Un Genoa troppo fatalista sconfitto dal tenace Como

Un Genoa troppo fatalista sconfitto dal tenace Como I rossoblu dicono addio alla promozione Un Genoa troppo fatalista sconfitto dal tenace Como Con un secco 2 a 0 - Le reti messe a segno nella ripresa (Dal nostro Inviato speciale) Como, 6 aprile. Chiusa la serie di sei consecutivi risultati utili, con la sconfitta per 2-0 subita a Como il Genoa abbandona definitivamente 11 sogno della promozione e si prepara ad affrontare con onore il finale di campionato. Questa sconfitta in Lombardia, però, costituisce una macchia da cancellare al più presto, con un'analisi tecnica della squadra e con un attento esame di coscienza da parte di alcuni giocatori. I due gol di scarto, infatti, non rappresentano sufficientemente il divario delle forze In campo: un Genoa fatalista, pronto a resistere soltanto all'assalto iniziale degli avversari, per arrendersi alla prima difficoltà e umiliarsi nel chiedere clemenza al vincitori; un Como esaltante, combattivo, atleticamente cattivo, il migliore certamente del campionato. « Il migliore — dice Marchioro a fine gara — da quando sulla panchina ci sto seduto io ». Due atteggiamenti agonistici opposti, che smentiscono le voci corse nella settimana di una rinuncia degli azzurri alla promozione, e che gettano semmai ombre oscure sugli atleti liguri. Parliamo della gara — lo merita davvero — intensa per tutti i 90 minuti e diretta con intelligenza dall'arbitro bassanese Agnolin. A Como piove da giorni, ma — casualità o potenza del calcio — uno squarcio di sole illumina il campo pochi attimi prima dell'ingresso delle due squadre. Sarà lotta dura per tutto l'incontro, tra le nuvole basse, il vento e i raggi del timido sole. Il terreno comunque è irrimediabilmente un pantano: un pantano nel quale affonda soltanto il Genoa, mentre il Como sembra vivere da anni nella palude e trovarcisi in agio perfetto. I primi minuti sono per entrambi di studio attento: il Como provoca e il Genoa non scopre la guardia, facendosi a tratti anche pericoloso, con un guizzo di Di Giovanni, su punizione, di testa, un lancio di Mendoza a Pruzzo, fermato in area al limite della regolarità Fontolan, e un affondo di Rizzo. Il tutto nel giro di 17 minuti. Ma non è vera gloria: il Como ha incassato senza patire e passa decisamente al contrattacco, non lasciando più spazio agli sfoghi degli avversari. Scanzianl, al 18' sfiora per due volte la rete, la seconda volta colpendo di testa la traversa. Adesso 1) Como attacca con 1 dieci-undicesimi della squadra, e Rigamonti è attento a sventare le sporadiche Incursioni di Pruzzo, Rizzo e Di Giovanni. La conferma migliore per Marchiaro viene da Guidetti, che entra per la prima volta in squadra dal primo minuto, per sostituire Tardelli, al quale il tecnico ha concesso un turno di riposo. Guidetti è il terzo componente di una mediana che lo stesso Marchioro aveva ai suoi ordini nel Verbania: Salvador!, Butti, Guidetti. I primi due sono già da tempo affermati in serie A, il terzo, che l'ex-allenatore verbanese ha voluto con sé al Como, potrebbe finirci dunque nella prossima stagione. Non si può dire che il mediano sia il migliore In campo perché la totalità del gioco degli azzurri non ammette graduatorie di merito. La squadra ha funzionato in blocco egregiamente. E' d'obbligo sottolineare comunque che con Rosato in campo, alla guardia di Ulivieri, il Genoa non aveva capitolato: lo stopper però s'Infortuna e deve cosi lasciare il posto a Muttl. Undici minuti dopo, dal 40' del primo tempo al 51', il Como passa in vantaggio proprio con Ulivieri che sfrutta di testa una punizione battuta da Boldini per fallo di Mendoza su Pozzato. Vaga inutilmente il Genoa alla ricerca del pareggio, con un Bergamaschi tra i più scoloriti della stagione (un giocatore che non giustifica certamente la propria quotazione di mercato). Il raddoppio viene al 62': tira Guidetti al volo da fuori area, risponde come può il trentottenne Bergamaschi (che proprio a Como 19 anni fa iniziò la carriera), riprende Boldini che crossa per la testa di Scanzianl, ed è, imparabilmente, 2 a 0. Felice era stato l'accorgimento tecnico di Marchioro, che al 58' aveva mandato in campo il contropledista Giavardl al posto di Ulivieri: e proprio il veloce attaccante che al 79' scatta in perfetta solitudine, sul filo del fuorigioco, arrivando a tu per tu con Lonardi; il primo tiro è respinto, 11 secondo, impacciato e istintivo, finisce sul fondo. Anche il Genoa si fa vivo, a tratti, ma senza convinzione ed è comprensibile la delusione di quel centinaio di tifosi che hanno seguito la squadra e che devono abbandonare il campo a testa bassa. Una provocazione, purtroppo, è mal sopportata; e all'uscita dallo stadio scoppia una gigantesca mischia, prontamente sedata dalle forze dell'ordine. Salvatore Rotondo Como: Rigamonti; Melgrati, Boldini; Barbarini, Fontolan, Guidetti; Ulivieri (dal 58' Giavardl), Correnti, Scanzianl, Pozzato, Cappellini. 12" Avagliano; 13" Lombardi. Genoa: Lonardi; Mosti, Rossetti; Arcoleo, Rosato (dal 40' Multi), Mendoza; Rizzo, Bittolo, Pruzzo, Bergamaschi, Di Giovanni. 12" Girardi; 14" Perottì. Arbitro: Agnolin di Bassano del Grappa. Marcatori: al 51' Ulivieri; al 62' Scanzianl.

Luoghi citati: Bassano Del Grappa, Como, Lombardia, Verbania