La moviola spiega i "tiri,, sbagliati
La moviola spiega i "tiri,, sbagliati Questa domenica-tv La moviola spiega i "tiri,, sbagliati Prima pagina alla Nazionale di calcio. Sbiadita come la partita che gli azzurri hanno disputato contro la Polonia. « Puliciclone » Pulici e Francesco Graziani, i gemelli-gol del Toro, sono stati messi davanti ai loro errori. La moviola della domenica-tv, non avendo da documentare motivi di contestazione, ha riproposto le poche occasioni che gli italiani hanno avuto per andare a rete entro la squadra che s'è classificata al terzo posto negli ultimi campionati del mondo. I pochi palloni sfruttabili sono capitati proprio a Graziani e Pulici, che hanno recitato il « mea culpa ». Hanno messo nei tiri tutta la loro forza. In fondo, gli errori commessi sono veniali. Se avessero segnato, sarebbero nati facili entusiasmi. Invece, la Nazionale è ancora ammalata. E allora? Mandiamo assolti i due cannonieri. Sperando, però, che alla prossima occasione le loro polveri siano asciutte ed efficaci. Fermo il massimo campionato di calcio, ha riposato anche José Altafini, il terribile vecchio. Non l'unico campione intramontabile dello sport di casa nostra. La domenica-tv ieri ha reso omaggio ad altri due atleti che hanno rinviato alle calende greche l'intenzione di appendere gli arnesi al chiodo. Eraldo Pizzo, 37 anni, un corredo memorabile di medaglie, coppe e scudetti tricolori, ha cominciato con l'energia d'un ventenne il suo ennesimo campionato di pallanuoto. Nella giornata d'esordio ha segnato 6 delle 8 reti con cui la Pro Recco ha sconfitto la Florentia. L'altro campione ben deciso a restare sulla breccia è Marco Bollesan, 34 anni, capitano del Concordia di Brescia, che proprio ieri, sul filo di lana, ha vinto il suo primo scudetto tricolore nel campionato di rugby. Bollesan ha un unico rimpianto: dover dire addio alla Nazionale. Si propone di farlo nel migliore dei modi nelle partite che fra poco gli azzurri giocheranno contro Romania e Cecoslovacchia, contro le quali vorranno dimostrare di essersi meritato l'ingresso fra le squadre più forti d'Europa. «Ci sono tanti giovani che scalpitano in panchina — ha detto Bolesan —. E' tempo di far posto a loro». Ma se lascia la Nazionale (gli impegni di lavoro non gli consentono più di prepararsi come il particolare impegno richiede), non lascia il Concordia. Ha già messo i ferri in acqua per difendere lo scudetto appena conquistato. Il carnet della domenica-tv è stato particolarmente ricco. S'è parlato della vittoria di Agostini nel Gran Premio di Spagna. Ha sconfitto Alberto Jhonny Cecotto, il friulano di Caracas che nelle 250 è stato invece battuto da un guasto meccanico. Ciò nonostante ha confermato di non essere una meteora. Ha numeri in abbondanza e avrà modo di dimostrarlo. Particolarmente ricca la pagina dell'automobilismo, con giusto e doveroso rilievo alle vittorie dell'Alfa Romeo nel rally dell'Elba e nella Mille chilometri di Monza. In studio c'erano tecnici e piloti. Particolarmente festeggiati Arturo Merzario (seconda vittoria consecutiva a Monza) e Leila Lombardi, la «donna più veloce del mondo». Peccato che la domenica-tv trovi solo posto per le notizi eche sono state anticipate da altre tramissioni e ignori affermazioni de l'ultima ora. Come il trionfo della scorsa domenica della Ferrari, per esempio. Notizie brevi per la serie B di calcio, la pallacanestro e il ciclismo. Adinolfi, il mediomassimo italiano che a Bruxelles ha conservato il titolo europeo, non ha battuto, invece, il Concordia nella conquista per il titolo della domenica-tv: è finita in parità. re. ro. Eraldo Pizzo
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