Monza ha detto Alfa Romeo di Cristiano Chiavegato

Monza ha detto Alfa Romeo A Merzario-Laffite una sofferta "ÌOOO chilometri,, Monza ha detto Alfa Romeo La vittoria della 33TT12 favorita anche dai guai dell'Alpine Renault e della Ford Mirage, battute alla distanza (Dal nostro inviato speciale) Monza, 20 aprile. Monza rinverdisce i successi della Alfa Romeo. L'anno scorso tre vetture ai primi tre posti, quest'anno la vittoria di Merzario Laffite. Peccato che il ritiro di Pescarolo e P^'l abbia privato la marca italiana di un buon piazzamento che avrebbe rispettato con realtà quasi profetica il pronostico dell'ingegner Chiti, il quale ieri aveva previsto nuovamente un terzetto di Alfa al comando della classifica, dimenticandosi — forse, volutamente — di avere solo due macchine in corsa. E peccato anche che questo campionato mondiale marche al momento lasci indifferente molti I appassionati, tanto da far appari- ! re l'autodromo quasi deserto rispetto alle prove del passato. I ti- ( fosi dell'automobile non perdonano, con tutta probabilità, i costruttori di disertare queste gare ; nella grande maggioranza, e di conseguenza non si fidano di cosa può offrire lo spettacolo, che i manca anche dei nomi più grandi dell'automobilismo. Ventimila persone soltanto quindi per la 1000 chilometri che invece meritava di più. Non si può dire che ci sia stata una battaglia sul filo dei decimi di secondo, ma la lotta è stata aperta sino quasi alla fine con frequenti colpi di scena. Il successo dell'Alfa è stato, tutto sommato, abbastanza sofferto, almeno fin quando le sue rivali, Ford Mirage e Alpine Renault non si sono tolte di mezzo. L'Alpine ha dominato la parte iniziale della corsa, rimanendo in lesta, alternativamente per 58 giri, la Ford Mirage si è tenuta una piccola fetta centrale per venti passaggi, l'Alfa ha fatto la parte del leone in un lungo finale durato complessivamente 96 giri. Le macchine sono partite in 40, le classificate sono 22, ma di queste sei erano già fuori gara quando la Mille chilometri è terminata. Tutto si è iniziato stamane alle 9,30 quando hanno avuto il via le prove libere, durate circa tre quarti d'ora. I concorrenti hanno così avuto modo di compiere le ultime verifiche e di adottare le soluzioni migliori dettate anche da una temperatura piuttosto elevata. L'Alfa ha fatto montare sulla macchina di Pescarolo le vecchie gomme trovate ieri in magazzino, mentre su quella di Merzario sono state messe quelle da 15 pollici, più dure. LA PARTENZA — Alle 11 in punto viene abbassata la bandiera tricolore. Scatta subito in testa Merzario con l'Alfa ma al primo giro è già al comando l'Alpine Renault turbo seguita da Merzario, dalla Ford Mirage, dalla velocissima Lola di Brambilla e Pianta, dalla Ligier di Jarier e Beltoise, dall'altra Alfa di Pescarolo - Bell e dalla Martini Porsche di Muller - Van Lennep. Nelle prime convulse fasi della corsa, alla seconda tornata, Merzario corre il primo pericolo, attraversando la curva di Lesmo. Ciò gli costa il secondo posto a favore della Ford Mirage. Successivamente il pilota comasco va anche a toccare in curva contro la fiancata della Osella di Facetti al dodicesimo giro. L'incidente non provoca danni all'Alfa ma costringe Facetti al ritiro. Le posizioni rimangono così invariate fino al trentatreesimo passaggio. PRIMI RIFORNIMENTI — La prima a fermarsi, al trentacinquesimo passaggio, è l'Alpine per fare benzina. In testa va quindi la Ford di Jochen Mass, seguita da ] Bell. Anche Merzario entra ai (boxes per il carburante e per I farsi dare il cambio da Laffite. L'Alfa rimane al comando