutte le sue piccole debolezze. Certo non è permesso all'agopuntore di stilare soltanto la famosa ricetta mutualistica, frettolosa e pressoché inutile ». « Non esistono contraddizioni fra le due medicine — aggiunge il dottor Carlo Mariani, 50 anni, oiorinolarìngoiata a Milano — l'agopuntura non è medicina antagonista ma alternativa. Nella sintomatologia come nella diagnostica possiamo instaurare una terapia che dà risultati molto più pronti che non la nostra medicina occidentale. Certo, ci hanno scambiato per stregoni perché usiamo anche, dicono, un linguaggio da iniziati. Ma forse che il linguaggio medico ufficiale non è incomprensibile per chi medico non è? Noi crediamo che esista una medicina fatta a misura d'uomo. Non deve essere l'uomo a costruirsi misura della medicina ». Un neuropsichiatra di Livorno, il dottor Romano Pullerà, interviene: « Penso che noi medici non dovremmo trascurare alcuna metodica. Praticare l'agopuntura ha significato nella cura della piccola psichiatria abbandonare la prescrizione di psico-farmaci che a lungo andare potevano danneggiare seriamente fegato, stomaco, intestino. Con l'a¬ gopuntura si sollecitano alcuni punti energetici che permettono di portare il paziente ad accettare le cure successive in tutta tranquillità ». / trattamenti di agopuntura che vediamo proiettati sullo schermo fanno venire in mente i fachiri. Gli aghi sono sottili e lunghi. Vederli infilare mette paura. « Dottor Lanza, ho un vago dolore al braccio: forse un colpo d'aria preso in auto. E' possibile guarire con l'agopuntura? », chiedo. « Se non si è refrattari certamente », afferma il presidente degli agopuntori. Mi fa sedere e appoggiare il braccio sulla poltrona. Da pìccoli scatolini estrae aghi di acciaio. Con movimenti precisi ne pianta cinque lungo la parte superiore dell'avambraccio, due sulla punta dell'anulare e dell'indice. Non sento al cun dolore. Dopo una decina di secondi ho una sensazione di calore intenso che raggiunge anche la spalla. Spiega il dottor Lanza: « E' una nevralgia anteriore dell'avambraccio. In questa zona passano tre vasi energetici che possono essere stati lesi per cause esterne: freddo umido o caldo umido forse. Gli aghi hanno la funzione di depolarizzare; scaricano cioè un eccesso energetico, portano "fuori" il male. Ogni organo ha un suo particolare tragitto che porta "fuori". Noi possiamo agire su questa strada per mezzo degli aghi, per scaricare il dolore. Gli aghi sulle dita agiscono sul metabolismo e la circolazione. Dobbiamo mantenere gli equilibri armonici ». La spiegazione dura qualche minuto, poi il dottor Lanza toglie i sottilissimi aghi d'acciaio. « Adesso il dolore è quasi scomparso, vero? ». Sento il braccio caldo, e il dolore continuo di pochi minuti prima non c'è più. « Non è un miracolo — conclude — gli agopuntori non ne fanno, ma quei piccoli stimolatori sono produttori o modificatori di energia. Strumenti preziosi in mano a medici che sappiano usarli ». Nevio Boni

Persone citate: Carlo Mariani, Lanza, Nevio Boni, Romano Pullerà, Ulderico Lanza

Luoghi citati: Corea, Livorno, Milano