Un tranquillo weekend di paura
Un tranquillo weekend di paura Circa ventimila tifosi del Napoli giunti a Torino con ogni mezzo Un tranquillo weekend di paura Molti temevano tumulti in caso di sconfìtta: invece solo qualche lieve incidente - Un giovane juventino fermato: tirava sassi contro un pullman - Sette contusi - Piazza d'Armi trasformata per una mattina in un immenso parco da pic-nic con bancarelle E' stata ieri la vera Pasquetta, e Torino ha ospitato il più grande pic-nic dell'anno. Davanti allo stadio lunghi banconi di legno offrivano pane e sottaceti, bibite, arrosti freddi. Numerosi pullman giunti da Napoli, anziché valigie hanno trasportato nei bagagliai migliaia di bibite c tramezzini. Piazza d'Armi, trasformata in gran hotel, ha dato ospitalità la notte precedente la partita a gruppi di tifosi bianco celesti. Un clima di spensieratezza partenopea, di passione per il calcio e di commercio spicciolo, tanto per arrotondare. E' Napoli-Juventus, derby Nord-Sud; l'anima verace ed estroversa di Forcella contro il tifo subalpino, violentemente discreto. Un tranquillo weekend di paura: il sabato si temono disordini, scontri cruenti, intolleranza. Polizia e carabinieri organizzano un servizio d'ordine mobilitando tremila agenti. Polizia stradale e vigili urbani pattugliano le entrate in città e le principali vie d'accesso allo stadio. Non accade nulla. C'è solo tifo, colorato, festaiolo. La stazione, a mezzogiorno, è gremita come a Ferragosto. Impossibile avvicinarsi al binario 10. Migliaia di napoletani, giunti con tre convogli speciali durante la mattinata, attendono l'arrivo dell'ultimo treno. A Caselle atterrano dodici voli charter con 1500 persone. Cinquanta pullman, partiti da Napoli la sera prima dell'incontro, entrano in Torino con 3500 sostenitori della squadra. Chi ha viaggiato in aereo ha speso 40 mila lire; il treno ne costa quindicimila. In tutto diecimila tifosi sono giunti dal Sud. Altri ventimila « bianco-celesti » arrivano da Torino, provincia e regioni del Nord-Italia. Un solo episodio di intemperanza prima della partita. II tramviere Giuseppe Milone, 45 anni, è picchiato da alcuni partenopei che non vogliono pagare il biglietto. Guarirà in cinque giorni. A tre minuti dalla fine la Juve segna, il Napoli perde. Si rafforza il timore di imminenti disordini. Ma davanti allo stadio, mentre 64 mila spettatori stanno uscendo, scoppia soltanto una piccola rissa. Sergio Schiavetta, 36 anni, e Vittorio Tommasin, 28, di Chioggia, contusi, sono giudicati guaribili in una decina di giorni. Poi un ragazzo di 15 anni, Paolo M., ultras juventino, comincia a tirar sassi contro un pullman di Napoli. Altri fanatici gli danno man forte. In breve la fiancata sinistra ed i vetri del mezzo sono distrutti: tre milioni di danni. I partenopei scendono, inseguono il gruppo e acciuffano il quindicenne. Interviene una volante che lo ferma. Erminio Federico, 27 anni, e Francesco Ingegno, 33, che erano sul pullman, lo denunciano in questura. I frammenti dei vetri hanno ferito in modo lieve i napoletani Antonio Smaltore, Antonio Campagna, Edmondo Di Bella ed Ettore Borelli. E qui terminano gli incidenti. Proteste (giustificate) si sono avute da parte di un migliaio di napoletani ai quali era stato fornito un buonocena per il medesimo ristorante, in via Guido Reni. Non hanno potuto mangiare, e molti non avevano quattrini. Il primo aereo si è levato verso Napoli alle 19, l'ultimo alle 4 di questa mattina. Anche i treni hanno iniziato a partire alla stessa ora. Nelle vicinanze dello stadio le strade sono state invase da bancarelle «partenopee» per un immenso picnic urbano - Il giovane che è stato fermato dopo il lancio dei sassi
Persone citate: Antonio Campagna, Antonio Smaltore, Edmondo Di Bella, Erminio Federico, Ettore Borelli, Giuseppe Milone, Paolo M., Sergio Schiavetta
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