La "Coppa-Pro" va a Kashiwa Duvillard una vittoria inutile

La "Coppa-Pro" va a Kashiwa Duvillard una vittoria inutile Soltanto lo sci non si ferma per le abbondanti nevicate La "Coppa-Pro" va a Kashiwa Duvillard una vittoria inutile (Dal nostro inviato speciale) Cervinia, 6 aprile. La neve cade dalla notte, sopra altra neve, tanta, accumulata in giorni e settimane passate. Chi apre gli occhi abbastanza per tempo li richiude alla svelta, soddisfatto di non venir meno all'obbligo morale di sciare che contrasta con il tisico allranto dalla notte spesa al night. Era un sabato speciale, un sabato con i campioni e ballare a contatto con Jean Noel Augert o Henry Duvillard, allargava le conoscenze consuete a Cielo Alto e garantite In depliants: - Industriali, stelle del cinema, personaggi del jet-set frequentano il nostro villaggio ». A farla breve dalla notte ai mattino correvano poche ore e con quella nevicata nessuno dubitava che la gara sarebbe stata sospesa, magari rinviata oppure abolita. E invece no, duri e tenaci salivano su prima gli organizzatori e poi gli atleti, qualcuno con lo sguardo annebbiato, altri con il mal di testa, ma tutti puntuali all'appuntamento perché I professionisti ledell al loro stile gareggiano sempre. Dalla serata mondana di venerdì, attraverso il circo puro di ieri, si passava all'impresa epica di quest'oggi. Cielo Alto, che ha monopolizzato quest'anno ogni avvenimento agonistico a Cervinia, e abbarbicato su a mezza collina sulle rocce che sovrastano il formicaio del Breuil centro, ed ha quel pochi alberi rimasti nella conca intera che danno profondità e comunque dimensione alle piste immerse in luce lattiginosa. Un minimo quindi di regolarità la si poteva trovare per le eliminatorie del mattino che erano come di consueto feroci e terribili, poiché in quel turbinar di neve, sul fondo che cedeva come borotalco, tutti tiravano come se si gareggiasse sotto il sole e su un panno da biliardo. Il ritmo di gara frenetico era se possibile ancor più esasperato che nei gigante. Le porte ravvicinate una all'altra riducevano la velocità ma obbligavano a spingere ancor di più e sempre per poter realizzare tempi validi per l'accesso alla finale. Otto concorrenti uscivano dalla prima manche di qualificazione, ma erano stati prescelti sulle due piste quindi quattro soltanto per ogni tracciato. Passava il solito ineffabile Kashiwa, si qualificava Duvillard, ma a Bobby Cochran ad esempio non restava che ricorrere al secondo turno per una banalità come sei millesimi di secondo. E se nella prima prova tutti tiravano assai, nella seconda la discesa era alla morte. Si invertivano le piste per evitare che qualcuno potesse già aver preso dimestichezza col tracciato e giù di nuovo, una coppia dietro l'altra, con intervalli praticamente nulli. Chi cade, chi sbaglia percorso, chi si dispera e chi ci ride sopra. E voi cosa avreste fatto se vi toste trovati al posto di Cochran nuovamente quinto sul suo percorso anche questa volta, e con soli due millesimi di distacco dal quarto? Quattro per ogni turno e pista e sono sedici i qualificati per la gara del pomeriggio. La neve continua a cadere ed ha praticamente annullato le masse degli edifici all'intorno che sono enormi, ma architettonicamente montane. Qualcuno ancora dubita sulla prosecuzione, ma l'uomo valanga che parla al microfono in un terribile slang dell'Est americano, e poi il più casareccio ma efficace Adria no Costa, tolgono ogni perplessità: appuntamento alle due e guai a chi non si presenta. Ora si può sciare un po' meglio ed è battaglia grossa fin dai primi turni. Demetz sta per eliminare Augert, ma cade a tre porte dalla fine, Kashiwa ha fortuna e il suo avversario cade negli ottavi ed anche nei quarti, Bleiner si esibisce nelle sue rimonte folgoranti. Soltanto Duvillard non ammette repliche sciando In un assorbimento esasperato, Improvvisamente concentrato così come ieri era apparso assente. E proprio ieri ha perso la sua prima Coppa del mondo professionistica, dopo aver latto l'abbonamento al secondo posto dietro a Thoeni in quella per I dilettanti. I turni sono sempre più serrati. L'atleta ha appena il tempo di ritornare in partenza e già deve ripartire. E' la regola e nessuno protesta, così come si spera soltanto di non farsi troppo male, quando tagliato il traguardo si finisce l'uno ingarbugliato nell'altro ad aspettare il tempo dall'altoparlante. Saltano sotto I colpi di Bleiner gli specialisti di slalom, prima Augert e poi Kashiwa, mentre nella parte bassa del tabello¬ ne Duvillard la luori tutti implacabile. Il confronto finale non sfugge alla regola. Dudù rimane sempre in testa e vince alla seconda prova alzando le braccia e finalmente esplodendo in una gran risata. Lo portano in trionfo gli uomini della Salomon perché qui tutto è commercio dichiarato e il successo fa piacere e comodo, mentre il pubblico applaude caloroso ma già un poco spiaciuto per lo spettacolo troppo presto terminato. Solo, in un angolo, Thomas Bleiner, anni 5, nazionalità italiana e cittadinanza llmonese, mugugna qualche suono. Una signora in pelliccia lo avvicina: «Cosa c'è bel piccino?'. -Siete tutti cornuti. Mio papà è II più bravo-, Giorgio Viglino Slalom parallelo: 1. Duvillard (Fr); 2. Bleiner (Au); 3. Kashlva (Usa); 4. Odermatt (Svi); 5. p.m. Tschudi (Nor), Augert (Fr), Fuchs (Svi), Stueler (Au). Coppa del Mondo: /. Kashiva p. 360 (28.035.000 di lire); 2. Duvillar 346 (L. 32.887.000); 3. Odermatt 257 (L. 19.971.000); 4. Augert 223 (L. 17.167.500); 5. Pyles R. (Usa) 178 (L. 13.293.000); 6 Stueler 174 (L. 13.342.500).

Luoghi citati: Adria, Breuil, Kashiwa, Usa