Samp priva di attacco Facile 0 a 0 per l'Ascoli di Maurizio Caravella

Samp priva di attacco Facile 0 a 0 per l'Ascoli Samp priva di attacco Facile 0 a 0 per l'Ascoli Molti passaggi a centrocampo ma incapacità di andare in gol - Una partita deludente - Mazzone soddisfatto (Dal nostro inviato speciale] Genova, 6 aprile. Si sarebbe potuto continuare fino a tarda sera, ma il gol non sarebbe arrivato lo stesso. Un tifoso, alla fine, diceva: «La Samp ha abbassato i prezzi: millecinquecento lire per un posto in gradinata, grazie tante. Si spende come al cinema, ma ci si arrabbia soltanto. Neppure gratis ci torno, a Marassi'. Perché al cinema, almeno, la speranza di divertirsi c'è; invece chi va a vedere la Samp sa già, con assoluta precisione, che uscirà dallo stadio con una gran voglia di non sentir più parlare di calcio per un pezzo. Dovrebbe essere uno spettacolo, il football, e invece qui a Genova è diventato una pena. Neppure contro l'Ascoli (una squadra fatta con ex giocatori di serie C e con «scarti» di serie A) la Samp è riuscita a passare. C'era riuscita contro la Ternana, grazie ad un rigore, ma oggi i blucerchiati sono tornati al loro solito cliché: tanti passaggi e passaggetti a centrocampo, ma assoluta incapacità ad andare in gol. D'altra parte, sarebbe inutile ora mettere i giocatori sotto accusa: ogni botte dà il vino che ha, e quello della Samp — lo si sa da tempo — è un vino molto annacquato. Non si può preten¬ dere, ad esempio, che il vecchio Maraschi torni ad essere un goleador (di Altafini ce n'è uno solo); o che un Repetto diventi un uomo-squadra; o che Fotia, oltre a fare i dribbling, risolva anche le partite da solo. Si può sperare che un gol nasca per caso, a volte succede. Ma è davvero troppo poco. Corsini dice che un punto è meglio di niente e questo è lapalissiano. Ma se, quando si ha l'acqua alla gola, si pareggia in casa contro una diretta rivale nella lotta per non cadere in B, si è poi costretti a cercare punti ad ogni costo fuori e allora tutto diventa più difficile. Mazzone, dal canto suo, sostiene che ha ottenuto quello che voleva. E quello che voleva lo si è visto fin dall'inizio, dato che la sua squadra era molto più impegnata a perdere tempo che a giocare. Ma il fine giustifica i mezzi, quando un punto può voler dire la salvezza. La Samp ha cominciato senza Salvi: Corsini aveva deciso di sostituirlo con Repetto, nella speranza di dare così una maggiore incisività alla squadra. Ma è rimasta soltanto una speranza, perché l'unico blucerchiato che, oltre alle gambe, sappia usare anche il cervello, è proprio Salvi. Boni, a centrocampo, sbagliava anche i passaggi più facili; Valente cori eva di continuo, ma in zone in cui il pallone capitava molto di rado; così Maraschi. Repetto e Fotia si trovavano spesso a corto di rifornimenti e con un muro di difensori davanti. Impossibile segnare, in quelle condizioni. Bedin imprecava, insultava tutti, cercava di coprire ogni varco, sgobbava per due, ma con poco risultato, perché gli altri facevano cenno di sì col capo, aveva no capito tutto, ma poi continuavano a giocare ciascuno per conto proprio, come se avessero il paraocchi. Dall'altra parte l'Ascoli, ben protetto In difesa e con Salvi e Campanini in posizione avanzata soltanto a scopo — come dire? — intimidatorio, pensava esclusivamente a tenere a bada i blucerchiati e ad addormentare la partita. Cacciatori, completamente inoperoso avrebbe potuto anche andarsi a fare una passeggiata nei boschi e poi tornare in piena tranquillità, tanto nessuno se ne sarebbe accorto. Così, il miglior attaccante della Samp — e non è la prima volta — è stato un difensore, RossineIli, che partendo da lontano è riuscito in qualche occasione ad impensierire Grassi: al 15', ad esempio, con un tiro da fuori area che ha mandato il pallone n sorvolare di poco la traversa; e al 38', quando ha raccolto un cross di Boni anticipando il portiere di testa, ma la sfera è finita sul fondo. L'unica vera occasione da gol alla Samp si è presentata al 73", dopo che Corsini aveva tolto Repetto e l'aveva sostituito con Salvi. Proprio Salvi ha effettuato un preciso calcio di punizione per Bedin, che ha colpito di testa in tuffo a pochi passi dal portiere: ma era un tiro centrale e Grassi si è trovato la palla tra le braccia. A cinque minuti dalla fine è stato l'Ascoli, svegliatosi all'improvviso, a tentare un affondo: fuga di Bertini sulla destra, tirocross, palla contro la traversa. Il gol, a quel punto, sarebbe stato una punizione troppo grossa per la Samp. Ma quando si gioca cosi male, tutto è possibile. Maurizio Caravella Sampdoria 0 Ascoli 0 Cacciatori •• Grassi • Arnuzzo •• Perico •• Rossinelli • Bertini •• Lippi •• Scorsa •• Prini •• Oastoldi •• Bedin •• Morello • Repetto •• Legnaro 61'Salvi • Salvori • Boni •• Silva •• Maraschi •• Gola • Valente • Campanini •• Fotia 86' Maccid •• Corsini •• Mazzone Arbitro: ••• Menegali

Luoghi citati: Genova