La giornata più lunga della Coppa

La giornata più lunga della Coppa Sette interminabili ore con il clan azzurro tra ansia ed entusiasmo La giornata più lunga della Coppa E' cominciata alle 7 del mattino, si è conclusa alle 2 del pomeriggio - Strade bloccate, folla impressionante (venduti 32 mila biglietti): Gros e De Chiesa hanno rischiato di non poter raggiungere la pista - Le emozionanti fasi dello slalom "parallelo" - Monete per Bachleda tDal nostro inviato speciale) (IrUsci, 23 marzo. E' stata la giornata più lunga dello sci italiano. Sette ore, dalle 7 del mattino alle 2 del pomeriggio. Ma sono sembrate settanta ore, /orse più, tanto era l'attesa, il nervosismo, un tempo indefinito nel quale ci è sembrato che non /osse solo in gioco la Coppa del Mondo, ma tutto il prestigio dello sci nazionale, prestigio conquistato soprattutto in questi anni dall'avvento dell'era Thoeni. E' parso ad un certo punto che tante vittorie potessero essere cancellate da una sola sconfitta, che fosse addirittura l'inizio della fase calante, che un mancato successo di Gustavo potesse dare l'avvio ad una nuova epoca, quella di Stenmark o di Klammer. Ma parliamo dalle 7 del mattino. Uno sguardo dalla piccola finestra del 7iostro albergo ci mette subito in guardia. Non c'è il bel sole di ieri, il cielo è grigio, le nuvole basse e nevica abbastanza fitto. Fa molto freddo. Nello stesso momento, all'hotel Pralong dell'ex nazionale Felice De Nicolò, gli azzurri stanno facendo colazione. Uno spuntino abbondante a base di formaggio, frutta, prosciutto, marmellata, miele, con aggiunta di tè e caffèlatte. Arrivare ad Ortisei, dove c'è la pista Ronc, è un'impresa. Blocchi stradali, quasi nessuno può circolare in macchina. A valle — ci dicono — la strada da Bolzano è intasata dall'alba. Ci salva Carletto Senoner, mondiale a Portillo, che ci porta sino all'arrivo della gara. Sono le 8,30: c'è già una folla impressionante e ogni tanto si leva un coro, quando qualcuno dei protagonisti passa sulla pista per la rituale ricognizione. Fa sempre più freddo, ma l'eccitazione può far dimenticare anche i piedi e le mani ghiacciate. Alle 9,30 in punto arrivano con gli sci a spalla, di corsa, Pierino Gros e Paolo De Chiesa. Sono in ritardo perché rimasti bloccati nel traffico. Non li lasciano neppure scendere una volta per vedere i tracciati. Poco dopo il via. sona le 9,50. Vediamo questo famoso « parallelo ». 1 primi due ad affacciarsi ai cancelletti di partenza sona Gustavo Thoeni e Manfred Grabler, austriaco naturalizzato australiano, specialista della discesa. Non dovrebbero esserci problemi per Gustavo ed è così: nella prima «manche» l'azzurro infligge al rivale un distacco incolmabile, 1" e 147 millesimi. Nella successiva Grabler, tentando di tenere il ritmo di Thoeni. cade. Gustavo passa agli ottavi di finale dove si qualificano anche Roux, Pietrogiovanna, Grissmann, Haker, Jones, Tresch, Frommelt. Stenmark, Neureuther, Cordin. Bachleda, Plank. Paolo De Chiesa. Radici e Schmalzl. Il bravo Helmuth elimina Franz Klammer che abbandona nella seconda discesa. La lotta per la Coppa è già ristretta a Thoeni e Stenmark. Klammer. bravissimo in discesa, fra i pali deve cedere ai più bravi di lui. Ma ci sono altre vittime illustri sin dal pri- mo turno: esce Ochoa, stracciato da Pietrogiovanna, Zwilling per una sbandata si fa bruciare da Grissmann, Hinterseer, presentatosi nuovamente con la bella e bionda fidanzata al seguito, viene battuto da Jan Bachleda, mentre Stenmark gioca con Pargaelzi. Purtroppo soccombe anche Gros. Un po' deconcentrato, Pierino deve lasciare la strada a Frommelt. Lo svizzero Roux sì dimostra avversario difficile per Thoeni negli ottavi di finale. Nella prima batterla perde per 370 millesimi, ma vince addirittura la seconda per 56. Naturalmente, al quarti va Thoeni per la miglior somma di tempi. Passano anche Pietrogiovanna fsu Grissmann), Jones (su Haker), Tresch (su From meli), Stenmark (su Neureuther che incoccia in un paletto dopo pochi metri), Bachleda (su Cordin), Plank (su Paolo De Chiesa che inforca in basso) e Radici che deve, forse a malincuore, eliminare Schmalzl. Sono le 11.30. Sembra di essere ad una partita di calcio con l'entusiasmo alle stelle. 