sino al ! quarantaquattresimo giro, quando ! deve arrestarsi per il rifornimento. In quel momento ha 25" di vantaggio sull'Alpine che passa a guidare la gara. Il predominio della sibilante vettura gialla francese dura fino al sessantanovesimo passaggio quando Larrousse ha fatto posto a Jabouille. Questi ha una gomma a terra per un urto contro la Lola di Pianta. Cambiare i il pneumatico costa il primo posto | all'Alpine a favore dell'Alfa di [ Merzario. Intanto Pescarolo e Bell I devono sostare parecchie volte ai boxes LA TERZA ORA — La seconda I ora di corsa si conclude al settantasettesimo passaggio con Merzario al comando, avvantaggiato di 45" sulla Ford Mirage, davanti a Brambilla con la Lola e all'Alpine. All'ottantunesimo giro riparte in quattordicesima posizione l'Alfa di Bell, mentre la Ford ha portato il suo attacco all'Alfa di Merzario guadagnando circa 2" al giro. Mass però non riuscirebbe ad agguantare il rivale se l'Alfa, cambiando Merzario con Laffite e controllando alcune parti della vettura non perdesse circa un minuto e mezzo. Questo è il momento migliore per la Ford Mirage. che dà l'impressione di potersene andare, arrivando fino ad avere un vantaggio superiore al minuto sull'Alfa. AGONIA DELL'ALPINE — Siamo al centodiciannovesimo giro, appena superata la terza ora. La Mirage continua a guidare ma con meno di 20" di margine. L'Alpine si ferma ai boxes per tre giri. Sembra che qualcosa non girl bene nella « turbo » francese. E' I l'impianto di accensione che non funziona a dovere e il motore arriva appena a 8500 giri invece dei : 10.000 previsti. Comincia la sua agonia. Il momento cruciale dello corsa. Anche la numero 8, la ! Ford Mirage di Mass e Schenken i si ferma ai boxes. He l'alettone '■ con un supporto rotto per vibra' zioni e si ferma per tre giri. L'AI] fa numero 2 s'invola e non verrà più ripresa. Le macchine rimaste in gara sono 23. LA FASE FINALE — Laffite gui! da in scioltezza girando su tempi ■ piuttosto alti, ma tutti gli altri soj no indietro e non conviene quindi tirare. Al centrotrentunesimo giro la Ford si ferma ai boxes e ci rimane per sette tornate. Ormai è in fase calante. Poco dopo deve ritirarsi per noie al cambio. Finisce un sogno di gloria. Al centoquarantaduesimo giro sale Merzario, che però si ferma subito dopo per spurgare l'olio dai freni. Comunque aveva cinque giri di vantaggio sull'Alpine e gliene rimangono tre. Si ferma definitivamente anche la Ligier con il propulsore fuori uso. L'inizio della quarta ora trova Merzario impegnato a mantenere solo il distacco. La Ford deve lasciare il duello tradita dal cambio e per l'Alfa si tratta di non cercare guai. Sale Laffite e quasi combina la frittata. Quando mancano circa tre quarti d'ora ulla conclusione, mentre viaggia a 300 all'ora vede di fronte una Abarth rossa che cammina lentamente. Pensa che si tolga dalla traiettoria, ma l'altro (non identificato) non si muove. Il francese piomba col muso contro la parte posteriore dellé'altra macchina che compie un testa-coda. L'Alfa invece, per bravura di Laffite o forse anche per fortuna, continua la sua strada come se nulla fosse. Poco dopo sale Merzario e la porta fino alla vittoria, dopo mille faticosi chilometri. Il campionato del mondo è sempre una lotta aperta. Un discorso a parte lo merita Leila Lombardi. Quarta in compagnia della Beaumont con una « 2000 ». E' tutto detto. La sua corsa è stata esemplare per abilità e regolarità. Il suo piazzamento è un premio anche per chi ha creduto nella ragazza alessandrina, più forte di tanti uomini. Cristiano Chiavegato

Luoghi citati: Lesmo, Monza