Ora il Cus Torino tiferà per la Panini

Ora il Cus Torino tiferà per la Panini Dopo la vittoria dell'Ariccia Ora il Cus Torino tiferà per la Panini (Dal nostro inviato speciale) Roma, 6 aprile. « Porchetta », « cannellino », feltuccìne, abbacchio. L'Aricela ha /esteygiato la sua rivincita sul Cus Torino e l'ipoteca posta sulla conquista dello scudetto della pallavolo con una cena casereccia preparata dalla « soia » Ammannite, la moglie del dinamico e vulcanico general manager della squadra dei Castelli romani. La miglior forchetta è quella di Kìrk Kilgour, lo yankee professore di psicologia, ormai conquistato dalla cucina romana. Sul fronte opposto non c'era la stessa allegria ma nemmeno il clima della disfatta. Karov, lui sempre cosi morigerato, si permetteva una sigaretta dopo un piatto di rigatoni. L'unico che borbottava era Borgna, ignorava l limiti della propria prestazione e si arrampicava sugli specchi per cercare le cause della sconfltta. La gara è stala tutta all'insegna del logico. Non c'erano spiegazioni da cercare. VAriccia ha afjrontato il match al meglio della condizione, non cosi ti Cus Torino. Lo stesso si era verificato all'andata ma a ruoli invertiti. Era stata una bella gara a gennaio a Torino con il risultato di 3-0, è stata bella nella stessa maniera Ieri a Roma anche se il risultato è sempre stato di 30 pur se a ruoli invertiti. Resta solo un rammarico, che il pubblico, gli appassionati giunti a Roma da ogni parte d'Italia non abbiano potuto assistere ad un match fra le due squadre al vertice della condizione. Si sarebbero toccati livelli di gioco forse mai raggiunti in Italia fra squadre di club. L'Aricela sfrutta al meglio le grandi individualità che la compongono ed i progressi del gigante Di Coste che si avvia a diventare un match-wlnner incontenibile dall'alto del suoi m. 2,05, Mattioli e Salemme sono apparsi come rigenerati dalla cura azzurra del "prof." Anderlini ed in diverse occasioni hanno rispolverato la loro intesa in alcune azlonì veloci che costituiscono uno dei "leit-motiv" più spettacolari della pallavolo italiana dell'ultimo decennio. Solo Nenctnl ha mosti ato la sua labilità caratteriale sentendo troppo la partita e per un atleta della sua esperienza è davvero un nonsenso. Il Cus ha fatto per intero il proprio dovere. Il campionato di testa al quale non era preparato lo ha in parte stroncato nella concentrazione. Così Pelissero non ha saputo trovare la grinta e la carica necessarie per ripe tere lo spettacoloso match dell'andata e Borgna si è trovato in debito di energie trovando enormi difficoltà a passare in chiave offensiva. Gli altri hanno cercato di sopperire raddoppiando l'impegno ma spesso sono stati traditi dalla voglia dì strafare. Ma il campionato non è finito. L'Aricela ha solo un'Ipoteca sullo scudetto. Per ora è a pari punti in classifica con il Cus Torino ma deve recuperare la gara con l'Are Linea in trasferta a Trieste contro avversari sempre più inguaiati in classifica. La Panini Modena e il vero arbitro dello scudetto. La squadra di Anderlini deve giocare sia a Roma che a Torino. Dall'esito di queste due gare dipenderà l'assegnazione dello scudetto. Non c'è dubbio che per i campioni uscenti un successo a Roma contro l'Aricela vale molto di più di quello di Torino. Contro l'Aricela la Panini non ha mai vinto ed Anderlini prima di lasciare la sua squadra di club per dedicarsi anima e corpo alte rappresentative azzurre vuole caricare al massimo Nannini e compagni per prepararli al grande exploit. Per il Cus la possibilità di giocarsi lo scudetto in uno spareggio in campo neutro non sono poi così remote. Sarebbe la più degna conclusione di un campionato che ha avuto nel romani e nei piemontesi due inediti ma meritevoli protagonisti. Rino Cacioppo