1 biglietti venduti sono oltre 32 mila, saremo in 40 mila. Siamo dunque ai «quarti». Per Thoeni battere Pietrogiovanna è solo una formalità. Il «colonnello» salta fuori da solo dopo poche porte. La gente applaude. Il gioco di squadra è consentito. In basso Gros si guarda intorno, vede Neureuther, De Chiesa, Ochoa ed esclama: « Ecco dove sono gli specialisti dello slalom, tutti a casa ». Tresch in gran forma elimina l'americano Jones. Tocca a Stenmark con Bachleda. Vicino a noi c'è Italo Viola, della Maxel, la casa che fornisce gli sci al polacco. « Vado a dirgli — ci confida — di battersi al massimo delle forze ». Bachleda. infatti, attacca e coI stringe Stenmark ad attaccare a | sua volta. Lo svedese arriva alla | quart'ultima porta e inforca i j paletti. La folla grida, intorno a i noi si salta dalla gioia. Stenmark è fuori, Thoeni ha vinto la Coppa! Invece no, Ingemar, come se \ fosse un acrobata, si toglie dal• l'incomoda posizione e piomba ! sui traguardo. Sarà squalificato? La giuria internazionale dice di no, nonostante una protesta di Cotelli che si fa ripetere più volte alla televisione al rallentatore la scena dell'incidente allo svedese. Stenmark comunque perde da Bachleda per 2" e 403 millesimi, un distacco abissale, che consentirebbe al polacco di venir più a spazzaneve nella manche decisiva. Pierino Gros, però, non è convinto: « Voi, dici! non conoscete Stenmark ». E infatti, nella seconda discesa, prima del salto, Bachleda vola fuori. Stenmark passa. La folla grida al tradimento. Molti pensano ad una "combine". Bachleda è amico di Stenmark. L'unico a difendere il polacco che risalendo con lo skilift si prende una buona dose di insulti con tiri di monetine è Sepp Messner, | preparatore atletico degli azzurri. « Non l'ha tatto apposta — i afferma — è venuto giù ! roppo 1 lontano dai pali, ha cercato di i stringere e gli è andata storta ». La faccenda comunque "puzza" e fa discutere moltissimo. E' mezzogiorno passato, siamo alla stretta finale, spunta un pallido sole, mentre Radici lui ragia ne del bravissimo Plank, il migliore del discesisti. Semifinale con Thoeni e Tresch. Gustavo si aggiudica la prima manche sciando da antologia, poi lo svizzero viene involontariamente in aiuto in quella successiva, cadendo. Radici deve vedersela con Stenmark. E' molto importante che | lo batta o che almeno lo impeI gnì a fondo. Nella discesa ini| ziale lo svedese strapazza un po' I il coraggiosissimo Fausto e lo la- | scia a 932 millesimi. Radici non j desiste e nella seconda batteria ! si butta in picchiata. Prima Sten; mark acquista un leggero vantaggio, poi l'azzurro sembra spinto , da una molla. Ma lo scatto costa : caro a Radici che imbrocca in '[ pieno un paletto. Stenmark è in ' finale con Thoeni. Si perde un po' di tempo con I le qualificazioni per i piazzamenI ti: Tresch riesce ad essere terzo i davanti a Radici, forse ormai paj go di aver fatto la sua parte. E' ! quasi l'uria. Thoeni e Stenmark I si affacciano dai cancelletti come i dalle porle di un "saloon". Lo | suedese è immobile, mentre Gustavo continua a fare esercizi 1 Partono. Thoeni è sulla pista j blu, sulla sinistra del pendio per \ chi guarda. Salta dal cancelletto i come uno stambecco e prende subito un piccolo vantaggio. Il divario aumenta un poco dopo l due trampolini. Forse Stenmark vede il rivale davanti e decide di cambiare marcia, parte a saetta tra i pali, va forse oltre ! i suoi limiti, recupera un poco. I L'attacco però gli costa caro e I cade nella trappola tesagli da Thoeni. Va a sbattere contro la lerz'ultima porta e questa volta non riesce a recuperare, rimane, attonito, fermo sulla pista, mentre Gustavo Thoeni, elegantemente, taglia il traguardo. La confusione è indescrivibile. I tifosi im- | pazziscono intorno a Gustavo. ! Sono quasi le due del pomeriggio. ] Mentre il pubblico se ne va soddisfatto rimane sulla pendice della montagna uno striscione. C'è scritto: "Thoeni e basta". Cristiano Chiavegato Classifica della Coppa 1. Thoeni (Italia) 2. Stenmark (Svezia) 3. Klammer (Austria) 4. Gros (Italia) 5. Haker (Norvegia) 6. Hinterseer (Austria) 7. Plank (Italia) 8. Grissmann (Austria) 9. Ochoa (Spagna) 10. De Chiesa (Italia) >>ó5ssoo3S3<i2 GDDSGDSDSCGG 2 ■8 -8 £ ° Val Gardena tj Val Gsrdens TOT ALE — 6 — — 8 — 20 — 11 25 20 (2) 90 20 — 25 (11) (2) 25 25 — (8) (15) — 15 25 — 25 250 J0 — — 25 — — — — 25 — — 20 90 — 20 — — — 20 — 25 20 25 — 25 (15) — 20 245 8 25 25 — 11 25 — 25 — (6) — (6) 110 25 — 15 25 — — — E — — 25 — — 25 — 240 25 — — — 25 — 25 — 20 — 25 — 120 — 25 — — — — — — — 11 — 20 20 — — 196 15 3 — — 6 — — 15 — 11 (1) 25 75 — — — 4 11 — 15 20 — — 1 — — 20 — 146 11 — — — 4 — — — 1 — 6 15 37 — 11 — — — 15 — 15 25 — — 8 6 — — 117 — — 20 — — 8 — 20 — — — — 48 6 — — 15 8 — 11 — — — — — — 1 3 92 — 20 15 — — 20 — 11 — — _ — 66 15 — — 3 — — — — — — — — — 3 — 87 — — — 3 — — 6 — 8 — — — 17 — 3 20 — — 8 20 — — — — — 11 — — 79 2 — — 20 3 — 8 — 15 — 4 — 52 — 15 — — — — — 3 — — — 1 3 — — 74 In totale nel primo periodo erano disponibili dodici punteggi (sei utilizzabili): nel secondo quindici (sette utilizzabili). Nel primo periodo sono stati costretti a scartare punti Thoeni, Klammer e Haker, nel secondo solo Thoeni e Stenmark. Klammer ha vinto 8 prove su 27, Thoeni 6, Ingemark, Stenmark e Piero Gros 5.